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POLITICHE PER L’EQUO ACCESSO ALLA SALUTE 37
Daniele Dionisio
Membro European Parliament Working Group on Innovation, Access to Medicines and Poverty-Related Diseases. Responsabile del Progetto Policies for Equitable Access to Health -PEAH http://www.peah.it/
DANIELE DIONISIO
OMS in testa nella campagna per l’accesso ai nuovi farmaci anti-epatite C
Articolo originale:
http://www.ip-watch.org/2016/11/07/makes-headway-hepatitis-c-treatment-access-campaign/
È obbligo morale che i nuovi farmaci salvavita per l’epatite C siano resi accessibili a quanti ne hanno necessità. A tal fine, impegno e coordinazione tra le parti in causa sono indispensabili per il superamento delle barriere all’accesso.
Rilevante causa di cirrosi epatica e di cancro, l’infezione cronica da virus C interessa più di 80 milioni di persone su scala mondiale, l’85% del- le quali vive nei Paesi a basso (13%) e, soprat- tutto, medio reddito (72%). Circa il 15% della popolazione egiziana è, ad esempio, infettata (uno dei più alti tassi di prevalenza), mentre 12 milioni di individui in India sono stimati affetti da epatite C.
Circa 700.000 persone ogni anno decedono a causa del virus C contro il quale non esiste ad oggi alcuna possibilità di prevenzione vaccinale.
A livello europeo l’infezione rappresenta una sfida maggiore per la salute pubblica (colpito lo 0,4%-3,5% della popolazione nei diversi stati membri dell’Unione) quale più comune causa singola di trapianto epatico.
Nel contempo, oltre un milione di pazienti in Giappone e tre milioni in America convivono con l’epatite C, mentre in Italia si stimano tra 750.000 e un milione di positivi al virus C.
Progressi
Nel 2013 un drammatico progresso in ambito terapeutico si registrò con l’introduzione di una nuova classe di farmaci ad azione antivirale di- retta (direct-acting antivirals o DAAs). Bloccan- do passaggi essenziali per la replicazione del vi- rus C, questi farmaci, soprattutto se in combina- zione, hanno dimostrato elevatissima efficacia e buon profilo di sicurezza (tassi funzionali di cura oltre il 90% dopo 12 settimane di trattamento).
È impellente che questi regimi salvavita siano oggi resi accessibili a quanti in stato di neces- sità. Allo scopo, impegno e coordinazione fra tutte le parti in causa sono irrinunciabili per il superamento delle barriere. Infatti l’accesso a questi regimi risulta problematico per gli esorbi- tanti prezzi di mercato gravanti sulle casse sta- tali in tutto il mondo.
ramento, come evidenziato nel nuovo dossier OMS del 27 ottobre 2016. Intitolato ‘Global Report on Access to Hepatitis C Treatment: Fo- cus on Overcoming Barriers,’ il documento rivela come la volontà politica, l’impegno di advocacy della società civile e la contrattazione sui prezzi stiano giocando a favore dell’accesso.
Come dichiarato nel documento ...The re- port provides the information that countries and health authorities need to identify the ap- propriate HCV treatment, and procure it at af- fordable prices. The report uses the experience of several pioneering countries to demonstrate how barriers to treatment access can be over- come. It also provides information on the pro- duction of new hepatitis C drugs and generic versions worldwide, including where the drugs are registered, where the drugs are patented and where not, and what opportunities coun- tries have under the license agreements that were signed by some companies as well as cur- rent pricing of all recommended DAAs, includ- ing by generic companies all over the world...
Il Report personifica l’impegno OMS a ren- dere i DAAs sempre disponibili in quantità ade- guata e a prezzi accessibili ai sistemi sanitari e alle comunità. Radicato nella adozione della ‘Global Health Sector Strategy on Viral Hepa- titis’ alla World Health Assembly del Maggio 2016, Il Report ne mantiene l’impegno (trattare entro il 2030 almeno l’80% di quanti in neces- sità) e riafferma le ‘2016 WHO guidelines’ nelle quali la raccomandazione all’uso dei DAAs ri- specchia la loro inclusione nell’aprile 2015 nella lista OMS dei farmaci essenziali.
Il Report informa che ad oggi oltre 1 milione di persone hanno assunto DAAs nei Paesi a bas- so e medio reddito. Un buon risultato ottenuto mediante negoziazioni sui prezzi e, soprattutto, la concorrenza da parte degli equivalenti gene- rici a seguito di ‘licenze volontarie’ (una flessi-
Fortunatamente, la situazione è in miglio-
S O M M A R I O ToscanaMedica11|2016

