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QUALITÀ E PROFESSIONE 29
facilitatore dei movimenti attivi, attivi assistiti e passivi globali, del ripristino della deambu- lazione e potenziamento della stessa con re- lative schede di valutazione specifiche;
3) è la fase della stimolazione verbale e non verbale;
4) la quarta fase è quella dell’integrazione con altre attività previste nei programmi di sti- molazione globale degli ospiti, con l’aiuto dell’animatore.
Gli obiettivi generali sono:
• area motoria: favorire il coordinamento
oculo-manuale, favorire azioni come lancia-
re oggetti, camminare.
• Area delle autonomie: permettere l’acqui-
sizione delle capacità di accadimento, ren- dere il soggetto sicuro di sé e disponibile all’apprendimento individuale.
• Area della socializzazione: stimolare la co- municazione verbale e non verbale.
• Area dell’affettività: permettere alla persona di riscoprire la possibilità di poter scambiare affetto in maniera incondizionata.
• Migliorare lo stato d’animo, ridurre lo stress e le turbe dell’umore (ansia, apatia, depres- sione).
• Ridurre i disturbi comportamentali (agitazio- ne, aggressività).
• Stimolare la memoria a lungo termine at- traverso l’evocazione di ricordi legati ad un precedente possesso di animali.
• Stimolare le capacità cognitive.
L’attività si svolge nel salone di ingresso, facilmente accessibile, luminoso e spazioso e per alcune attività nella palestra della struttura. L’ambiente deve essere silenzioso, tranquillo e l’attività è da svolgere possibilmente senza in- terruzioni; gli anziani vengono disposti in cir- colo. Le sedute avvengono due volte al mese e ogni seduta dura 3 ore, per un totale di 6 mesi; sono previste uscite nei dintorni della struttu- ra con il cane al guinzaglio. Viene coinvolto il Fisioterapista della Residenza nell’organizzazio- ne degli interventi e nella selezione degli uten- ti idonei in base agli obiettivi da raggiungere; l’Animatrice nella raccolta delle informazioni personali ed emotive degli utenti selezionati e nell’organizzazione di attività di pubblicità degli interventi messi in atto.
Il progetto prevede una verifica intermedia a metà percorso e una verifica finale; lo stru- mento utilizzato è la riunioni di équipe, sia per la valutazione iniziale degli ospiti idonei alla terapia, sia per la valutazione periodica delle competenze acquisite. Le valutazioni avven- gono anche attraverso schede specifiche che indagano l’area cognitiva e relazionale della comunicazione, l’area comportamentale e l’a-
rea motoria. Vengono effettuati video e/o foto sulle attività organizzate, con il fine di valutare l’andamento della terapia e riesaminare a fi- ne progetto il percorso svolto. I familiari degli utenti coinvolti sono informati sulle attività e sui risultati raggiunti.
Il presupposto è che generalmente all’in- terno di una R.S.A. il gruppo sociale tende a chiudersi, non ci sono più argomenti nuovi sui quali discutere, non sempre vengono date re- sponsabilità agli anziani che quindi si potreb- bero sentire inutili e senza stimoli. “In un simile quadro l’animale diventa il compagno ideale per l’anziano attraverso diversi meccanismi, soprattutto psicologici ed emozionali, come i fenomeni di sostituzione e di compensazione” (Ballarini, 1995: 160).
La Pet Therapy dunque può essere uno stru- mento che aiuta a raggiungere un benessere psicofisico: “Il benessere possibile dell’anziano, la sua salute in senso lato, passano anche attra- verso il rispetto del desiderio di occupare spazi in cui la decisionalità personale e la crescita co- gnitiva continuano a essere esercitate...impor- tante è inserire l’invecchiamento nella cultura come processo fisiologico e non patologico... creare condizioni in cui il benessere sia man- tenuto il più a lungo possibile e al livello più alto possibile. Occorre inoltre trovare strumenti per mezzo dei quali sia possibile recuperare il benessere perso o compromesso” (Del Negro, 1998: 84).
Durante le precedenti edizioni della Global Therapy effettuate nella R.S.A. di Cantagrillo, la Fisioterapista ha potuto verificare migliora- menti in diversi ospiti come una riduzione del tremore e una consistente diminuzione dello stato ansioso alla presenza e al contatto con il cane che si riflette anche nella rigidità degli arti. Veri e propri cambiamenti del tono umo- rale con una evidente diminuzione di eccessive e ossessive richieste d’aiuto. Inoltre, con l’aiuto del guinzaglio o di un passeggino per il cane si è osservato una maggiore resistenza nella deambulazione riuscendo a percorrere anche lunghi tratti. Trattandosi di sindromi a carattere progressivo (o a stadi), uno dei nostri obiettivi è di mantenere le capacità di concentrazione, coordinazione e anche di linguaggio. Alcuni anziani, con problemi di disartria, alla presenza del cane riescono a scandire meglio le parole rendendo l’eloquio più fluido
Ad oggi, si riconoscono i benefici legati agli animali ma non si conoscono precisamente i meccanismi alla base della correlazione positiva tra salute e contatto con gli animali, rendendo così necessari ulteriori esperienze e più appro- fonditi studi.
TM
Info: elettra.pellegrino@gmail.com
Toscana Medica 2|2016

