Toscana Medica - Novembre 2020

9 / 2020 T OSCANA M EDICA 4 testatina edi or ale nemico del quale si vuole negare ostinatamente e contro qualsiasi evidenza la forza distruttrice. Biso- gna però riconoscere che, accanto alla gente comune, anche i medici qualche volta si trovano disorienta- ti di fronte a una situazione sotto scarso controllo. Il caos dei tamponi, il tracciamento dei contagi non sempre ottimale, la mancanza di dispositivi di pro- tezione, i carichi di lavoro assurdi negli ospedali, il balletto quoti- diano delle percentuali di effica- cia dei vaccini in corso di studio in una gara dai risvolti economi- ci impressionanti, l’ingombrante presenza degli “esperti” da video ormai capaci di dividere con una sola frase ben azzeccata schiere di ascoltatori in seguaci o antagonisti, la ricomparsa di gente accalcata al passaggio di una Regione da una classe di colore a un’altra a rischio più basso onestamente non fanno presagire niente di nuovo per i giorni a venire. E ancora medici e infermieri con- tinuano a morire insieme a centi- naia di pazienti di ogni età in ogni parte d’Italia. Pensare ai Natali passati, alle luci, ai riti sacri e profani della festa, alle consuetudini rimaste invariate per anni nella memoria forse può aiutare a esorcizzare il presente, a placare ansie e delusioni per un futuro che al momento non sembra poi essere così differente dall’oggi. Riservarci un briciolo di ottimismo rimane pertanto di fondamentale importanza perché anche quest’an- no sarà Natale. Nonostante tutto. del dono della fede. Tutto comun- que filtrato attraverso il mortorio di un’atmosfera che di festivo ha veramente molto poco. Eppure, nonostante tutto, an- che stavolta si parla di cenoni e di riunioni conviviali di familiari e amici con occhi e orecchie tesi alle ultime disposizioni di legge e si ragiona sulla chiusura, detesta- ta da molti, degli impianti sciistici sperando di rimediare al problema recandosi sulle piste di Paesi più “comprensivi” del nostro. Il virus però è ben lontano dall’es- sere messo definitivamente sotto controllo e gli ospedali e il terri- torio sono ancora in aperta lotta con la malattia e le sue diffuse complicanze. La sciagura dei temuti assembra- menti natalizi dovrebbe invitare a calma e buon senso e a gioire solo a distanza delle decorazioni che, ancora una volta nonostante tutto, stanno comparendo su terrazze e balconi insieme alle luminarie che in qualche strada con ostinata presenza illuminano gli scarsi pas- santi. Probabilmente per i medici e gli altri operatori della Sanità le cose in questo periodo non cam- bieranno più di tanto, come tutti i giorni vediamo dai post sui social e dalla quasi completa monote- maticità di argomenti di giornali e televisioni. Semmai quello che colpisce è il cambiato atteggiamento di tante persone nei confronti di chi si oc- cupa della salute della gente, non più eroi come una volta, ma talvolta considerati addirittura una sorta di untori in lotta contro un presunto Il “nonostante” di cui sopra (pre- posizione di valore avversativo con il significato di “malgrado” o “a dispetto di”) introduce l’attesa per un Natale che quest’anno sarà forzatamente e globalmente diffe- rente da tutti quelli che abbiamo vissuto fino a ora. La scorsa primavera e nei giorni del grande lockdown era forse soltanto un’ipotesi pensare che saremmo potuti arrivare a dicem- bre ancora immersi in un non tempo di incertezza e angoscia universali, anche se qualche visio- nario aveva già espresso dubbi e perplessità in merito. La grande e a posteriori sciagu- rata euforia dell’estate, quando sembrava che COVID-19 si fos- se finalmente avviato a diventare solo un bruttissimo ricordo, è stata ben presto spazzata via dalla ri- presa cattiva della seconda ondata pandemica, ancora oggi presente come nostra sgradita compagna di viaggio e di vita. Tra raffiche di DPCM, sbalzi cro- matici a senso alternato imposti alle Regioni, città rese spettrali dalle chiusure e desertificate dal coprifuoco notturno, tentativi di Governo e Autorità locali di spar- gere qualche piccola quantità di ottimismo e buone notizie a di- spetto dei numeri della malattia, siamo arrivati in prossimità delle Festività forse, da sempre, più im- portanti dell’anno. Ecco quindi anche in questo triste 2020 in dirittura di arrivo il pe- riodo di struggente attesa per chi crede e di sfrenato consumismo per chi magari non gode in pieno Anche quest’anno verrà Natale. Nonostante tutto di Teresita Mazzei

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