Toscana Medica -Ottobre-2019
9/2019 T OSCANA M EDICA 10 testatina quali à e professione e non filtrata influenza di media e internet. • Scarsa fiducia del paziente verso il medico e le aziende farmaceu- tiche: collegandosi a ciò che è stato detto sopra, sta pian piano prendendo forma una diffidenza di base da parte della popolazione verso chi produce e chi prescrive farmaci, spesso e volentieri utiliz- zata e amplificata dai media “per fare notizia” (ricordiamo il caso mediatico tutt’ora in corso sull’i- potetica relazione – peraltro mai dimostrata e più volte smentita da trials clinici – tra vaccino trivalen- te MPR e autismo e diabete). • Scarsa comunicazione tra medico ospedaliero, medico specialista e medico di famiglia : spesso la te- rapia prescritta dallo specialista per uno specifico problema si va a sommare alla terapia che il pa- ziente assume sotto consiglio del medico di famiglia senza però una corretta integrazione tra le due prescrizioni (che per avvenire, ne- cessita della stretta collaborazione e alleanza tra le varie figure pro- fessionali). • Presenza di barriere per il tratta- mento: prezzo del farmaco, pala- tabilità, via di somministrazione. • Somministrazione di terapie tra- mite device che possono risul- tare difficilmente utilizzabili dal paziente, soprattutto se anziano (fenomeno tipico dei farmaci re- spiratori). Tale fenomeno si esa- cerba quando nessun operatore (medico, farmacista o infermiere) fa vedere in pratica l’utilizzo del device . • Disponibilità di forme di medicina alternativa esercitate da medici o personale non medico, imbonitori e ciarlatani, che non tenendo in considerazione le evidenze scien- tifiche inducono i pazienti a sotto- porsi a terapie (e peggio ancora, ad abbandonare le terapie in cor- so) la cui efficacia non è stata mai dimostrata. Focus sulla non-aderenza nel paziente anziano Nel 2013 il Geriatric Working Group Analisi delle cause della non-aderenza I fattori che portano alla non ade- renza si possono riassumere in: • Presenza di disturbi cognitivi e psicologici : complice l’aumento dell’età media della popolazione, la presenza di disturbi cognitivi (spe- cie quelli associati alla demenza in tutte le sue forme) amplifica, come si vedrà in seguito, il problema del- la non aderenza terapeutica. • Stesso discorso per i pazienti de- pressi, psicotici, affetti da distur- bi somatoformi e psichiatrici in generale. • Trattamento di malattie asintoma- tiche : “pochi sintomi, poca con- sapevolezza della patologia”. Ciò comporta un’estrema difficoltà ad accettare il proprio stato di “ma- lato” e il fatto di “doversi comun- que curare”, con il risultato che il paziente matura insofferenza verso l’assunzione del farmaco, l’impegno più o meno quotidiano che essa comporta, gli effetti col- laterali, la cadenza delle visite di controllo, l’auto-monitoraggio. • La paura degli effetti collaterali del farmaco (specie negli asintomatici) sia quelli imprevedibili che quelli inevitabilmente legati all’assunzio- ne, che supera la paura delle con- seguenze dalla patologia in sé. • Difficoltà del paziente a percepi- re i segni dell’effetto positivo del trattamento , associata d’altra par- te alla difficoltà da parte del me- dico nel fornire gli strumenti per poterlo percepire (ad esempio, misure oggettive per valutare il dolore o le capacità funzionali, im- magini di confronto, registrazioni delle precedenti impressioni nella cartella clinica). • Erronee aspettative circa la tem- pistica d’azione e la reale efficacia del trattamento, sia in senso di so- vra-aspettativa che di sotto-aspet- tativa (“tanto non mi funziona”). • Mancanza di conoscenze sulla malattia da parte del paziente, causate dall’inefficienza della co- municazione medico-assistito, dal disinteresse da parte di quest’ulti- mo e dalla deleteria, incontrollata la stessa in termini di efficacia ed esporre i pazienti a rischi sanitari e a complicanze talvolta ben peggiori della malattia in sé. Ad esempio, alla dimenticanza di assumere la dose prevista di terapia può seguire o una mancanza asso- luta della stessa o un’assunzione spropositata in orari inopportuni, con rischio di sovradosaggio e po- tenziamento degli effetti collaterali. Pensiamo banalmente alla terapia anticoagulante orale o alla terapia insulinica, entrambe potenzialmen- te letali sia in caso di sovra- che di sotto-dosaggio. È quindi molto importante verifi- care che l’assunzione dei farmaci avvenga sempre alla dose corretta controllando, a ogni nuova richiesta da parte del paziente, la data della prescrizione precedente. Il suppor- to telematico aiuta il medico in que- sta verifica e calcola rapidamente se si tratta di una richiesta congrua o “sospetta”. Un altro tipo di non-aderenza te- rapeutica è la variazione dell’orario dell’assunzione del farmaco, che al paziente può sembrare un evento banale. Il medico prescrittore deve avere ben chiare le curve di farma- co-cinetica del farmaco che propo- ne, renderne edotto il paziente e aver cura di riportargli esattamente l’orario in cui l’assunzione deve es- sere fatta e perché (pensiamo agli antibiotici dose dipendenti come le penicilline, l’assunzione dei cortiso- nici al mattino ecc.). Un altro grande problema è il “mala- to sano” cioè quel paziente che, sen- tendosi guarito, sospende autono- mamente la terapia. Le conseguenze possono essere varie e disastrose sia su scala personale e che su scala di salute globale. Pensiamo allo svilup- po di nuove resistenze batteriche in seguito alla sospensione precoce delle terapie antibiotiche, all’insuffi- cienza cortico-surrenalica da brusca sospensione di cortico-steroidi, alla riacutizzazione di patologie infiam- matorie come ad esempio un’artrite reumatoide resa fino ad allora silen- te grazie alle terapie.
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