Toscana Medica -Agosto-Settembre-2019
T OSCANA M EDICA 8 / 2019 25 testatina qualità e prof sio e dificare test e criteri di classificazione per affinare le diagnosi e suddividere i pazienti in sottoclassi o altre cate- gorie diagnostiche ben venga, soprat- tutto in funzione delle cure e del mi- glioramento della qualità della vita. lucilla.bonvini@meyer.it Il genitore deve per forza arrender- si, questo sì, a delegare il ruolo di cura. Solo il medico qualificato può sapere se quella cura è frutto di una ricerca indipendente, se i dati sono stati pubblicati su una rivista abba- stanza autorevole. Se strada facendo sarà possibile mo- ti, i clinici; è evidente il paradosso di andare a trovare un trattamento presunto efficace sulla rete, quan- do ci sono persone che operano sul campo attraverso studi approfonditi condotti con controlli, monitoraggio etico, metodologie che hanno alle spalle secoli di analisi dei dati. Consigliato per alimentare ricordi e suggestioni. “chioveria”, “lisciatora”, “bicornia” (tutti attrezzi di fondamentale im- portanza nella lavorazione del rame) che pure in passato rappresentavano presenza costante nelle conversazio- ni di intere popolazioni. Belle le foto che spiegano al meglio le parole dell’Autore ed efficacissimo il bianco e nero dell’immagine in cui, ad esempio, Cristanziano Del Coiro (si potrebbe immaginare un nome più “letterario”?), antico artigiano, “si cimenta in un’esemplare bordatura a ferro”. Nelle parole di Carosella la sinfonia dei martelli del titolo si accompagna, purtroppo, al sottotitolo che parla di un qualcosa che oggi appare lonta- nissimo nel tempo, “l’antico mestiere del calderaio, artigiano senza eredi”. Sinfonia di martelli di Antonio Carosella Il Pozzo di Micene, Lucia Pugliese Editore Agnone è un borgo del Molise famo- so da secoli , tra l’altro, per la lavo- razione del rame. Ad Agnone è nato Antonio Carosella che oggi esercita a Firenze la professione di ortopedico traumatologo, non essendo però mai riuscito a recidere completamente il filo che lo lega alla amata terra na- tale. E, si potrebbe dire, che è stato un bene perché nelle pagine di que- sto libro il lettore non distratto potrà trovare moltissimi spunti di poesia e curiosità. Carosella proviene da una famiglia di artigiani che hanno da sempre, per generazioni, lavorato il rame e con garbata discrezione ci accompagna alla scoperta di un mondo oggi scom- parso. Ben poco infatti dicono oggi parole come “stiglio”, “palacciolo”, Letti per voi a cura di Simone Pancani Dott. o Dr.? Le due abbreviazioni dott. e dr. sono usate indifferentemente al posto della parola “dottore”: è vero che nel linguaggio comune si utilizzano per indicare chi svolge la professione di medico, ma bisogna precisare che il titolo di “dottore” appartiene a chiunque abbia una laurea, in qualunque disciplina. Capita di frequente infatti trovare aggiunta, nell’intestazione delle ricette, nella carta intestata, nei biglietti da visita dei medici, oltre alla dizione dott. o dr. Pinco Pallino, la specificazione della qualifica (ad es. medico generico, medico chirurgo, pediatra, neurologo, ecc.) proprio per rendere chiara la professione effettivamente svolta, che non sa- rebbe trasparente soltanto attraverso l’abbreviazione, dott. o dr. che sia. Tutte e due le abbreviazioni dott. e dr. (sempre col punto) sono attestate nei dizionari italiani e si possono utilizzare indifferentemente. È vero che dr. deriva dall’inglese, ma la trasparenza della sigla, dovuta alla forma simile delle due parole in italiano ed in inglese, ne ha favorito la diffusione e l’uso. Consulenza Linguistica, Accademia della Crusca - Data della risposta: 30 settembre 2002 Autrice della risposta: Raffaella Setti
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