Toscana Medica -Ottobre-2019
T OSCANA M EDICA 9 / 2019 27 testatina ricerca clin c addominale, è la forma comune- mente definita “a mela”; l’obesi- tà centrale è associata a disordini metabolici (quali diabete e dislipi- demia) e malattie cardiovascolari (quali ipertensione, aterosclerosi e cardiopatie); • obesità periferica detta anche sottocutanea o ginoide : quando il grasso si distribuisce prevalen- temente a livello sottocutaneo in particolare nei glutei, nella regio- ne posteriore del tronco, a livello delle anche e delle cosce, della zona sotto-ombelicale dell’addo- me e non, è la forma comunemen- te definita “a pera”; • esistono forme di obesità cosid- detta diffusa o mista , che costi- per definire le condizioni di sovrap- peso-obesità più ampiamente utiliz- zato, anche se dà un’informazione incompleta (ad esempio non dà in- formazioni sulla distribuzione del grasso nell’organismo e non distin- gue tra massa grassa e massa magra); il BMI è il valore numerico che si ottiene dividendo il peso (espresso in kilogrammi) per il quadrato dell’al- tezza (espressa in metri). Le definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono: • sovrappeso = BMI da ≥ 25 fino a 29,99; • obesità = BMI ≥ 30. L’obesità può essere classificata come : • lieve o di 1° grado (BMI= 30-34,9; eccedenza ponderale del 20-40%); • media o di 2° grado (BMI = 35-39,9; eccedenza ponderale del 41-100%); • grave o di 3° grado o patologica (BMI ≥ 40; eccedenza ponderale oltre il 100%). In Italia, secondo i dati raccolti nel 2010 dall’Istituto Superiore di Sa- nità, il 32% degli adulti risulta in sovrappeso, mentre l’11% è obeso (BMI > 30 kg/m 2 ); l’incidenza dell’o- besità patologica (BMI > 40 kg/m 2 ) è approssimativamente lo 0,8-1% della popolazione e tende ad aumentare. L’obesità viene poi classificata in due forme, in base alla distribuzione del tessuto adiposo, cioè alla localizza- zione del grasso (Figura 1): • obesità centrale detta anche vi- scerale o androide : è caratterizza- ta da una distribuzione del grasso corporeo prevalentemente a livello L’obesità è una condizione caratte- rizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, condizione che de- termina gravi danni alla salute. L’indice di massa corporea IMC o body mass index BMI è l’indice Federica Marini Specializzata in Anestesia e Rianimazione, (Università degli Studi di Firenze) e in Medicina Interna. È Responsabile della Terapia Intensiva e della Medicina Perioperatoria presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova, Azienda USL Toscana-Centro Enrico Facchiano S.O.S.D. Chirurgia Generale Bariatrica e Metabolica, Ospedale Santa Maria Nuova, Azienda USL Toscana-Centro Marcello Lucchese Direttore di Struttura, S.O.S.D. Chirurgia Generale Bariatrica e Metabolica, Ospedale Santa Maria Nuova, Azienda USL Toscana-Centro Vittorio Pavoni Direttore di Struttura, S.O.C. Anestesia e Rianimazione, Ospedale Santa Maria Annunziata, Azienda USL Toscana-Centro Rita Cammelli S.O.S.D. Anestesia e Rianimazione, Ospedale Santa Maria Nuova, Azienda USL Toscana-Centro Massimo Barattini Direttore di Struttura, S.O.S.D. Anestesia e Rianimazione, Ospedale Santa Maria Nuova, Azienda USL Toscana-Centro L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, condizione che determina gravi danni alla salute. Il paziente obeso è ad alto rischio per malattie cardiovascolari e metaboliche, nonché per complicanze tromboemboliche. La chirurgia aumenta ulteriormente tale rischio. Varie sono le strategie terapeutiche per prevenire la complicanza tromboembolica perioperatoria. Parole chiave: obesità, trombosi venosa, chirurgia, eparina a basso perso molecolare Tromboprofilassi nel paziente obeso sottoposto a intervento di chirurgia bariatrica o chirurgia generale ad alto rischio di Federica Marini, Enrico Facchiano, Marcello Lucchese, Vittorio Pavoni, Rita Cammelli, Massimo Barattini
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