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A cura della Direzione Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
re di politica alcologica. Inoltre i 12 paesi hanno mostrato di diversificarsi notevolmente per i risul- tati emersi. In dettaglio, lo studio ha mostrato che nel complesso dei paesi i seguenti determinanti sono risultati significativamente correlati con i cambiamenti di consumo (Allamani, Pepe, Bacci- ni, Massini & Voller, 2014) (figura 6 ):
a) attori socio-economico e demografici agenti all’interno del periodo osservato:
• urbanizzazione,
• crescita del reddito
• aumento dell’età media delle madri al parto.
b) misure di prevenzione alcologica introdotte
in diversi momenti del periodo osservato:
• le politiche alcologiche permissive intro- dotte sono risultate correlate agli aumenti
dei consumi
• le restrizioni del tasso alcolemico alla guida
e le misure che limitano gli orari e i luoghi di disponibilità delle bevande alcoliche, sono associate alla riduzione dei consumi, ma in modo assai variabile secondo i paesi o gruppi di paesi.
Figura 6 - Le determinanti socio-economiche e le misure alcologiche di controllo che sono risultati complessivamente associati ai cambiamenti nei consumi alcolici in Europa nel periodo 1960-‘2000).
Il decremento della mortalità da incidenti di trasporto nei dodici paesi, e quello delle morti da epatopatie e cirrosi per l’Europa meridiona- le, sono risultate significativamente associate all’invecchiamento della popolazione e all’au- mento dell’età delle madri al parto (indicatori di accresciuto benessere sociale), nonché, nel caso dell’Europa centrale e di quella meridionale, alle restrizioni sul bere alla guida.
Come conseguenza, Il ruolo dei fattori socio- economici e demografici deve essere considerato quando si progettano nuove politiche alcologi- che, anche quando si attuino misure preventive basate sull’evidenza. Infatti queste ultime pos-
sono avere efficacia nel contribuire a ridurre i problemi connessi con il bere solo se opportu- namente diversificate in base a ciascun paese o gruppo di paesi, mentre appaiono inefficaci se applicate in modo uniforme a tutti i paesi.
In sintesi
a) In Europa, tra il 1960 e il 2010, il consumo di bevande alcoliche ha avuto una lieve riduzio- ne, che però è la combinazione di una marca- ta diminuzione nel Sud Europa, un notevole aumento del Nord e una crescita ridotta nel- l’Europa centrale. In ciascun paese e riguardo i consumi di birra, vino, superalcolici c’è stata una diminuzione della bevanda tradizionale e un aumento delle bevande meno usuali;
b) nel periodo 1970-2010 c’è stata riduzione dei decessi sia per incidenti di trasporto sia per malattie croniche del fegato e cirrosi; in quest’ultimo caso si tratta della combinazione di una forte riduzione di mortalità nell’Europa meridionale, e di un aumento nell’area setten- trionale e centrale;
c) ifattorisocio-economiciedemograficihanno mostrato di influire in modo maggiore delle politiche ai cambiamenti del consumo di be- vande alcoliche e, in parte, ai danni derivanti dal consumo di alcol;
d) le politiche di prevenzione alcologica sono state in grado di contribuire in alcuni casi, e in modo minore che non i fattori socio-eco- nomici e demografici, sia ai cambiamenti dei consumi sia, in misura ridotta, alla riduzione dei danni alcol-correlati;
e) i12paesiAMPHORAeuropeitendonoarag- grupparsi in tre zone comparabili in termini di consumi e di politiche alcologiche: Nord, Centro e Sud Europa. Ciò suggerisce che le politiche alcologiche preventive e il loro im- patto su consumi e danni dovrebbero essere confrontate al meglio all’interno di ogni zona;
f) il ruolo dei fattori socio-economici e demogra- fici deve essere considerato quando si proget- tano nuove politiche alcologiche e si attuano misure preventive basate sull’evidenza.
Italia
In Italia è tuttora prevalente Il modo di be- re mediterraneo, cioè il consumo moderato giornaliero o quasi giornaliero ai pasti, che si riscontra intorno al 50-70% della popolazio- ne generale (Scafato e coll., 2009). Tuttavia, diversamente che in passato, sono notevol- mente cambiate le quantità delle bevande al- coliche assunte, in modo che oggi i consumi italiani sono tra i più bassi d’Europa (Figura 7). Infatti negli ultimi 40 anni (più esattamente dal 1973 al 2010), l’Italia ha sperimentato un crollo dI circa il 69% dei consumi alcolici tota- li - da 19,9 a 6,1 litri di alcol puro totale circa in media pro capite per popolazione residente
Misure alcologiche di controllo: i- bere alla guida
- ore/luoghi di vendita
Fattori socio-economici: + urbanizzazione
+ reddito
+ età al parto
Toscana Medica 3|2016

