Toscana Medica - Febbraio 2020
2 / 2020 T OSCANA M EDICA 26 testatina clim e salute ondate di calore ed effetti sulla salu- te è stata ripetutamente studiata con strumenti di analisi epidemiologica e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato in 250.000 decessi per anno l’impatto dei cambiamenti climatici per il periodo 2030-2050. Meno esplorato è il tema della rela- zione fra il cambiamento climatico e la salute e la sicurezza dei lavoratori. L’argomento è complesso e coinvol- ge lo stress occupazionale dovuto a temperature estreme, l’esposizione alle radiazioni solari, l’interazione fra inquinamento ed esposizione a cancerogeni occupazionali e ad al- lergeni biologici. Negli ultimi de- cenni, le agenzie internazionali e gli enti pubblici di tutela della salute occupazionale hanno pubblicato do- cumenti e linee guida che promuo- vono programmi e indicazioni ope- rative per la prevenzione dei rischi connessi alle temperature estreme rivolti a lavoratori e datori di lavoro (CDC, 2008; NIOSH, 2016; UNDP, 2016, http://www.salute.gov.it ) . Gli effetti delle temperature estreme sulla salute dei lavoratori sono ca- ratterizzati dall’aumento della fati- ca percepita e dalla riduzione delle capacità di reazione. L’associazio- ne fra esposizione occupazionale a temperature estreme e rischio di infortunio sul lavoro è di particola- re importanza considerando come molte attività lavorative si svolgano all’aperto e spesso lavorazioni com- plesse e pesanti siano programmate d’estate. Gli orari di lavoro spesso comprendono le ore più calde del- La ricerca scientifica ha evidenziato come l’aumento dell’esposizione a temperature estreme sia causa di un significativo effetto sulla salute della popolazione, soprattutto per i sogget- ti più vulnerabili. L’associazione tra esposizione a temperature estreme, la giornata a elevato rischio di stress termico (14:00 - 17:00) e molte at- tività professionali richiedono un intenso sforzo fisico. In situazioni in cui il carico termico totale supera le capacità del corpo di mantenere le normali funzioni corporee si verifi- ca uno stress termico la cui intensità dipende anche dalla capacità di tol- leranza al calore del lavoratore. Una recente review pubblicata dalla rivi- sta Lancet, riprendendo un lavoro pubblicato da Kjellstrom e colleghi, stima in totale nel mondo 153 mi- liardi di ore di lavoro perse a causa dei cambiamenti climatici nel 2017, con un incremento di 62 miliardi ri- spetto al valore dell’anno 2000. Il tema dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è di prima rilevanza per la ricerca epidemiologica e la sanità pubblica. La misura della relazione fra eventi climatici estremi e rischio di infortunio e l’identificazione delle specifiche categorie di lavoratori a rischio possono consentire di definire le misure di prevenzione dei rischi. Parole chiave: cambiamento climatico, infortuni sul lavoro, epidemiologia, prevenzione Stress termico e rischio di infortunio nei luoghi di lavoro: frontiere di ricerca e intervento alla luce del cambiamento climatico di Alessandro Marinaccio, Michela Bonafede Alessandro Marinaccio INAIL, Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale. Responsabile del Laboratorio di Epidemiologia, Roma Michela Bonafede INAIL, Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro e Ambientale, Roma Cortesemente da Laura Medei, INAIL, Dipartimento di Medicina, Epidemio- logia, Igiene del Lavoro e Ambientale.
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