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QUALITÀ E PROFESSIONE 29
Figura 4
Il 30% delle app per la salute è dedicato al mercato professionale: si tratta di vere e proprie app medicali o app per la cura. Le possiamo così suddividere:
1) App per la gestione di patologie specifiche, collegate a dispositivi esterni (o integrati in essi) quali glucometri, bracciali per la misura- zione della pressione arteriosa.
2) App per l’autodiagnosi, es. per la misurazione della vista, dell’udito.
3) App per il calcolo del rischio (malattie cardio- vascolari, melanoma).
4) Reference app funzionali alla diagnosi e cura (esempi: l’app “La borsa del medico” realizzata dalla SIT Società italiana di telemedicina, l’app “Algoritmi AMD” Associazione medici diabe- tologi per la terapia personalizzata del diabete mellito, le app per la gestione dei farmaci).
5) App funzionali ad applicazioni di telemedicina. Tra i più recenti progetti di ricerca biomedica
nel settore dei dispositivi mobili si segnalano uno in campo pneumologico (esecuzione di una spirome- tria attraverso l’utilizzo di un semplice smartpho- ne) ed il Progetto Radar Cns (utilizzo di dispositivi indossabili per la prevenzione ed il trattamento di
depressione, sclerosi multipla ed epilessia).
Come fare ad orientarsi tra le migliaia di app
per la salute?
Esistono dei portali specializzati per i con-
medica (iMedicalApps, Medicap Collection, Mo- bimed). (Figura 3)
Negli indirizzi applicativi dell’art. 78 del Co- dice deontologico (tecnologie informatiche) si legge che “Il medico contrasta ogni uso distorto e illusorio delle tecnologie di informazione e comu- nicazione di dati clinici sul versante commerciale, dell’informazione ai cittadini e della pubblicità sani- taria.. e si pone sempre come garante della corret- tezza, scientificità e deontologia dell’uso dello stru- mento informatico”. Spetta quindi al medico, non solo conoscere gli strumenti informatici al servizio della salute, ma anche indirizzare i pazienti al loro uso corretto: nella provincia di Trento il progetto Trec di FSE già prevede la possibilità di “prescrivere un app” ai pazienti, in particolare per migliorare il monitoraggio domiciliare della pressione arteriosa. In Europa tutte le app mediche realizzate per finali- tà di diagnosi, cura e prevenzione sono equiparate a veri e propri dispositivi medici e come tali sot- toposte a specifica regolamentazione. Non manca- no importanti criticità in merito alla certificazione di qualità, alla privacy e ad aspetti bioetici (modifica delle relazioni medico/paziente). (Figura 4)
La mHealth è una tappa evolutiva fondamen- tale nello sviluppo dell’informatica e potrebbe contribuire alla trasformazione della sanità, au- mentandone qualità ed efficienza, spostando la cura dagli ospedali al territorio, favorendo un ruolo più attivo dei pazienti (empowerment), di-
sumatori (My health apps) ed altri per la classe
S O M M A R I O ToscanaMedica8|2016


































































































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