Toscana Medica - Settembre 2020
T OSCANA M EDICA 7 / 2020 11 testatina qualità e prof sio e profondo significato in quanto si occu- pa di medicina universale, con l’inten- to di dare un messaggio, una dritta al timone che governa interessi e compe- tenze della Medicina che cura il ma- lato, allargando lo sguardo al contesto ambientale in cui le patologie si svilup- pano. Così è accaduto ormai da diversi decenni in diversi campi, inizialmente non strettamente medici: pensiamo al Rischio Clinico, branca divenuta basi- lare per tutte le specialistiche e che ha apportato notevoli progressi anche nel campo delle cure; e così la Robotica e la Telemedicina. Le aree di interesse per il medico non possono essere solamente gli aggior- namenti sulle patologie trattate dalla branca specialistica a cui egli appar- tiene, ma alla base di queste, e delle conseguenti competenze, dobbiamo inserirne una di fondo, che tutte le permea e arricchisce. Questo nuovo interesse che dobbiamo stimolare è, in ultima analisi, una sorta di umanesi- mo della Medicina. Il progresso scien- tifico e medico è senza dubbio segna- to dal progredire della tecnica ma la tecnica non è sufficiente a soddisfare le esigenze del genere umano e della complessità dell’uomo come indivi- duo unico e irripetibile. Nell’articolo si evidenzia come stiamo vivendo una drammatica emergenza climatica. Il lockdown per coronavirus ha de- terminato una riduzione dell’inquina- mento che purtroppo non influirà sul riscaldamento globale del pianeta, per il quale i tempi sono lunghi. I drammatici avvenimenti, di cui siamo stati dolorosamente testimoni e prota- gonisti in questi ultimi mesi, hanno sol- levato nelle coscienze di molti quel velo di disinteresse e apatia che avvolgeva e permeava la nostra esistenza di cittadi- ni in un mondo avanzato e tecnologico, cui non venivano posti limiti quanto a progresso e arricchimento. Eravamo incuranti di quanto avveniva attorno a noi, nel nostro mondo globalizzato , incuranti delle conseguenze dei nostri comportamenti singoli e di comunità. Medici e Società scientifiche si sono prodigati da sempre per la ricerca eziologica, patogenetica delle malattie e per elaborare interventi terapeutici mirati, sempre più fini e quanto più possibile privi di effetti collaterali per il paziente. La pandemia COVID-19 ha però fatto segnare il passo al miglio- ramento continuo delle cure di molte patologie e gli stessi cittadini-pazienti hanno constatato come molto impie- go di energie in diverse situazioni fi- siopatologiche e chirurgiche potesse e dovesse trovare un momento di tre- gua davanti alla falcidie del coronavi- rus. In un battito di ali o poco più è cambiata la scala delle priorità. Ecco allora i Pronto Soccorso svuotati per paura di contrarre la nuova malattia. Crollo verticale dei molti, troppi, ac- cessi impropri, interventi chirurgici rinviati a tempi migliori, senza rimo- stranze degli utenti. La mission medica non può solo limitarsi alle cure delle malattie, ma deve interessarsi anche alle condizioni che ne stanno alla base (i cosiddetti “determinanti della salute”). In questo editoriale viene proposta la lettura di un articolo pubblicato in una rivista nefrologica dove si invita la classe medica a osservare il paziente nel suo ambiente, la Terra, e non disgiungere la salute dell’uomo dalla cura del suo habitat . Parole Chiave: salute, COVID-19, pianeta, cambiamento climatico, ambiente C’è un nuovo malato: il nostro pianeta di Giuseppe Curciarello, Franco Bergesio, Anna Maria Ciciani, Marco Lombardi, Santi Nigrelli Giuseppe Curciarello SOS Ematologia Clinica e Oncoematologia USL-Centro Firenze. Membro del Collegio dei Sindaci della Società Italiana di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale. Auditor/Consulente per la Gestione del Rischio Clinico e Sicurezza delle Cure Regione Toscana. Membro del Consiglio Direttivo AMES (Associazione Medici Scandicci) Franco Bergesio Centro Riferimento Regionale per le Amiloidosi AOU Careggi, Firenze Anna Maria Ciciani Nefrologa, Firenze Marco Lombardi Nefrologia Ospedale del Mugello Borgo S. Lorenzo, Firenze Santi Nigrelli Nefrologo, Firenze Sensibili a problematiche ambientali, a fine 2019, in epoca pre-COVID, un gruppo di medici, fra cui alcuni firma- tari di questo editoriale, ha pubblicato un articolo dal titolo Aiutiamo il pia- neta ad avere un futuro se vogliamo dare un futuro ai nostri pazienti sul n. 32 del Giornale di Clinica Nefrolo- gica e Dialisi (GCND). L’articolo in questione non è un case report né un trial clinico o una review e il titolo stesso incuriosisce in quanto apparentemente fuori luogo nella ri- vista che lo ospita, ma ha in realtà un
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