Toscana Medica | Aprile-Maggio 2020

4 / 2020 T OSCANA M EDICA 12 testatina l ttere I medici convenzionati del 118 chiedono attenzione e rispetto Come medico dello sport , ma anche come cardiologo, avverto l’importan- za di condividere con tutti i colleghi specialisti quegli indirizzi che, in un momento così drammatico, anche economicamente, per il nostro Pae- se, possono darci invece la spinta a sperare in una ripresa che ci coin- volga direttamente e con tutti noi in prima linea. Non dimentichiamo il ruolo fon- damentale assunto da tempo dalla Medicina dello Sport nel rafforzare la nostra società, nel renderla meno vulnerabile e attaccabile dalle malat- tie croniche con strumenti auto-ge- stibili, strumenti quali l’attività fisica programmata, che sono dentro di noi e che soprattutto non rappresentano una spesa ulteriore per il Paese. Dopo il COVID-19, molti pazienti, più o meno complicati e la popola- zione tutta vorranno tornare a vita normale, a riprendere la propria atti- vità fisica e ci chiederanno come e in che modo poterlo fare: noi ci saremo. Laura Stefani Medicina dello Sport e dell’Esercizio AOU Careggi Buongiorno, al fine di difendere i nostri diritti di lavoratori della sanità che, ogni giorno e ogni notte, scen- dono in campo in difesa della salute pubblica, come avamposto di un SSN sempre più aggredito dalle problema- tiche di salute che quotidianamente si moltiplicano, noi medici convenzio- nati del 118, addetti all’emergenza sa- nitaria territoriale, vogliamo rendere noto quanto segue: 1) non esiste per noi un diritto alla malattia vero. Se ci si ammala ognuno provvede con una propria assicurazione all’uopo costi- tuita. Abbiamo una tutela sanitaria fornita per 30 giorni da un’assicura- zione privata che per essere attivata necessita di innumerevoli documen- tazioni, fogli e controfogli da cui alla fine scaturisce un rimborso che in piccola parte va a coprire il mancato introito dello stipendio, che ricordia- mo per noi essere in relazione alle ore di servizio effettuate. Chi non lavora in sostanza non mangia! Ricordiamo inoltre che molti colleghi percepisco- no tale rimborso anche con 1 o 2 anni di ritardo rispetto alla malattia; 2) i medici del 118 sono quelli che per primi arrivano su incidenti stradali, infarti del miocardio, embolie polmo- nari, insufficienze respiratorie gravi ecc.: siamo coloro che arrivano quasi sempre per primi al letto del malato e che per primi effettuano il soccorso dello stesso con eventuale trasporto in ospedale. I medici del 118, non ri- spondono al telefono o per mail , ma si recano fisicamente dal paziente. I medici del 118, con la pandemia del Coronavirus, sono quelli che subito vengono chiamati al fine di espletare quel fitro necessario affinché il SSN pubblico non si collassi. Siamo quei sanitari che rischiano per primi, in specie oggi, di prendersi malattie che possono davvero sfociare in proble- matiche di salute e perfino portare alla morte. Noi arriviamo quasi sem- pre per primi dal paziente, questo è il nostro compito. Sembrerebbe il più importante eppure nessuno ci ha considerato. Il nostro presidente del Consiglio, le tv, i giornali intervistano tutti, ma per noi, che siamo quelli che rischiano di più e che fanno sì che il sistema non si paralizzi, esiste solo il nulla come considerazione generale. Siamo noi che fisicamente a casa del paziente scegliamo chi ospedalizzare, noi facciamo sì che gli ospedali non si riempano velocemente, con la nostra professionalità, rischiando la nostra salute! DOVE SONO LE NOSTRE TUTELE?; 3) è stata prevista dal Go- verno una quarantena retribuita per i dipendenti, un’incentivazione per i dipendenti, un congedo parentale, ma per i medici convenzionati per il 118 cosa è stato previsto? Per tutelare le nostre famiglie e la qualità del nostro lavoro, cosa Codesto Stato ci ha riser- vato? IL NULLA! E a niente è servito il richiamo del presidente dell’Enpam al riguardo. Con la speranza che questa mail sia solo la prima di molte in tutta Italia a partire da molti comitati che speria- mo si costituiscano nelle varie provin- ce, da subito chiediamo al Governo, ai Presidenti di Regione, ai Sindaci di adoperarsi in tal senso a tutela della nostra situazione, istituendo in tempi reali e rapidi gli idonei presidi man- canti alla salvaguardia della nostra posizione lavorativa. Siamo stanchi di discorsi sulla nostra pelle! Chiedia- mo inoltre agli Ordini professionali, all’Enpam e ai sindacati tutti un ap- poggio fattivo per migliorare la nostra situazione tutt’altro che semplice, anche alla luce dell’epidemia che sta avanzando inesorabile e che presto avvolgerà tra le sue spire anche qual- che poco tutelato valente medico ad- detto all’emergenza territoriale (118) con conseguente mancato introito e inevitabili difficoltà familiari. Massa, 12 marzo 2020 Comitato Medici Convenzionati 118 Massa Carrara

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