Toscana Medica - Gennaio 2020
1/2020 T OSCANA M EDICA 26 testatina quali à e professione In un tempo come quello odierno dominato da rapporti interpersonali molto estesi, ma troppo spesso virtuali e superficiali, l’atto del regalo (dono) ha ancora significato? Se riferito al medico al quale ci affidiamo per con- sigli e cure risulta oggi oscurato da molteplici fattori: l’impallidire della figura del dottore di famiglia come referente, la super specializzazione per cui il paziente si trova di fronte a una miriade di operatori sanitari, lo sviluppo di una medicina ipertecno- logica e burocratizzata che pone in sa o nessuna attinenza con l’etica. Dono è una parola antica, di origine indoeuropea, evoca una qualche sa- cralità dell’atto, ha una filiazione in donazione, attività benefica e diffusa anche in medicina. Tuttavia, si tratti di regalo o dono, nell’accezione del termine è insito il principio della re- ciprocità, dell’interscambio senza il quale le conseguenze possono essere negative. Perché i Greci avrebbero dovuto lasciare in dono un cavallo di legno sulla deserta spiaggia di Troia? Il verso virgiliano “ Timeo danaos et dona ferentes ” trova del resto riscon- tro nel detto popolare odierno “nes- suno regala niente per niente”. Un invito alla prudenza, qualche volta utile nella vita pratica… Mentre per il valore simbolico-reli- gioso del dono è sufficiente ricordare i doni al Bambino riferiti dal Vange- lo, meno conosciuti sono i significati economici e politici. Li ha illustrati Marino Niola, antropologo, in un ar- ticolo pubblicato su La Repubblica nel 2015, intitolato Quando il dono diventò la base dell’economia , con due esempi che provengono da at- tività umane molto diverse tra loro, la Kula degli abitanti delle isole Tro- briand dell’oceano Pacifico e il Big Swap degli odierni cittadini degli Stati Uniti. La Kula è stata studiata da Bronislaw Malinowski, un giova- ne antropologo polacco che si trova- va nel 1915 in Australia allo scoppio della I guerra mondiale. Come sud- dito dell’impero austroungarico, e L’atto simbolico del regalo (dono) al medico, oggi oscurato da molteplici fattori negativi, può in realtà scaturire dalle nostre emozioni e dai nostri sentimenti verso chi con capacità professionali e amorevoli attenzioni ci prende in cura nell’incontro con la malattia. Lo regola il principio della reciprocità. Un gesto che fa uscire l’individuo da sé stesso, il “valore aggiunto” del dono è indipendente dal suo valore reale. Parole chiave: dono, regalo, medico, Kula , natale, Big Swap Il regalo al medico di Alberto Dolara Alberto Dolara Nato a Firenze nel 1932. Laurea in Medicina, Firenze 1957. Specializzazione in Cardiologia, 1961. Perfezionamenti: Ospedale Niguarda (Milano), 1968; Hammersmith Hospital (Londra), 1980; NIH (Bethesda-USA), 1983, 1987. Direttore Unità Cardiovascolare, S. Luca-Ospedale Careggi, Firenze, 1979-2002 secondo piano il contatto umano e ancora gli episodi di malasanità en- fatizzati dai media, i risultati talvolta contraddittori della scienza medica e la pressione economico-commerciale sull’attività sanitaria. Nel nostro Paese vi sono anche mo- tivazioni storiche; già nell’era mutua- listica e successivamente con l’istitu- zione del servizio sanitario nazionale il paziente non paga direttamente al medico le prestazioni professionali, che sono finanziate indirettamente dallo stato, mediante le tasse. Il ser- vizio sanitario nazionale viene con- siderato come un servizio “gratuito” allo stesso modo della scuola e dei servizi pubblici e non sono previsti regali per i ferrovieri o gli insegnanti. Tutto questo fornisce il substrato a una domanda lievemente provocato- ria, ma ricorrente: “ma il medico non dovrebbe essere già gratificato dai risultati delle sue prestazioni senza bisogno di regali?”. L’economia e la logica non tengono tuttavia conto dell’arcipelago delle emozioni e dei sentimenti che sono dentro ognuno di noi nell’incontro con la malattia: timore, speranza, sollievo, gratitudine, vengono natu- ralmente proiettati verso le perso- ne che con capacità professionali e amorevoli attenzioni ci prendono in cura. Da qui può anche scaturire l’at- to del dono (regalo). Personalmente desidero ringraziare i pazienti che mi hanno gratificato e qualche volta commosso con i loro regali durante la mia lunga attività di medico. A mia volta, con vivo piacere, ho contrac- cambiato la professionalità e le at- tenzioni dei colleghi ai quali mi sono rivolto come paziente. Regalo o dono? La parola regalo , di origine recente, proviene dalla lingua spagnola del XVI secolo, ed essendo correntemente usata per ogni evenienza, viene qualche volta riportata in vicende che hanno scar-
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