Toscana Medica -Novembre-Dicembre2019
10/2019 T OSCANA M EDICA 16 testatina quali à e professione Nei nuovi locali particolare attenzio- ne è stata posta nelle scelte proget- tuali relativamente alle performance e all’integrazione dei sistemi di cli- matizzazione con i sistemi di aspira- zione locali, al fine di garantire un incremento significativo del livello di sicurezza per gli operatori. Lo stesso approccio è stato seguito per l’applicazione di procedure di sicu- rezza e per l’utilizzo di specifiche misure di prevenzione e protezione degli operatori con particolare rife- rimento alle rilevazioni ambientali e ai monitoraggi dei vapori di formali- na, nonché si è data notevole imple- mentazione ai sistemi di trasporto e stoccaggio sottovuoto di materiale biologico. Sviluppi in Telepatologia/ Digital Pathology L’impressionante miglioramento delle tecniche di visualizzazione morfologica e di trasferimento di grandi quantità di dati hanno aper- to la strada alla Telepatologia che utilizzando vetrini virtuali consente di visualizzare e studiare preparati cata all’ingresso, il processo analitico di lavorazione segue linearmente un flusso logico sequenziale che porta, al termine dello stesso, ad avere un prodotto (vetrino) attraverso cui è possibile ottenere la diagnosi richie- sta. L’implementazione dell’auto- mazione ha sicuramente reso il per- corso più efficiente ed efficace ma in Anatomia Patologica non si può ancora prescindere dalla presenza fisica di operatori adeguatamente formati che tutt’oggi risultano fon- damentali nell’esecuzione e nel con- trollo delle varie fasi analitiche. I locali per gli approfondimenti isto- chimici o immunoistochimici sono stati posti in contiguità ai locali desti- nati all’istologia, mentre agli appro- fondimenti di Patologia Molecolare sono stati dedicati appositi spazi al- lestiti secondo le più moderne con- cezioni. Non meno importante è stata infine, l’implementazione del sistema informativo che assiste gli operatori nelle loro attività al fine di garantire la tracciabilità del campio- ne ed evitare errori di identificazione o smarrimento. in time favoriti anche dal progredire dell’automazione in laboratorio (ad esempio inclusori automatici per la fase di inclusione ). Vincolo fondamentale durante le fasi di trasferimento presso i nuovi locali è stato il mantenimento del- la completa continuità assistenziale senza interruzione nell’erogazione delle prestazioni di laboratorio. La realizzazione è stata possibile grazie alla programmazione dello sposta- mento in step successivi e sequen- ziali che nei vari giorni hanno visto il trasferimento delle singole fasi del processo analitico senza che questo venisse mai interrotto (1° giorno: fase di accettazione campioni; 2° giorno: fase di campionamento; 3° giorno: fase di processazione; ecc.). Nell’arco di circa nove giorni i nuovi spazi sono stati così “popolati” se- guendo le fasi del percorso analitico del campione grazie al coordina- mento puntuale tra i servizi azien- dali, l’attività del laboratorio e gli attori esterni (ad esempio fornitori) coinvolti nel trasferimento. L’occasione si è rivelata importante anche per un forte aggiornamento del parco tecnologico che ha deter- minato un ulteriore miglioramento delle prestazioni e una riduzione dei tempi di lavorazione dei campioni (Figura 3). Particolarmente significa- tivo a questo proposito è stato il con- tinuo adeguamento tecnologico del laboratorio di Patologia Molecolare che recentemente si è dotato di un sequenziatore di ultima generazione (NGS) con tecnologia ION-Torrent attraverso il quale è possibile valu- tare contemporaneamente un ampio pannello genico con elevata sensibi- lità come richiesto a una moderna Anatomia Patologica a supporto di quella “medicina di precisione” or- mai indispensabile in ambito oncolo- gico (Figura 4). La più razionale disposizione del- le postazioni di lavoro, secondo un rational Lean Thinking , è stata fondamentale per ottenere un’or- ganizzazione tale da consentire una maggiore protezione nei confronti dell’errore e facilitare la produzio- ne. Quindi dall’accettazione, collo- Figura 3 – Laboratorio di Istologia. Figura 4 – Laboratorio di Patologia Molecolare.
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