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sionisti che prestano la loro attività all’interno delle nostre organizzazioni sanitarie. Accanto a questo è ritenuto di fondamentale importan- za progettare organizzazioni che permettano di accogliere e rispondere adeguatamente alle esigenze del personale, supportandone l’auto- nomia professionale, valorizzandone le compe- tenze e incrementandone le possibilità d’inter- vento.
Le strutture strategiche, che a vario titolo rispondono a queste necessità, quali per esem- pio la Formazione, le Politiche del Personale e la Gestione delle Risorse Umane, talvolta tendono ad operare in modo scarsamente integrato, li- mitando il proprio potenziale di sviluppo e lo stesso significato che ne legittima l’esistenza. Parallelamente è opportuno investire nello snellimento della burocrazia, nello sviluppo di tecnologie e-Health che agevolino il lavoro dei professionisti, in una programmazione formati- va di qualità, rispondente alle esigenze del per- sonale e adeguata a sostenere le sfide dell’in- novazione, in una rinnovata attenzione alle problematiche di genere e alle pari opportunità che conduca all’individuazione e alla realizza- zione d’iniziative concrete e fruibili.
Tutte queste considerazioni sono rafforzate dalla raccolta diretta di opinioni e pareri da par- te dei medici e di altri professionisti della sanità.
Dieci punti per migliorare secondo i professionisti sanitari
1. Luoghi di cura con spazi nei quali è fa- cile e piacevole lavorare e che favoriscono le relazioni con i pazienti; inoltre diminuire radi- calmente la quantità di “scartoffie” da com- pilare;
2. Organizzazione del lavoro che tiene con- to del tempo da dedicare alle relazioni tra colleghi e con i pazienti;
3. Formazione e formatori di qualità
adeguata alle sfide dell’innovazione;
4. Rinnovare la programmazione in modo che sia considerata l’adeguatezza degli
staff alle azioni che s’intende intraprendere;
5. Sviluppo di tecnologie e-health in gra- do di favorire anche il lavoro dei professionisti della salute sia sul piano dell’interconnessione
sistemica che dell’uso clinico delle app;
6. Dare maggior peso all’autonomia pro-
fessionale;
7. Organizzazioni progettate e gestite per creare benessere;
8. “Sentirsi visibili” e ricevere il meritato riconoscimento da parte di chi dirige le aziende e il sistema in cui operano grazie anche a stru- menti adeguati a dare evidenza e tracciabilità del proprio lavoro;
9. Sapere che l’azienda nella quale si opera è convinta della reciprocità tra qualità della vita e qualità del lavoro, in particolare at- tenta alle problematiche di genere e alle pari opportunità;
10. Sviluppo delle pratiche collaborative come impegno prioritario del management e obiettivo principale dell’azienda, al fine di con- dividere le decisioni organizzative e il loro mo- nitoraggio.
Per i medici di medicina generale va se- gnalato anche come fonte di disagio il ritardo nell’applicazione dell’Accordo Regionale, ed in particolare i ritardi del piano di informatizza- zione.
Per I medici ospedalieri, che pur hanno sottoscritto l’Accordo Regionale, i disagi sono determinati principalmente da alcuni cambia- menti del modello di cura ospedaliera, che considerano disorganico e disomogeneo, non sufficientemente condiviso a livello delle sin- gole Asl. Un cambiamento spesso predisposto dalle direzioni senza un colloquio con i medici. Per l’applicazione del nuovo modello non si è tenuto conto, secondo la loro opinione, della conseguente e necessaria riorganizzazione del personale sanitario e da qui sono nati conflitti tra medici e infermieri. Inoltre non è chiaro il funzionamento del DEA, i rapporti tra questo e l’ospedale, l’assegnazione della casistica e i per- corsi della cronicità, mancando un leader del percorso e una regolamentazione del rapporto con il territorio.
Pareri raccolti in occasione di:
1. riunione con l’Osservatorio delle Pro- fessioni Sanitarie - CSR.
2. incontro con responsabili risorse umane Aziende Sanitarie Toscane.
3. questionario ARS dei responsabili qua- lità delle Aziende Sanitarie Toscane.
4. questionario per i medici fiorentini (dati da rilevare).
A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Toscana Medica 1|2015

