Toscana Medica - Gennaio 2020
T OSCANA M EDICA 1 / 2020 17 testatina qualità e prof sio e U.O. Medicina Interna per avviare uno studio pilota sulla modalità di giro visita congiunto come suggeri- to dalle società scientifiche inglesi. I medici e gli infermieri, dopo un breve briefing nelle prime ore del mattino su eventuali problematiche urgenti, svolgevano separatamente alcune specifiche attività per poi incontrarsi a eseguire il giro visita congiunto. Abbiamo ideato un acronimo ( CAR- PE DIEM ) (Tabella I) per identifi- care i punti in carico all’infermiere, che diventa quindi figura attiva del giro visita, con aspetti propositivi, Negli ultimi anni, per vari motivi, ci si è progressivamente allontanati nella pratica clinica dal giro visita congiunto medico- infermiere. Dati della letteratura rilevano invece come esso sia elemento fondamentale per una migliore assistenza e cura dei malati ricoverati. L’infermiere è figura determinante nel giro visita purché ne sia parte attiva, con specifiche funzioni e con scambio di informazioni bi-direzionale medico- infermiere. Abbiamo eseguito uno studio pilota sulla base di tali considerazioni per verificare la fattibilità e le percezioni di soddisfazione ed efficacia di una più moderna interpretazione del giro visita congiunto. Parole chiave: giro visita, ospedalizzazione, infermiere, intensità di cura, assistenza CARPE DIEM: la riscoperta del giro visita congiunto medico-infermiere Indicazioni da uno studio pilota di Valerio Verdiani, Beatrice Pisani, Luciana Cerratti, Romina Chechi Valerio Verdiani Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1987. Specialista in Medicina Interna, Cardiologia, Gastroenterologia. Ha lavorato per 7 anni nella Medicina-Pronto Soccorso dell’AOU Careggi di Firenze e per 13 anni nella Medicina Interna e d’Urgenza della stessa Azienda. Dal 2012 è Direttore della U.O. Medicina Interna di Grosseto Beatrice Pisani Diplomata in Scienze Infermieristiche nel 1990. Master in Anestesia e Rianimazione nel 1998, Master in Coordinamento nel 2002. Ha lavorato come infermiere strumentista in sala operatoria di Chirurgia nel P.O. Misericordia di Grosseto fino al 2006. Dal 2007 infermiere coordinatore nei setting di Area Medica e dal 2011 Operation Manager in Area Medica nella stessa Azienda Luciana Cerratti Laureata in Scienze Infermieristiche nel 1995. Master in Coordinamento nel 2008. Ha lavorato come infermiera dal 1996 al 1999 presso Ospedale di Biella, dal 1999 presso Ospedale di Grosseto nel reparto di Ortopedia e dal 2002 al 2015 presso Direzione infermieristica. Dall’ottobre 2015 infermiere coordinatore presso setting di Area Medica Ospedale di Grosseto Romina Chechi Laureata in Scienze Infermieristiche nel 2005, facilitatore GRC dal 2013. Lavora come infermiera dal 2006 in setting di Area Medica Ospedale di Grosseto Introduzione Il giro visita viene descritto come un processo clinico complesso o un periodo di comunicazione intra- ospedaliera formalizzata tra più figure professionali, durante il quale si opera una review della cura e un’assistenza ( care ) del paziente ricoverato. L’interpretazione tradizionale del giro visita, come rilevato in studi in- ternazionali, affidava al medico un ruolo primario mentre all’infermiere spettava un ruolo prevalentemente passivo. Questa modalità di proce- dura e gli importanti cambiamenti organizzativi ospedalieri degli ultimi anni hanno sempre più allontanato l’infermiere dal giro visita, tanto che in alcuni studi si è rilevata la sua pre- senza in non più del 30-50% dei casi. Herring et al. (2013), che hanno ese- guito ricerche sull’argomento nel Re- gno Unito, sono giunti alla conclusio- ne che “ la presenza di un infermiere è la chiave del processo denominato giro visita ”, e del resto è stato ripor- tato che la mancata partecipazione degli infermieri al giro visita può por- tare a una peggiore care del paziente. Il Royal College of Physicians inglese e il Royal College of Nursing hanno stilato un documento comune inco- raggiando a un nuovo approccio al giro visita come buona pratica clinica in grado di migliorare l’assistenza e la cura oltre che la sicurezza del pa- ziente ricoverato. Materiali e metodi All’interno dell’Ospedale Miseri- cordia di Grosseto, abbiamo iden- tificato 2 setting di 24 posti letto ciascuno con pazienti assegnati alla
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