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SANITÀ NEL MONDO 39
GAVINO MACIOCCO
Se Uber sbarca in sanità
“Uber è il modo più intelligente di andar- sene in giro! Basta un click e un’auto viene a prendertidirettamente.L’autistasaesattamente dove andare. E per pagare... niente contanti!”. Questo si legge nel sito web italiano di Uber https://www.uber.com/it/.
“I tassisti italiani sono sul piede di guerra. Lo schema, ormai, si ripete identico in tutta Euro- pa: da Londra a Parigi chi ha una licenza per taxi alza barricate contro i conducenti a noleggio. Nel mirino c’è sempre la multinazionale ame- ricana che con la sua applicazione online - tra- mite smartphone o iPad - mette a disposizione degli utenti un nuovo modo di usare le vetture a noleggio: si paga solo con carta di credito e gli autisti ricevono un voto”.
È davvero singolare che due tra le più dif- fuse e autorevoli riviste mediche – BMJ e New England Journal of Medicine – quasi all’uniso- no abbiano evocato – quasi con lo stesso titolo “Uber for healthcare”1 e “Uber’s Message for Health Care”2 – l’irruzione del “metodo Uber” nel mondo della sanità.
I medici hanno perso l’abitudine di fare visite a domicilio. In Inghilterra solo una visita su 25 avviene a domicilio del paziente, negli USA an- cora meno, una su 100. Ed ecco che proprio qui si sono sviluppate delle piccole imprese sanitarie che utilizzando un’app simile a quella di Uber si sono specializzate in visite a domicilio. Una di queste si chiama “Heal”, opera a Los Angeles ed è diretta da una nefrologa, Renee Dua. L’idea di avviare questa start-up le venne dopo aver cerca- to invano un pediatra che visitasse il suo bambi- no e dopo aver trascorso una terribile notte a un pronto soccorso. Heal è attivo tutti i giorni dalle 8 di mattina alle 8 di sera, il medico arriva entro un’ora dalla chiamata, a un costo di 99 dollari (88 euro), un prezzo decisamente basso per le tariffe americane.
A New York e San Francisco opera Pager. Nel suo sito web si legge “Pager connects your em- ployees with on-demand medical care in their home or office. We help you keep your emplo- yees happy and healthy by providing access to efficient and cost-effective urgent care and well- ness services”. La novità è che l’invito diretto alle imprese, il programma si chiama infatti “Pager for
Business”. I medici possono visitare un paziente presso il suo domicilio (50 dollari) o anche presso ilsuoluogodilavoro(perappena25dollari).
In Portogallo, a Lisbona, è nato Knok (“Toc, toc, è il dottore che bussa alla tua porta”) che usa una app simile a quella di Uber, sia per la ricerca del medico che per la modalità di paga- mento (da 60 a 100 euro a visita). Jose Bastos, il fondatore, ha già arruolato 50 medici e altri 70 sono disponibili.
In Inghilterra invece si stanno diffondendo ser- vizi medici online a pagamento in cui è possibile connettersi con un medico via telefono, via sms, via skype, via e-mail3. Se hai un’eruzione cutanea, manda la foto e ti sarà data un’indicazione dia- gnostica e terapeutica, avverte Dr. Morton’s - me- dical helpline, basato a Londra.
“Il dottore a portata di mano quando ne hai bisogno”, questo è il motto di Babylon, altra compagnia di servizi medici online. “Mi sono svegliata presto sentendomi male – racconta una cliente - . Di solito dovevo darmi da fare per cercare di prendere un appuntamento col mio medico di famiglia all’apertura dell’ambu- latorio, invece con Babylon ho fissato una video- consultazione di dieci minuti alle otto di mattina e all’ora di pranzo ho preso i farmaci che mi servivano. Perché non farlo prima?”.
Alcune considerazioni
Credo che sia capitato a tutti almeno una vol- ta nella vita di trovare insopportabile il tempo infinito speso nell’inutile ricerca di un taxi o in una sala d’attesa di un pronto soccorso, ultima spiaggia in assenza di un pediatra disponibi- le, per far visitare un bambino che si lamenta disperatamente (mal d’orecchi? mal di gola? ecc.). Uber ha intercettato questo disagio e que- sta domanda (rivelatasi enorme, su scala plane- taria) e c’è voluto poco perché nella Silicon Val- ley qualcuno non applicasse l’app di Uber anche in sanità: dimmi dov’è il medico più vicino, en- tro un’ora bussa alla porta, pagamento online. E perchè, al pari di Uber, una nuova offerta di servizi sanitari più a portata di mano e senza troppe attese si diffondesse a macchia d’olio.
Come per Uber nel campo dei taxi, le inno- vazioni Uber-like in sanità mettono a nudo l’in- capacità e il ritardo del sistema – e soprattutto
Gavino Maciocco, medico di sanità pub- blica. Ha fatto:
il volontario civile in Africa, il medico di famiglia, l’esperto di cooperazione sanitaria per il Ministero degli Esteri, il dirigente di Asl. Attualmente insegna all’Università di Firenze, dove si occupa di cure primarie e di sistemi sanitari internazionali. Dal 2003 cura per Toscana medica la rubrica “Sanità nel mondo”. Dipartimento di
medicina sperimentale e clinica, Università di Firenze. Direttore del sito web “www.salute internazionale.info”.
1 Hawkes N, Uber for healthcare, BMJ 2016, 352:i771
2 Detsky AS, Garber AM, Ubers Message for Health Care, N Engl J Med 2016, 374:806-9
3 Torjesen I, The private, online GP will see you now, BMJ 2016, 352:i823
S O M M A R I O
ToscanaMedica11|2016

