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A cura della Direzione Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
lute Mentale (adulti e infanzia adolescenza) che assicurano, attraverso équipe multiprofessionali:
• l’accoglienza della domanda, la valuta- zione dei bisogni, la presa in carico con la definizione del progetto terapeutico riabi- litativo individualizzato;
• il funzionamento della rete integrata dei servizi (Centri di Salute mentale/ambulato- ri- strutture semiresidenziali e residenzia- li, Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura e Day Hospital, dove presenti) e la continuità dell’assistenza;
• il monitoraggio permanente dell’attività dei servizi e dei bisogni espressi dalla co- munità locale per favorire l’appropriatezza della risposta assistenziale;
• l’integrazione socio sanitaria, il raccordo con le associazioni di volontariato e con le reti sociali presenti nella comunità.
A tali strutture organizzative funziona- li spetta la responsabilità del budget e della programmazione operativa nonché la direzio- ne del personale assegnato per lo svolgimento delle proprie funzioni.
L’ambito territoriale ottimale su cui do- vranno operare, nel nuovo sistema sanitario regionale, le Unità Funzionali Salute Mentale si valuta debba avere un bacino della popola- zione di riferimento non inferiore ai 150.000 abitanti e non superiore a 180.000. L’accor- pamento di tali strutture organizzative dovrà essere un’occasione per applicare le caratte- ristiche di qualità dei servizi sopra descritte e rappresentare un’opportunità per realizzare pienamente il modello organizzativo previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in ma- teria di Salute Mentale.
Dipartimento Interaziendale Salute Mentale e Dipendenze
A riguardo dei Dipartimenti Interaziendali si sottolinea l’importante esperienza effettua- ta dal Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale e Dipendenze di Siena, ormai arri- vata al suo quinto anno di applicazione. Tale esperienza ha dimostrato gli indubbi vantaggi di una organizzazione interaziendale diretta
a migliorare il raccordo/collaborazione tra Azienda USL e Azienda Ospedaliera Univer- sitaria con l’obiettivo di favorire un migliore utilizzo delle risorse attraverso la program- mazione comune e la gestione integrata di servizi. Sono state gestite in modo integrato e coordinato le funzioni di ricovero, di riabili- tazione residenziale, del personale e di tutte le risorse economiche.
È stata garantita la continuità di cura nel passaggio dall’infanzia adolescenza agli adul- ti, con percorsi integrati di trattamento delle patologie all’esordio. Sul territorio aziendale sono stati messi in atto protocolli organiz- zativi e professionali condivisi, con vantaggi sull’appropriatezza dell’erogazione delle cure. È stata monitorata centralmente la spesa, ol- tre che la qualità professionale delle presta- zioni erogate.
Soprattutto nel primo periodo, non sono tuttavia mancate incomprensioni, diffidenze, polemiche, particolarismi e difese a priori di abitudini e modelli precedentemente consoli- dati, persino in una realtà dove le differenze tra le Aziende che hanno costituito il dipar- timento (Azienda Ospedaliera, Azienda USL e Università) erano probabilmente inferiori a quelle oggi esistenti nelle altre due aree sa- nitarie della nostra Regione, e dove alcuni servizi venivano già forniti e gestiti in modo integrato prima della costituzione del Diparti- mento, nell’ambito di strutture peraltro orga- nizzate, sostenute e finanziate da una medesi- ma Amministrazione Regionale e Nazionale (e dai medesimi cittadini) già prima che le varie Unità e Aziende confluissero un Dipartimento Interaziendale.
Nel riconoscere l’utilità di Dipartimenti interaziendali Salute mentale e dipendenze, si ritiene, dunque, opportuno che in questa fase del processo di riordino l’integrazione tra servizi delle Aziende USL, Aziende Ospe- daliere Universitarie e Università non sia resa obbligatoria ope legis per tutte le Aree Vaste, permettendo così un’attenta valutazione delle specifiche situazioni locali, per stabilire al me- glio i tempi e i modi più adatti per procedere con l’integrazione stessa.
Toscana Medica 2|2016

