Toscana Medica | Aprile-Maggio 2020
4 / 2020 T OSCANA M EDICA 6 testatina l ttere i servizi sanitari efficienti anche in situazioni di emergenza, senza peraltro dimenticare che la popolazione continua ad avere bisogno per altre patologie, oltre a quella legata alla infezione da coronavirus. Ad oggi abbiamo notizie, ma i dati ufficiali li attendiamo dal competente Assessorato Regionale, che numerosi operatori sanitari sono infettati o posti in quarantena, ciò che impone una seria riflessione sul fatto che vi sia stato qualcosa che non ha funzionato nella strategia di protezione personale degli operatori medesimi. Riteniamo doveroso, da parte nostra, ribadire e sottolineare che la buona organizzazione del lavoro, la chiarezza dei ruoli e il rispetto delle procedure, accompagnati da corrette comunicazione, informazione e formazione, rappresentano misure di prevenzione collettiva. Ma ad esse, poi, deve essere affiancato l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale da parte di ogni singolo sanitario che opera in situazioni che prevedano contatti con casi sospetti o confermati di COVID-19. Appare utile segnalare che l’INAIL, in un documento ufficiale, e l’OMS nelle direttive internazionali, ritengono che il personale sia medico che sanitario in generale, in corso di emergenze infettive, deve essere dotato di filtranti respiratori FFP2, protezione facciale ed occhiali protettivi, camice impermeabile a maniche lunghe e guanti. Il personale medico ospedaliero, della medicina generale e dell’emergenza/urgenza territoriale, comprendendo in questo ambito tutti coloro che a vario titolo vi concorrono, in questa emergenza sanitaria è sottoposto ad un forte sovraccarico di lavoro e di stress, mentre dovrebbe rimanere sereno, soprattutto non dovendosi preoccupare, sopra ogni limite accettabile, di rischiare di ammalarsi. In questa grave situazione è imperativo fare di tutto per ridurre la probabilità di burn-out degli operatori. I nostri Ordini, in questo senso, sono un osservatorio privilegiato, ed è nostro preciso dovere segnalare la comparsa delle prime avvisaglie di malessere e di malumore tra i nostri iscritti, i quali hanno la percezione di non essere adeguatamente protetti dalla pericolosa infezione da coronavirus. Tutto ciò premesso, gli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Regione Toscana chiedono, con lo spirito collaborativo che ci ha sempre caratterizzati, al competente Assessorato regionale alcuni miglioramenti organizzativi, come di seguito esplicitati: 1- Immediata comunicazione per via telematica al Medico di Medicina Generale (MMG) o Pediatra di Libera Scelta (PLS) il nominativo dei propri pazienti risultati positivi al COVID-19, affinché il Medico possa mettere in atto le più adeguate procedure di contenimento del contagio; 2- Dotazione di kit di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) come indicati dalle direttive internazionali (OMS) e dall’INAIL per tutti i medici e gli operatori sanitari in generale che per qualsiasi motivo sono venuti o vengono a contatto con soggetti COVID-19 sospetti o accertati; 3- Qualora non vi fossero adeguate (in qualità e/o quantità) forniture di DPI, modificare l’assetto organizzativo assistenziale per evitare il contagio degli operatori sanitari,
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