Toscana Medica -Ottobre-2019
9/2019 T OSCANA M EDICA 20 testatina quali à e professione L’uso delle mani come strumento te- rapeutico per lenire i dolori è noto fin dall’antichità e sappiamo che era dif- fuso in molte civiltà antiche, seppur con caratteristiche e modalità diffe- meccanismi d’azione sono ancora solo in parte compresi: una revisione si- stematica di alcuni anni fa (Coronado RA et al. , 2012) prende in considera- zione i lavori che hanno rilevato signi- ficativi cambiamenti nella sensibilità dolorifica dopo manipolazione verte- brale, riportando dati che evidenziano miglioramenti anche in zone lontane dal segmento vertebrale manipolato. Con il termine “Medicina Manuale” si fa oggi riferimento a una disciplina rigorosamente medica che si occupa della diagnosi e della terapia della patologia disfunzionale dell’apparato locomotore, in particolare delle di- sfunzioni mio-articolari e specialmen- te vertebrali di natura meccanica e reversibile. La terapia di queste entità nosologiche si può utilmente avvalere dell’utilizzo di specifiche tecniche di “manipolazione”, ovvero specifiche sollecitazioni meccaniche mirate im- presse ai differenti distretti e alle di- verse regioni corporee, impulsi fisici controllati di sufficiente ampiezza su un distretto corporeo utilizzati al fine di risolvere il dolore, specie di origine vertebrale. Nei Paesi anglosassoni il termine manipulation include diversi tipi di trattamento manuale: mobilizzazioni, stiramenti, tecniche miotensive e ma- novre dette “ad alta velocità e piccola ampiezza” (HVLA o thrust ). Nelle scuole di Medicina Manuale europee soltanto queste ultime sono chiamate manipolazioni: si tratta di manovre articolari brevi e molto rapide, ovvero come le definì Robert Maigne – uno dei padri della Medicina Manuale moderna – “mobilizzazioni passive La Medicina Manuale da sempre ha il valore clinico di valutare disturbi algici con le mani del terapeuta e previa valutazione diagnostica e di effettuare manovre tecniche manuali, spesso mobilizzazioni anche ad alta energia. La Medicina Manuale ha le sue indicazioni e controindicazioni, la tecnica di esecuzione è spesso complessa, in ogni caso si inserisce in un progetto riabilitativo globale nel quale il momento basilare (talvolta in sinergia con terapie farmacologiche o mezzi fisici) appare l’esercizio terapeutico personalizzato. Parole chiave: dolore muscoloscheletrico, mobilizzazione, tecniche manuali, diagnosi Medicina Manuale di Pietro Pasquetti, Giuseppe Falcone La Medicina Manuale, attività svolta da medici, ha avuto una grande scuola se- nese che ne ha permesso lo sviluppo in Toscana e il riconoscimento tra le attività specialistiche mediche previste in tale Regione. Non è inserita però tra le Me- dicine Complementari ammesse dallo Stato-Regioni e non ha quindi ancora un elenco controllato all’interno dell’OMCeO Firenze: un vuoto cui si sta lavorando. Gemma Brandi Coordinatrice della Commissione per la Integrazione delle Medicine Complementari dell’OMCeO Firenze Pietro Pasquetti Direttore SODc-Riabilitazione C.T.O., Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze Giuseppe Falcone SODc-Riabilitazione C.T.O., Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi Firenze renti. Le moderne terapie manuali si sono sviluppate in particolare nell’ul- timo secolo in un differente contesto culturale improntato a una costante ricerca di scientificità, uscendo così dall’ambito non medico e discutibile in cui troppo a lungo sono rimaste e proponendosi come utile strumento terapeutico nel trattamento di taluni disturbi dell’apparato locomotore. L’interesse medico per la terapia ma- nuale delle affezioni dell’apparatomu- scolo-scheletrico ha trovato crescente impulso sotto la spinta dell’evidenza empirica dei risultati, che seppur ori- ginariamente non convalidati dalle necessarie verifiche sperimentali non potevano certamente essere ignora- ti. La legittimazione neurofisiologica dell’atto terapeutico manuale è avve- nuta parallelamente all’elaborazione della teoria del gate control midollare: è stato evidenziato come uno stimolo meccanico opportunamente sommi- nistrato sia potenzialmente in grado di interrompere il circolo vizioso tra contrattura e dolore e di veicolare un picco di afferenze che desensibiliz- zano i neuroni nocicettivi spinali for- nendo immediato sollievo dal dolore al paziente. In realtà i meccanismi alla base degli effetti delle terapie manuali manu medica – ad esempio quelle effettuate con le tecniche di Robert Maigne che noi adoperiamo nella nostra pratica clinica – sono complessi e necessita- no di una spiegazione biomeccanica ma anche neurofisiologica, con effetti pure indiretti sulla soglia e la tolleran- za al dolore, sull’eccitabilità del moto- neurone e sulla sensibilità dolorifica. I
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