Toscana Medica - Dicembre 2020

10/2020 T OSCANA M EDICA 22 testatina Alternanza Scuola-Lavoro to all’attuale prevista a due anni dall’anno evento (Regolamento UE 13338/2008) con disponibilità pres- soché immediata di informazioni sulle cause di morte. Si tratterà comunque di un’impresa non facile, di un impegno convergente da parte di tanti professionisti medici ma anche di vari settori del Sistema Sa- nitario pubblico, in quanto coinvolgerà pressoché la totalità dei medici operan- ti nei Sistemi Sanitari Regionali (in To- scana negli ultimi anni più del 50% dei certificati di morte viene stilato a casa o nelle strutture residenziali dai medi- ci di medicina generale, oltre il 40% nelle strutture ospedaliere dai medici che vi lavorano e la parte rimanente da medici necroscopi e legali), i Diparti- menti di Prevenzione che gestiscono i RENCAM previsti dal DPR 285/1990 e quei settori che si occupano di infor- matizzazione dei flussi e di elaborazio- ni statistico-epidemiologiche. Solo se saremo in grado di operare tut- ti, ognuno con le proprie competenze, saremo in grado di ben monitorare la salute delle nostre popolazioni, di par- ticolare rilievo in questa fase storica segnata dalla pandemia da COVID-19. Elisabetta Chellini Responsabile operativo del Registro di Mortalità Regionale toscano; Direttore Struttura Semplice di Epidemio- logia dell’Ambiente e del Lavoro, Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), Firenze e.chellini@ispro.toscana.it della mortalità regionale toscano previsto dal Decreto 2159/2011 e di conseguenza sull’operatività del Registro di Mortalità Regionale (RMR) gestito da ISPRO per con- to della Regione Toscana e incluso nel DPCM 3-3-2017. Ma più che altro va sottolineato che rappresenterà una formidabile occa- sione per i medici, che avranno la pos- sibilità di fornire un ultimo servizio ai pazienti e alle famiglie, ma soprattutto, in migliaia, di lavorare all’unisono pe- sando i dati certificati così da poter- sene servire per monitorare e capire meglio le cause di morte in generale e più specificamente gli impatti di questa pandemia, superando gli errori inevitabili di quando persone terze de- vono trascrivere su sistemi informatiz- zati i dati tecnici forniti. Ancora, infatti, si discute su quanti siano i decessi da COVID-19 in presenza o meno di co- morbidità e quanti siano invece legati alle complicanze emerse negli infetta- ti in presenza o meno di comorbidità (ovvero se un soggetto noto per essere positivo al COVID-19 muore a cau- sa del virus o perché particolarmente fragile) e su quanti e come muoiano in questo periodo coloro per i quali non è noto se siano stati infettati dal virus. È presumibile che il nuovo flusso, una volta messo a sistema, permetterà: • un miglioramento nella qualità dei dati informatizzati a livello sia na- zionale sia regionale; • una tempestività maggiore rispet- In questa fase storica che tutti stiamo vivendo con grande sofferenza si sta prospettando a breve un cambiamento epocale nell’approccio alla certificazio- ne di morte. Il Ministero dell’Econo- mia e delle Finanze, di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno, ha stilato un testo di De- creto che è all’attenzione del Garante della Privacy , dell’ANCI, nonché delle Regioni, riguardante la digitalizzazio- ne delle cause di morte direttamente da parte dei medici certificatori. Si tratta di un cambiamento che atten- devamo da anni, almeno dal Decreto Legge 179 del 2012 con il suo invito a velocizzare il processo di automazione di questo flusso, pure ribadito nel De- creto Rilancio del 19-5-2020. Il nuovo Decreto prevede un’accele- razione nell’invio agli Enti competen- ti delle informazioni delle schede di decesso ISTAT (ancora oggi cartacee come previsto dal DPR 285/1990) at- traverso procedure informatizzate che si avvalgono della Tessera Sanitaria. Questa nuova organizzazione impat- terà sulle modalità • di certificazione delle cause di morte da parte dei medici di medi- cina generale (MMG), dei medici ospedalieri e dei medici necroscopi e legali; • di gestione dei Registri Nominativi delle Cause di Morte (RENCAM) delle USL, presenti nei Diparti- menti di Prevenzione; • di informatizzazione del flusso di biomedicina hanno superato il test, confermando la validità del progetto sotto il profilo della preparazione spe- cifica nella disciplina ”- professoressa Cristina Sacchi, referente del Liceo Castelnuovo di Firenze. Mauro Ucci buito alla formazione in maniera de- terminante. Risultati molto positivi e il personale docente della scuola ci tiene a sottolineare che: “ Abbiamo attivato il corso di biomedicina tre anni fa (que- sto è il quarto anno) con due sezioni (tre classi per sezione per un totale di sei classi) del triennio. Il corso ha avuto una notevole valenza orientativa, infat- ti, poco meno di un terzo di studenti lo ha abbandonato (soprattutto alla fine del primo anno, in terza). Quindi di solito le classi iniziano con una trentina di alunni e terminano con circa venti persone. Alla fine del primo ciclo di tre anni numerosi studenti del corso lettere al direttore Il nuovo flusso della mortalità: un cambiamento epocale al quale come medici dobbiamo prepararci non solo per sostenerlo ma per utilizzarlo al meglio

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