Toscana Medica - Gennaio 2020
T OSCANA M EDICA 1 / 2020 21 testatina qualità e prof sio e 7. “Ho le protesi di silicone del tipo ‘testurizzato’ di cui si parla a proposito di linfoma. Devo le- varle? Vanno sostituite con quel- le di tipo ‘liscio’?” No, non è necessaria la rimozione e le nostre scelte chirurgiche non cambiano. C’è invece la necessità, come per tutte le pazienti con protesi mammarie, di effettuare annualmen- te l’ecografia mammaria, che va ese- guita con un radiologo dedicato alla senologia. Nel caso in cui si presenti un sieroma consistente e a distanza di almeno un anno, ovviamente, sarà imperativo lo svolgimento del per- corso appropriato, a partire dall’esa- me citologico del siero rivolgendosi preferibilmente a una Breast Unit . 8. Ho le protesi di silicone della stessa marca di quelle ritirate recentemente dal commercio in Italia. Devo levarle? No, non è necessario eliminarle né sostituirle. In passato sono state ri- chiamate le pazienti che avevano protesi di silicone di marca PIP per sostituirle, ma allora si trattava di dispositivi fallati durante la fabbrica- zione. Attualmente invece non c’è al- cuna evidenza in relazione al linfoma che ci indichi la necessità di sostitu- zione o l’asportazione dei dispositivi protesici. Il linfoma è una malattia rara e la prognosi favorevole. Il no- stro atteggiamento non cambia, non è indicata alcuna sostituzione ma semplicemente e prudenzialmente un monitoraggio clinico e con gli esa- mi (sulla base di un’ecografia annuale effettuata da uno specialista dedicato alla senologia). 9. “Devo fare la mastectomia per tu- more al seno e mi è stata proposta la ricostruzione con protesi. A che rischi vado incontro? Meglio ri- nunciare?” A oggi non esiste alcuna evidenza che controindichi l’impiego delle protesi a scopo ricostruttivo. Noi non abbia- mo cambiato il nostro atteggiamento terapeutico. Come da protocollo, non vanno trascurati i controlli clinici e strumentali annuali o più frequenti, se richiesto. Le pazienti oncologiche de- sentare la conseguenza del comune processo infiammatorio intorno a un corpo estraneo. Si tratta di un reperto comune e la maggioranza dei “siero- mi”, così si definiscono le falde liqui- de periprotesiche, anche imponenti e tardivi, non è correlata con questo tumore. La comparsa repentina e tardiva di asimmetria mammaria (dif- ferenza di volume tra le due mam- melle) senza segni di infiammazione (febbre, rossore, tensione cutanea nella regione mammaria), nella mag- gior parte dei casi non è necessaria- mente espressione di questo tipo di patologia, ma, per sicurezza, si deve seguire un percorso diagnostico che preveda un’agoaspirazione per esame citologico e colturale del liquido. 5. “Ho le protesi al seno, questo linfoma dà sintomi a cui posso prestare attenzione io stessa op- pure no?” Questa patologia può essere inizial- mente asintomatica, perciò è impor- tante fare l’ecografia annualmente. Se però si evidenzia un aumento del volume del seno, una maggiore ten- sione e, soprattutto, un cambiamen- to del profilo mammario, l’indagine ecografica va ripetuta. Se risulta pre- sente un sieroma consistente, è op- portuno rivolgersi preferibilmente ai centri di senologia per impostare il percorso diagnostico previsto dal Ministero della Salute. 6. Se dalle indagini risulta molto probabile la diagnosi di linfoma, cosa si deve fare? Se le indagini ecografiche, citologiche e di risonanza magnetica confermano la comparsa di questo tumore è ne- cessario rivolgersi, qualora non fosse già stato fatto, alle Breast Unit per ter- minare lo studio preoperatorio secon- do le indicazioni del percorso diagno- stico e terapeutico del Ministero della Salute. Si procede poi alla rimozione delle protesi comprendendo anche la capsula periprotesica. Si può poi pro- cedere all’effettuazione di una masto- pessi senza l’uso di ulteriori protesi, oppure utilizzare l’impianto di grasso; è ancora controverso l’inserimento di protesi di tipo liscio. regolarità a ecografie annuali e non trascurare segni o sintomi a livello mammario diversi dal solito. 3. “Ho le protesi mammarie, che indagini in più devo fare per consentire una diagnosi precoce in caso di insorgenza di questa patologia?” È necessario effettuare un’ecografia mammaria all’anno per monitorare lo stato delle protesi con un radiolo- go dedicato alla senologia. La mam- mografia non fornisce indizi precisi su questa forma di patologia. L’eco- grafia, invece, è più specifica poiché può individuare un’eventuale rac- colta fluida intorno alle protesi, che costituisce, se è di modesta entità, un fenomeno abbastanza frequente come reazione dell’organismo a un corpo estraneo e può essere presen- te fin dalle prime fasi postoperatorie. Se il fluido però compare a distanza di almeno un anno dall’operazione, è consistente e non è presente una condizione di infiammazione, è ne- cessario provvedere all’aspirazione del liquido stesso, che va esaminato così come previsto dal percorso dia- gnostico e terapeutico dal Ministero della Salute. Va eseguita un’accurata analisi colturale e citologica, inclusa la ricerca delle cellule CD30 di cui tanto si parla nei forum online , oltre a quella di molti altri marcatori. È pertanto preferibile affidarsi ai centri di senologia detti anche Breast Unit . 4. “Ho una protesi mammaria e l’ecografia ha riscontrato la pre- senza di una ‘sottile falda fluida’ intorno alla protesi. Può essere il linfoma?” Non basta e non deve essere la pre- senza di una sottile falda periprotesi- ca ad allarmare. La falda può rappre-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTA4Njg=