Toscana Medica - Novembre 2020

T OSCANA M EDICA 9 / 2020 29 testatina lettere al diret ore Salute per altri aspetti più generali non si siano sentiti in dovere di farsi senti- re, in una parola di schierarsi. Il silenzio nella pratica amministrativa è un assen- so che sveltisce la burocrazia e sempli- fica la vita del cittadino, ma in altri set- tori è fonte di equivoci, può significare inadeguatezza, sudditanza, tutto quello che vi pare ma mai dissociazione. E allora alla domanda iniziale si ag- giunge un’altra domanda: quanti con- tagi si sarebbero evitati se fin dall’inizio gli Ordini, le varie associazioni di cate- goria fossero intervenuti per precisare, puntualizzare e invitare ufficialmente tutti gli iscritti alla cautela, alla pru- denza, a ragionare solo sull’evidenza dei pochi dati via via disponibili senza straparlare a casaccio, a fare insomma tutto quello che di solito fanno i medici per evitare di finire sul giornale e dal giornale in tribunale? Sandro Peli, già anestesista-rianimatore presso l’OSMA https://www.linkiesta.it/2020/10/linguag- gio-uso-delle-parole-lessico-utilizzo-delle-pa- role-nel-corso-della-pandemia-corretta-in- formazione-parola-come-forma-vivente-co- municazione-e-gestione-della-pandemia sulla spiaggia di Palermo. In sostanza fin da subito era sembrata palese l’im- prudenza di chi le aveva rilasciate. Già, l’imprudenza: uno dei tre pilastri che configurano la colpa, che indivi- duano la nostra responsabilità penale. Loro e i loro contrari sono la cruna dell’ago, il passaggio obbligato, la stret- toia che la nostra pratica attraversa giorno dopo giorno, anno dopo anno dal primo all’ultimo giorno di lavoro. Nell’attraversarla inevitabilmente si deforma, si adatta fino a strutturarsi in posizione perennemente difensiva, fino a convivere, per sopravvivere, con quell’aberrazione mortificante che ap- punto è la medicina difensiva. È facile sbatterci contro, a questi pila- stri, e farsi male. Basta un niente. Non mi spiego quindi perché certe ester- nazioni pubbliche non abbiano avuto l’attenzione critica che avrebbero me- ritato, visto che i messaggi stonati oggi sono concessi a molti ma di sicuro non al medico e tanto meno in situazioni di calamità come questa. Non capisco, soprattutto, perché in quel momento e in quella situazione la FNOMCeO per quanto ci riguarda o il Ministero della “Quanti contagi si sarebbero evitati se all’inizio non si fosse parlato d’influen- za?” si chiede Oscar di Montigny in un articolo del 30 ottobre, qui a fondo pa- gina, sull’uso inadeguato delle parole nella gestione della pandemia. È la stessa domanda che mi pongo, da mesi, pensando al messaggio “stonato” sul virus clinicamente morto. Zangrillo si è poi ripetuto quando, ad agosto in un programma tv su La7, ha dichiarato che “il contagiato non è un malato, non ha alcun interesse dal punto di vista clinico-sanitario”. Pensavo di aver ca- pito male, ho dovuto rileggerlo, aveva proprio detto così, il contagiato non ha interesse dal punto di vista sanitario. Oggi ne abbiamo la controprovama fin da subito era evidente quanto potes- sero essere incaute e potenzialmente fuorvianti queste dichiarazioni pubbli- che per chi le ascoltava. Difficile va- lutare il danno ma, a mio parere, c’è un filo che lega l’influenza un po’ più grave e la morte clinica del virus allo scetticismo e ai dubbi di molti verso la gravità e la presenza stessa del Covid, alle follie estive del dopo lockdown e al “ non ce n’è Coviddi” della signora La buona pratica e l’imprudenza esibita in pubblico Vita dell’Ordine a cura di Simone Pancani PENSIONAMENTO ENPAM FONDO GENERALE QUOTA A MEDICI NATI NEL 1956 Si ricorda che a seguito dell’entrata in vigore del Regolamento ENPAM conseguente alla Riforma Fornero, già dal 2013 il requisito minimo dell’età per il pensionamento di vecchiaia del Fondo Generale Quota A e Quota B si è progressivamente innalzato, fino ad arrivare a 68 anni. Tuttavia il Regolamento prevede una clausola di salvaguardia in virtù della quale ai medici della classe 1956 è permesso di ottenere la pensione della Quota A nel 2021 (e cioè al compimento dei 65 anni) senza dover attendere il raggiungimento dei 68 anni. Per esercitare tale diritto il medico deve inviare all’ENPAM – con raccomandata A/R o tramite PEC – il modulo di opzione entro il 31/12/2020 o, comunque, a pena di decadenza, entro il mese del compimento dei 65 anni di età . Al raggiungimento dei 65 anni sarà necessario inviare all’ENPAM la domanda di pensione vera e propria. L’invio del modulo comporta l’accettazione delle condizioni descritte ai punti 4) e 5) del modulo . Questo è il link per scaricare il modulo: https://www.enpam.it/wp-content/uploads/Modulo-per-lesercizio-del-diritto-di-opzione-per-il-calcolo-della-pensione-di-quota-A-1.pdf Si ricorda che per poter valutare quale sia la soluzione più confacente alle proprie aspettative (se cioè chiedere la pensione ai 65 anni oppure attendere i 68, continuando a pagare i relativi contributi minimi), l’ENPAM mette a disposizione nell’area riservata del proprio sito internet www.enpam.it uno strumento per la simulazione del calcolo. Si ricorda infine che quanto sopra vale per la Quota A. Per quanto riguarda la Quota B, questa dovrà continuare a essere versata e la relativa domanda di pensione (anticipata o ordinaria) potrà essere presentata secondo le modalità e con i requisiti consultabili sempre sul sito www.enpam.it nella sezione “ Come fare per ”.

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