Toscana Medica - Settembre 2020
7/2020 T OSCANA M EDICA 10 testatina quali à e professione che contengano artefatti e dall’altro l’eventualità che le banche-dati e gli algoritmi impiegati per decodificarli non siano adeguatamente validati e aggiornati. Uno studio del 2018 ha ben rappresentato il problema, po- nendo in luce un allarmante 40% di varianti falsamente positive nei dati genomici grezzi di test DTC e diversi casi di una loro erronea classificazio- ne patogenetica (ad esempio varianti benigne precedentemente classifica- te ad alto rischio). In Italia il ricorso del pubblico ai test genomici DTC appare ancora relativamente limitato. Due indagi- ni – la prima (2014) rivolta ai medi- ci di medicina generale, la seconda (2017) ai Pediatri – hanno mostrato che, rispettivamente, solo il 30,6% e il 16,4% di coloro che erano a co- noscenza dei test DTC erano già stati interpellati al riguardo dai pa- zienti/ genitori dei pazienti. Si trat- ta, tuttavia, di un mercato in rapida crescita che richiede azioni proat- tive per informare correttamente professionisti e utenti. In questo senso è da apprezzarsi l’impegno del Piano per l’innovazio- ne del sistema sanitario basato sul- le scienze “omiche”, approvato nel 2017 dalla Conferenza Stato-Regioni che, tra le molte azioni, promuove la formazione degli operatori e propu- gna per i cittadini strategie comuni- cative obiettive e non promozionali in tema di medicina personalizzata. torricellifr@gmail.com A supporto delle carenze nella vali- dità e sensibilità analitica e nell’uti- lità clinica di certi tipi di test DTC sono portati alcuni esempi di falsi negativi e di falsi positivi. Un esem- pio relativo alle varianti che dan- no informazioni sulle condizioni o predisposizioni legate a singoli geni è quello dell’analisi commerciale DTC dei geni BRCA1/2 , correlati a un tumore ereditario della mam- mella, che spesso indaga solo poche delle molteplici possibili mutazio- ni, potenzialmente generando un esito falsamente negativo. Vicever- sa, la genotipizzazione mediante polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs), come nella maggioranza dei test DTC attualmente in vendi- ta, ha un’alta probabilità di classifi- care erroneamente le varianti rare, producendo usualmente falsi posi- tivi. Problemi analoghi si pongono con l’analisi di molteplici geni per determinare la suscettibilità indi- viduale a condizioni comuni com- plesse (ad esempio diabete mellito, obesità, morbo di Parkinson), con l’aggiunta che il loro valore predit- tivo è scarso anche in caso di veri positivi o veri negativi. Un aspetto di stretta attinenza, anche se non individualmente trattato nella raccomandazione, è quello dell’in- terpretazione da parte di servizi commerciali terzi dei dati genomici grezzi forniti ai clienti da alcune com- pagnie DTC. Si tratta di risultati per cui è necessaria la massima cautela dato che vi sono due sostanziali fon- ti di errore: da un lato la possibilità tramite social media ha mostrato che nel 2017 oltre il 90% dei medici rispondenti aveva avuto, nell’ambi- to dell’assistenza erogata per conto del NHS, richieste di interpreta- zione di screening eseguiti privata- mente e che la larga maggioranza riteneva che ciò comportasse un dispendio irragionevole di risorse pubbliche, tanto più che il 75% del- le ulteriori conseguenti indagini era a carico del NHS. La raccomandazione sottolinea che “ la capacità di interpretare con sicu- rezza in che modo la variabilità del codice genetico influisce sulla salute di una persona o sul rischio di ma- lattia è spesso più debole di quanto le persone si aspettino. Inoltre richie- derà spesso informazioni contestuali come segni clinici, sintomi o storia familiare per facilitarne l’interpreta- zione. […] Confermare una diagnosi clinica attraverso i test genomici può essere molto utile, tuttavia predire i futuri problemi di salute in base ai soli test genomici è ancora una vaga scienza inesatta. Questo fatto può essere una sorpresa per pazienti e professionisti poiché il discorso sulla genomica è spesso piuttosto deter- ministico ”. Aggiunge poi che “ non si dovrebbero indirizzare i pazienti ai Centri di secondo o terzo livello sulla base dei soli risultati DTC ” e che “ a causa dell’alta probabilità di risultati falsi positivi o falsi negativi, i consul- ti (dello specialista) sono appropriati solo se coerenti con i criteri di invio esistenti ” o, nei casi incerti, interpel- lando i Centri specializzati.
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