Toscana Medica -Agosto-Settembre-2019
8/2019 T OSCANA M EDICA 22 testatina quali à e professione Psychiatry”, 7 gennaio 2019, un ar- ticolo a firma di tre autori, Lombar- do MV, Lai MC, Baron-Cohen S, quest’ultimo ben noto nel campo, i quali ammettono gli aspetti critici che hanno inficiato la ricerca fino ad adesso, ma rispondono cercando di individuare vie d’uscita in metodolo- gie di ricerca più adeguate, cercando di salvare così capra e cavoli. Anche se c’è il tentativo in questo modo di salvare la cattedrale cresciu- ta intorno all’autismo, l’ammissione dell’esistenza di gravi aspetti critici fa a mio avviso intravedere gravi crepe nella costruzione che possono pre- ludere a un crollo. Altrimenti detto, sembra sul punto di scoppiare la bol- la dell’autismo cresciuta a dismisura negli ultimi due decenni. A mio avviso sarà un’evenienza mol- to utile: permetterà, si spera, di ri- volgere un’attenzione più ampia e adeguata allo sviluppo dei bambini nelle loro famiglie e nel loro am- biente e ai vari ostacoli che esso può incontrare, favorendo una ricerca e un’attenzione a tutto campo, piutto- sto che limitata al campo neurobio- logico come finora è stato. Invece di occuparsi dei punteggi dei sintomi alla ricerca di diagnosi inattendibili in ogni bambino che arriva in ambu- latorio, gli specialisti potranno dedi- carsi allo studio dello sviluppo e del- le sue difficoltà e potranno aiutare meglio la crescita di questi bambini e delle loro famiglie. gianmaria.benedetti@gmail.com raccogliere tutte le sindromi con disturbo dello sviluppo, quella di ESSENCE, un acronimo che signi- fica Early Symptomatic Syndromes Eliciting Neurodevelopmental Cli- nical Examinations . Pur suscitando qualche riserva – si tratta in fondo di una specie di dia- gnosi di attesa, che qualcuno però sta già considerando una diagnosi a tutti gli effetti, parlando di una pre- valenza del dieci per cento – questa visione sembra in diffusione. Se non altro sembra una formula meno stig- matizzante e meno inutilmente ter- rorizzante per la quantità di famiglie che hanno un bambino con qualche ritardo o difficoltà evolutiva, che oggi vengono con grande facilità precipi- tati nel calderone dello spettro auti- stico. Finora la risposta da parte delle Autorità dell’Autismo a queste pro- poste si è limitata a qualche breve lettera degli editori della rivista “Autism research” – official journal of the International Society for Au- tism Research – con la segnalazione della necessità di ulteriori ricerche e comunque il rifiuto della proposta di rinunciare alla categoria diagnostica di spettro autistico. In effetti dati gli interessi in gioco (centri di ricer- ca, centri clinici, scuole di terapie specifiche, riviste dedicate al tema specifico dell’autismo, associazioni, aspetti burocratici legati all’assi- stenza ecc.) non stupisce la gran- de resistenza a prendere atto delle crescenti critiche e dell’urgenza di cambiare le cose. Infine è comparso su “Molecular vengono attribuiti a disturbi diversi presenti contemporaneamente nel soggetto, che verrebbe così a trovarsi afflitto, e così si giustificherebbe la sua sintomatologia, da una quantità di malattie diverse, ognuna però do- verosamente diagnosticata come en- tità separata. La dott.ssa Waterhouse ha proposto pertanto di “abbandonare”, nella ri- cerca, il costrutto di autismo e spet- tro autistico, nonché il relativo para- grafo del DSM riguardante questa categoria diagnostica. Fra l’altro ha scritto che stando così le cose anche le terapie indicate come specifiche sono in realtà basate sul nulla. A mio avviso non è solo “nella ricer- ca” che la diagnosi di spettro autisti- co fa acqua; da tempo sono arrivato alla conclusione che anche sul piano clinico è una diagnosi inutile e dan- nosa; non aiuta a capire le difficoltà e a fornire l’aiuto necessario nelle varie situazioni e getta spesso inutilmente nello sconforto molte famiglie. D’al- tronde se una diagnosi è dannosa e inutile per la ricerca non vedo come possa non esserlo anche per la clinica e l’assistenza. Negli anni successivi, alle critiche della Waterhouse si sono unite altre personalità nel campo dell’autismo, in particolare il dott. Cristopher Gillberg di Goteborg, Svezia, mol- to conosciuto, e il dott. London, di Londra. Già nel 2010, di fronte all’ampia variabilità sintomatica, alla diversa evoluzione e alla scarsa prevedibili- tà, il dott. Gillberg aveva proposto una nuova modalità diagnostica per SITO INTERNET DEDICATO A TOSCANA MEDICA È attivo e online il sito internet che l’Ordine di Firenze dedica interamente a “Toscana Medica”, la prestigiosa rivista fondata nel 1983 da Giovanni Turziani, che adesso si presenta ai lettori anche con questa nuova “veste”: un sito tematico che raccoglie gli articoli pubblicati su ogni numero della rivista, organizzati in rubriche e facilmente consultabili, stampabili, linkabili e ricercabili per diverse chiavi di ricerca. Ovviamente non manca l’offerta della rivista “per intero”, in formato PDF o sfogliabile, con la veste grafica identica all’originale cartaceo, che può essere consultata a video, salvata in locale o stampata. Tutti i nostri lettori sono invitati a consultare il sito www.toscanamedica.org del quale si auspica che verranno apprezzate la facile fruibilità (è ottimizzato anche per tablet e smartphone) e la chiarezza della struttura e dei contenuti. 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