Toscana Medica - Febbraio 2020

T OSCANA M EDICA 2 / 2020 19 testatina qualità e prof sio e seno, attualmente rimane l’età del- la donna il solo criterio di eleggibi- lità al programma di screening . La normativa nazionale italiana pre- vede infatti l’invito delle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni per l’effettuazione della mammo- grafia a cadenza biennale. In alcune Regioni, tra cui la Toscana, è stato deciso di estendere il programma di screening mammografico , dunque il protocollo di invito delle donne attualmente in uso prevede l’invito annuale delle donne di età com- presa tra i 45 e i 49 anni e l’invito biennale alle donne fino ai 74 anni di età, ai sensi della Del. GRT 875 del 2016. Un protocollo così concepito, che cioè considera come unico indica- tore di rischio l’età, ha dimostrato una riduzione di circa il 20% della mortalità specifica per tumore al seno, insieme alla riduzione della malattia in stadio avanzato nelle donne di età superiore ai 50 anni. L’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO) parteciperà allo studio europeo randomizzato multicentrico My Personalized Breast Screening , finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020 . L’obiettivo è valutare l’efficacia di uno screening mammografico personalizzato basato sulla stratificazione del rischio rispetto al protocollo di screening attualmente in uso basato unicamente sull’età. Parole chiave: screening mammografico, rischio individuale, tumore mammario Lo screening mammografico basato sul rischio individuale della donna: lo studio europeo My Personalized Breast Screening (My-PeBS) di Francesca Battisti, Paola Mantellini Francesca Battisti Laureata in Medicina e Chirurgia (2008, Università degli Studi di Pisa), specializzata in Igiene e Medicina Preventiva nel 2014 presso l’Università degli Studi di Pisa, perfezionata in Programmazione, Organizzazione e Gestione delle Aziende e dei Servizi Sanitari c/o l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Dal 2014 ha svolto collaborazioni con la SS Epidemiologia dell’Ambiente e del Lavoro dell’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO) di Firenze. Dal 2019 lavora presso la SC Screening e Prevenzione Secondaria di ISPRO Paola Mantellini SC Screening e Prevenzione Secondaria, Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), Firenze; Responsabile della Sperimentazione Locale dello studio My-PeBS in ISPRO Il tumore della mammella rappre- senta la seconda causa di morte per tumore tra le donne nei Paesi occi- dentali. Si tratta di una patologia dal grande impatto al livello mondiale, con oltre 2 milioni di nuove diagnosi e oltre 600 mila decessi nel mondo stimati al 2018. In Italia, il carcino- ma mammario continua a rappre- sentare la prima causa di morte per tumore nelle donne (nel 2016 sono stati registrati 12.564 decessi nelle donne, dati ISTAT). Fortunatamen- te, si osserva una continua tenden- za alla diminuzione della mortalità dovuta a carcinoma mammario in Italia, (-0,8%/anno, dati AIRTUM), attribuibile a diversi fattori tra cui la maggiore diffusione dei programmi di screening mammografico (e la conseguente anticipazione diagno- stica) e ai progressi terapeutici. Lo screening mammografico è un intervento organizzato di sanità pubblica di comprovata efficacia, sottoposto a periodici e stringen- ti controlli di qualità della perfor- mance , che si è dimostrato in gra- do di ridurre significativamente la mortalità per carcinoma mamma- rio. La Commissione Europea ne raccomanda l’implementazione in tutti i Paesi dell’Unione. In Italia, tale prestazione rientra tra i Livel- li Essenziali di Assistenza (DPCM 12 gennaio 2017). Tranne che per un piccolo sotto- gruppo di donne a rischio molto elevato di sviluppare il tumore al

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