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ma non di effetto analgesico. Rispetto all’ago- puntura sham, il trattamento vero è stato più efficace sul dolore acuto, ma non su funziona- lità e dolore subacuto. Il trattamento combi- nato agopuntura più terapia farmacologica è risultato più efficace dei soli farmaci sul dolore e sul miglioramento globale e funzionale, con effetti avversi lievi e rari e in numero minore rispetto ai FANS.
Anche l’auricoloterapia (stimolazione di punti particolari dell’orecchio a scopo anal- gesico) si può utilizzare con efficacia nel mal di schiena (Suen 2008, Yeh 2014), così come diverse tecniche di massaggio, soprattutto in associazione agli esercizi fisici e a interventi educativi di autocura (Furlan 2008). Nello spe- cifico, questa revisione Cochrane riporta che il massaggio tradizionale cinese è risultato più efficace del massaggio classico, ma questo da- to deve essere confermato. Le linee guida per la pratica clinica dell’Ottawa Panel (Brosseau 2012) affermano che le tecniche di massag- gio, inclusa la riflessologia, in associazione a esercizi terapeutici e interventi educativi, pos- sono migliorare i sintomi della lombalgia cro- nica e subacuta e ridurre la disabilità a fine del trattamento e nel breve termine.
Fitoterapia
Numerose erbe medicinali sono tradi- zionalmente raccomandate nei pazienti con dolori osteoarticolari in genere e con mal di schiena in particolare. Sono utilizzate come antinfiammatori e antidolorifici, per uso ora- le, in forma di decotti o di estratti, ma anche per uso esterno a scopo decontratturante. Le più comuni sono: artiglio del diavolo (Harpa- gophytum procumbens), salice (Salix alba), boswellia (Boswellia serrata), partenio (Tana- cetum parthenium) e zenzero (Zingiber offici- nale), generalmente in forma di tisane, decotti o estratti in capsule o compresse a uso orale. Per uso esterno, i fitoterapici più usati sono gli oli essenziali di rosmarino (Rosmarinus offici- nalis), di lavanda (Lavandula vera), di canfora (Cinnamomum camphora) e consolida (Sym- phytum officinale).
La letteratura scientifica comprende alcu- ne revisioni sistematiche della Cochrane Col- laboration, periodicamente aggiornate. La più recente (2014) riguarda l’analisi dell’effi- cacia delle erbe medicinali nel mal di schiena e include 14 studi randomizzati e controlla- ti (2050 partecipanti adulti affetti da mal di schiena acuto, subacuto, cronico, non speci- fico) sull’impiego di piante medicinali in qual- siasi forma: la revisione ha riguardato le prin- cipali piante utilizzate (Solidago chilensis M., Capsicum frutescens crema, Harpagophytum procumbens, Salix alba, Symphytum officinale, olio essenziale di lavanda) confermando che,
per la terapia sintomatica a breve termine del mal di schiena, il fitoterapico di prima scelta è Harpagophytum procumbens in estratto sec- co, quanto basta a fornire 50-110 mg/die di arpagoside.
Due studi (315 partecipanti, prove di qua- lità bassa) mostrano che questa pianta è più efficace del placebo, con riduzione a breve ter- mine del dolore e possibile riduzione dell’uso di FANS. Un altro studio ha dimostrato l’equi- valenza di H. procumbens rispetto a 12,5 mg/ die di rofecoxib (88 partecipanti, qualità molto bassa). La pianta può essere utilizzata anche nei soggetti con allergie a FANS e salicilati; tuttavia, anche l’arpagofito, come i farmaci di sintesi, può dare fenomeni di intolleranza ga- strica e interazioni con FANS (Firenzuoli 2008).
Per quanto riguarda l’uso esterno, Capsi- cum frutescens crema presenta probabilmen- te risultati più favorevoli rispetto al placebo in persone con mal di schiena cronico (RCT, 755 partecipanti, prove di qualità moderata), men- tre non è chiaro se sia più efficace nel mal di schiena acuto. L’olio essenziale di lavanda ap- plicato con digitopressione può ridurre l’inten- sità soggettiva del dolore e migliorare la fles- sione laterale della colonna vertebrale rispetto all’assenza di trattamento (1 RCT, 61 parteci- panti, qualità bassa). Nei trial considerati non sono stati osservati eventi avversi significativi.
Omeopatia
Gli studi pubblicati in letteratura sull’effi- cacia dell’omeopatia nel dolore lombare non sono molto numerosi (Stam 2001, Gmünder 2002, Witt 2009).
Uno dei più significativi e recenti è lo studio randomizzato in doppio cieco di Beer (2012), condotto su 248 pazienti (età 18 - 75 anni): 221 hanno iniziato la terapia e 192 sono stati seguiti nel tempo (103 verum vs 89 placebo). Hanno completato lo studio 137 pazienti (72 verum vs 65 placebo), che hanno ricevuto 10 gocce di un complesso omeopatico (verum o placebo) per 105 giorni, in aggiunta a un trat- tamento naturopatico.
La valutazione è stata fatta con l’Hanno- ver Functional Ability Questionnaire score: il risultato è stato statisticamente significativo a favore del trattamento omeopatico (9.4 vs 4.1; p = 0.029). Il trattamento è stato ben tollerato, con scarsa incidenza di eventi avversi in entrambi i gruppi di pazienti. Le conclusioni degli autori sono che il trattamento omeopa- tico può migliorare il dolore lombare cronico.
Le terapie manuali
Le terapie manuali includono diverse tec- niche: le manipolazioni vertebrali, le mobi- lizzazioni vertebrali e il massaggio. Secondo l’American College of Physicians e l’American
A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Toscana Medica 1|2016

