Toscana Medica - Settembre 2020
7/2020 T OSCANA M EDICA 16 testatina ricerca e clinica Introduzione La sincope è definita come una per- dita di coscienza transitoria (PdCT) dovuta a ipoperfusione cerebrale globale, caratterizzata da rapida in- sorgenza, recupero rapido, completo e spontaneo. Circa l’1-3% degli accessi in Pronto Soccorso e dei ricoveri ospedalieri è dovuto a sincope, una condizione spesso di difficile gestione dal punto di vista diagnostico-terapeutico, come emerge dall’ampia variabilità nella valutazione dei pazienti e nell’appli- cazione delle raccomandazioni del- le linee guida disponibili, così come logia risulta fondamentale la figura del Sincope Expert e l’organizzazione fun- zionale di Sincope Unit di riferimento. Cosa è la Sincope Unit ? La Sincope Unit è una struttura fun- zionale il cui compito è quello di for- nire un approccio standardizzato per la diagnosi e la gestione delle perdite di coscienza transitorie e dei relativi sintomi, con uno staff dedicato, con la possibilità di accedere alla diagno- stica secondo un percorso facilitato e di fornire le corrette indicazioni tera- peutiche (Figura 1). La Sincope Unit deve prevedere alcuni fondamentali requisiti e rispondere a chiari indica- tori di qualità, come ben indicato dal documento di consenso della Società Europea di Aritmologia del 2015, oltre a farsi promotrice della forma- zione dei clinici che hanno a che fare con la gestione della sincope. Nonostante le raccomandazioni delle Linee Guida, le Sincope Unit non sono ampiamente presenti nella realtà clinica. Possibili barriere alla loro istituzione sono rappresentate dalla ridotta consapevolezza dei be- nefici di questa strategia gestionale Circa l’1-3% degli accessi in Pronto Soccorso e dei ricoveri ospedalieri è dovuto a sincope. L’assenza di un approccio sistematico comporta costi socio-sanitari elevati, ricoveri e procedure diagnostiche non necessari, allungamento della durata della degenza, ridotte diagnosi e alto tasso di recidive. Parole chiave: sincope, perdita di coscienza transitoria, Sincope Expert, Sincope Unit La Sincope Unit : la corsia preferenziale per il paziente con sincope di Martina Rafanelli, Andrea Ungar Martina Rafanelli Sincope Unit, Geriatria e Terapia Intensiva Geriatrica, AOU Careggi e Università degli Studi di Firenze Andrea Ungar Professore Associato di Medicina Interna- Geriatria Sincope Unit, Centro di Riferimento per l’Ipertensione nell’anziano. Direttore SOD di Geriatria - UTIG, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e Università degli Studi di Firenze dal diverso iter seguito dai pazienti che afferiscono al Pronto Soccorso per sincope, di cui il 50% viene rico- verato successivamente in reparti di medicina d’urgenza, medicina inter- na, cardiologia, geriatria, neurologia. L’assenza di un approccio sistematico comporta costi socio-sanitari eleva- ti, ricoveri e procedure diagnostiche non necessari, allungamento della durata della degenza, ridotte diagnosi e alto tasso di recidive. Frequentemente, dopo la valutazio- ne iniziale, la natura degli episodi sincopali è indeterminata, perma- nendo quindi il rischio di nuovi even- ti. L’obiettivo principale del medico, quindi, dovrebbe essere quello di stratificarne il rischio, in modo da in- dirizzare il paziente verso dimissione o ricovero, previa osservazione clini- ca e strumentale di pazienti a rischio intermedio-alto in Pronto Soccorso o in apposite unità nel contesto dello stesso, oppure in modo da ricorrere alla Sincope Unit (SU) di riferimento. Negli ultimi 20 anni la gestione della sincope si è profondamente modi- ficata, anche e soprattutto grazie al ruolo di leader dei ricercatori italia- ni, che hanno condotto numerose esperienze scientifiche e assistenziali in questo campo. Il ruolo dell’Italia è ampiamente riconosciuto a livello in- ternazionale, tanto che i ricercatori e clinici italiani sono tra i coordinatori e i principali membri di riferimento della task force delle Linee Guida Multidisciplinari sulla sincope della Società Europea di Cardiologia, pub- blicate per la prima volta nel 2001 e poi aggiornate e riviste nel 2004, nel 2009 e nel 2018. Per l’applicazione delle nuove Linee Guida della Società Europea di Cardio-
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