Toscana Medica - Dicembre 2020

10/2020 T OSCANA M EDICA 18 testatina l Commissioni dell’Ordine Marzo-novembre . Sono svariate le donne infibulate che negli ultimi 3 anni hanno richiesto di essere opera- te a causa di complicanze genito-urina- rie e sessuali che affliggono la loro vita quotidiana, senza un posto dove anda- re o qualcuno che dica loro cosa fare. Una ragazza con mutilazione genitale femminile (MGF) viene portata nel mio ambulatorio privato per dolori cronici invalidanti in sede clitoridea a causa di una cisti, probabile neurino- ma. La mia frustrazione e quella delle operatrici che la seguono è immensa. Non si trova un luogo dove un esperto possa operarla e le trattative per poter avviare una collaborazione con una struttura pubblica sono bloccate a cau- sa della pandemia. Secondo alcuni report i progressi nel- la lotta contro le Mutilazioni Genitali Femminili sono stati in parte annulla- ti dall’emergenza COVID-19 (EIGE 2020), come quelli nella lotta alle vio- lenze contro le donne. Secondo il rapporto UNFPA (marzo 2020) la pandemia COVID-19 ha ag- gravato le disuguaglianze di genere e ha aumentato il rischio di violenza di genere (GBV) e il ricorso alle Mutila- zioni Genitali Femminili. I rischi mag- giori riguardano le ragazze e le donne che vivono in zone difficili da raggiun- gere dalle organizzazioni che fanno sorveglianza e prevenzione. UNFPA e UNICEF raccomandano di inserire gazze e le donne (dolori cronici, ma- lattie psichiche…), è poi più difficile risolvere la causa e le conseguenze di lungo termine sul corpo e sulla men- te della vittima. Certamente una pre- venzione dei danni con un intervento precoce sembrerebbe più efficace. Sono fiduciosa che l’impegno della Commissione nel ridurre le discri- minazioni di genere, che come ben sappiamo hanno le loro radici nella cultura e nell’organizzazione delle nostre società, potrà comunque ave- re i suoi effetti e i piccoli obiettivi, passo dopo passo, potranno fare una differenza. Quindi le mie proposte per obiettivi (concorsi) richiedere pubblicazio- ne online dei curriculum dei can- didati, dei test effettuati e dei cri- teri della scelta, affinché tutto sia verificabile da parte di chiunque, singolo o istituzione. 3. Creazione di servizi a sostegno dell’infanzia perché le donne pos- sano lavorare e avere una famiglia allo stesso tempo. Asili nido all’interno delle istitu- zioni sanitarie con orari estrema- mente elastici, scuole elementari con elasticità d’orario o buoni per baby-sitter . Angela Citernesi concreti e immediati possono essere così riassunte: 1. Formazione dei medici relativa ai danni degli abusi (fisici, ses- suali, emozionali) sulla salute della vittima. Proseguire con seminari forma- tivi mirati a gruppi omogenei di medici, medici di famiglia, pedia- tri di famiglia, psichiatri, medici del Pronto Soccorso, ginecologi. 2. Richiesta di trasparenza nel re- clutamento delle risorse, dopo recupero dei dati sulle differen- ze e gli svantaggi di genere nella professione. Durante la selezione delle risorse emorragici, dismenorrea e dolori pel- vici, anemia. Riferisce di essere in lista d’attesa per un intervento di isterecto- mia a causa di un utero miomatoso. Arriva da me, ginecologa privata, per- ché non sa più a chi rivolgersi. Raccon- ta che all’Asl le hanno rilasciato un do- cumento sanitario con codice fiscale, nazionalità e data di nascita sbagliati; in questura le hanno tolto il soggiorno e all’ospedale è stata cancellata dalla lista d’attesa operatoria. Non ha più diritto all’assistenza pubblica. L’intervento è urgente, ma senza documenti non ha diritti. Io posso solo darle terapia me- dica in quanto non può permettersi un intervento chirurgico in clinica privata. Novembre . Paziente italiana di 49 anni in amenorrea secondaria da mesi. Test di gravidanza negativo. Viene per “ri- vedere le sue mestruazioni”. Prima di prescrivere una terapia ormona- le, visto che ha un Body Mass Index (BMI) > 35, chiedo degli esami di laboratorio che evidenziano diabete mellito tipo 2, emoglobina glicata a 10, segni di insufficienza renale, gra- ve ipercolesterolemia e ipertriglice- ridemia. All’ecografia addominale sono presenti steatosi epatica diffusa e calcoli renali. Gli esami di due anni prima, visti al secondo appuntamento, sono quasi sovrapponibili. La donna dice di non avere tempo, essere dedita alla famiglia e che le cose sono peggio- rate in questi mesi di pandemia. Marzo . Arriva in ambulatorio, per la prima volta, una giovane donna italiana di meno di 30 anni con forti dolori pel- vici. Ha recentemente effettuato un test di gravidanza, positivo, e presenta per- dite vaginali scure in atto. All’ecografia non sono visualizzati una gravidanza intrauterina né elementi suggestivi di gravidanza extrauterina (GEU) ma la donna presenta dolori in fossa iliaca si- nistra. Riferisce una precedente GEU destra con asportazione della tuba corrispondente prima della gravidan- za FIVET di sua figlia, nata due anni prima. Sospettando una nuova gravi- danza extrauterina la indirizzo presso la maternità del presidio ospedaliero più vicino. La mattina dopo la chiamo, per essere sicura che stia bene, e apprendo che è ancora a casa in preda ai dolori. Racconta di aver telefonato tre volte all’ospedale riferendo il mio sospetto diagnostico. Tuttavia, la persona che si è qualificata come ostetrica e ha rispo- sto alle sue chiamate le ha sconsigliato di presentarsi in ospedale perché “c’era un caos e un alto rischio di venire in- fettate dal coronavirus”. Di presentarsi solo in caso di emorragia. La indirizzo presso un altro presidio dove verrà con- fermata la diagnosi di GEU e la pazien- te operata d’urgenza. Settembre . Donna albanese di 49 anni, madre di 5 figli rimasti in patria a cui manda soldi dall’Italia. Da mesi pre- senta sanguinamenti uterini anomali, Riflessioni sulle esperienze professionali in epoca COVID-19

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