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QUALITÀ E PROFESSIONE 35
Dal Giugno 2014 è stato strutturato un per- corso interaziendale per eseguire trattamenti endovascolari primari o “rescue” in pazienti con ischemia cerebrale acuta afferenti agli Ospeda- li di Arezzo, Montevarchi e Grosseto. I pazienti giunti al DEA di questi presidi, in cui sia accertata la presenza di occlusione di un grosso vaso cere- brale tramite TC encefalo ed AngioTC, vengono giudicati potenzialmente elegibili al trattamento endovascolare in funzione della clinica, del risul- tato dell’imaging e dei tempi di insorgenza della sintomatologia, comprensivi anche del tempo di trasporto (il paziente deve poter raggiungere l’Ospedale di Siena entro 5 ore dall’esordio dei sintomi per il circolo anteriore e 10 ore per le occlusioni dell’arteria basilare). La gravità clini- ca richiesta per la procedura, valutata tramite la National Institute Health Stroke Scale (NIHSS) deve essere pari o superiore a 10. I medici de- gli Ospedali di Arezzo, Montevarchi e Grosseto contattano i colleghi della Stroke Unit e della Neurointerventistica di Siena inviando in visione le immagini eseguite. Condivisa l’indicazione al trattamento di disostruzione endovascolare, il pa- ziente viene trasferito a Siena tramite il veicolo di soccorso più veloce disponibile; in assenza di con- troindicazioni, la fibrinolisi sistemica viene iniziata in loco nel più breve tempo possibile e proseguita durante il trasporto. Arrivato a Siena il paziente viene portato rapidamente in sala angiografica dopo una rivalutazione clinica e una TC cranio per
ADE intercorso medicina- infermieristica-psicologia:
il progetto continua
L’importanza della valutazione e del supporto psicologico nel paziente chirurgico
escludere eventuali complicanze emorragiche. Dal giugno 2014 al giugno 2015, sono stati trattati 20 pazienti, 12 provenienti da Arezzo e 8 da Grosseto, di età compresa tra i 33 e gli 84 anni (Tabella). Di questi, 4 sono stati sottoposti a trattamento endovascolare primario, 13 a trom- bectomia endovascolare post-fibrinolisi e 3 a nessuna procedura grazie al netto miglioramento del quadro neurologico dopo fibririnolisi endove- nosa. Il tempo medio trascorso tra l’esordio dei sintomi e l’inizio della fibrinolisi e tra l’esordio dei sintomi ed il trattamento endovascolare è stato rispettivamente di 178 e 278 minuti, mentre il tempo medio tra l’esordio dei sintomi e l’arrivo presso l’ospedale di Siena è stato di 242 minuti. Nell’81% dei pazienti si è ottenuta una completa ricanalizzazione del vaso al termine della proce- dura endovascolare. Il 65% dei pazienti ha pre- sentato un outcome favorevole a tre mesi (mRS = 0-2) e la mortalità è stata del 15%. Non sono
state registrate emorragie cerebrali sintomatiche. Questi dati preliminari confermano la sicurez- za del trattamento fibrinolitico per via endove- nosa durante il trasporto anche con elisoccorso, nonché l’efficacia della terapia endovascolare pri- maria o “rescue” nei pazienti con documentata
occlusione di un grosso vaso cerebrale.
TM
Info: giuseppe.martini@unisi.it
L. DIOSCORIDI1, S. SORDI1, L. RASERO2, R.L. GROTTO3, C. PAPAROZZI1
Lorenzo Dioscoridi, medico in formazione presso il Dipartimento
di Chirurgia e Medicina Translazionale (Direttore: Prof. P. Bechi), AOU Careggi, Firenze; presso
il Trauma Center e l’Unità di Endoscopia digestiva ed interventistica dell’Ospedale Niguarda- Ca’ Granda, Milano.
Cura gli aspetti pratici ed organizzativi del progetto ADE Intercorso fin dal suo inizio nel 2010
Giunti a cinque anni ormai dall’inizio del progetto, le ADE (Attività Didattiche Elettive) Intercorso sono una realtà concreta all’interno dei corsi di Laurea in Medicina, Infermieristica e Psicologia.
Con l’approccio multidisciplinare di tale ADE si è cercato di rispecchiare il futuro ambiente lavo- rativo, con cui i ragazzi andranno a confrontarsi.
In particolare l’ADE che abbiamo chiamato “Insieme per Uno” permette ad un’équipe di studenti (futuri medici, infermieri e psicologi) di seguire l’intero iter ospedaliero di un paziente
chirurgico, dalla prima visita ambulatoriale alle medicazioni dopo l’intervento. In questo percor- so, tutti gli studenti assistono alla prima visita del paziente, al successivo ricovero, all’intervento chirurgico ed infine al controllo postoperatorio. Durante ogni incontro, i partecipanti, insieme, interagiscono con il paziente mostrando ai colle- ghi le loro competenze specifiche ed apprenden- do dagli altri aspetti valutativi che non conosco- no o che spesso vengono trascurati; il tutto con la guida di un tutor dedicato.
Il colloquio multidisciplinare preoperatorio ha
Toscana Medica 3|2016

