Toscana Medica - Gennaio 2020

T OSCANA M EDICA 1 / 2020 3 testatina editoriale dici si compendia in poche righe con- tenute in un documento della Com- missione che recitano testualmente: “l’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2017-2019 è consen- tita fino al 31 dicembre 2020 per even- ti con data fine evento al 31 dicembre 2020 . Per coloro che si avvalgono della presente disposizione non si applicano le riduzioni previste dal manuale sulla formazione continua del professionista sanitario, par. 1.1., punti 1 e 2”. Molti colleghi potranno pertanto tirare un sospiro di sollievo, senza peraltro dimenticare che l’obbligo formativo, seppure posticipato nel tempo, rimane tuttavia valido e cogente. Per il momento non si può però che rimanere ragionevolmente soddisfatti della situazione, anche perché final- mente si metterà mano alla revisione di un sistema che nel corso degli anni ha mostrato criticità e generato non poche perplessità: farraginoso, buro- cratizzato, fomentatore di troppi in- teressi economici, poco attento alla valorizzazione delle attività di ricerca, didattica e congressuali. Il 2020 servirà dunque per individuare obiettivi, identificare aree di interven- to e proporre concretamente correttivi e azioni di sviluppo. L’impegno del nostroOrdine continuerà con l’organizzazione durante i prossimi mesi di moltissimi eventi formativi sui più svariati argomenti che permetteran- no ai Colleghi di incrementare il pro- prio bagaglio formativo, con l’obiettivo che le scadenze di fine dicembre non rappresentino più un momento di an- goscia e preoccupazione. Mi sembra giusto in conclusione ripor- tare e condividere una considerazione del presidente FNOMCeO a proposito della questione ECM secondo la qua- le appare assolutamente fondamentale “continuare l’azione culturale di promo- zione della professione medica quale garante dei diritti costituzionali e della sua determinante dimensione sociale”. Buon anno a tutti! in oggetto avrebbe potuto anche inva- lidare la copertura assicurativa a suo tempo concordata. Dunque ben si capisce come, in tempi di medicina sempre più difensiva e in presenza di richieste sempre più nu- merose di risarcimento per presunta colpa medica, la notizia sopra riporta- ta abbia creato nei professionisti della salute una vera e propria psicosi e la ricerca spasmodica della quantificazio- ne della propria situazione “creditizia”, avvicinandosi a grandi passi la scaden- za del 31 dicembre 2019, termine ulti- mo per regolarizzare il debito formati- vo relativo al triennio 2017-2020. Alla luce di questo scenario complesso, il 5 dicembre l’Ordine aveva inviato a tutti gli iscritti una lettera nella quale ricordava la situazione normativa cor- rente e gli obblighi deontologici in og- getto, sottolineando l’importanza della imprescindibile scadenza di fine mese. Nei giorni successivi la situazione si è però incredibilmente modificata fino ad arrivare al 18 dicembre quando si è riunita a Roma la Commissione Na- zionale per l’Educazione continua in Medicina al cui vertice siedono il Mi- nistro della Salute Roberto Speran- za (presidente) e il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli (vicepresi- dente). In quella sede, tra gli altri argomenti all’ordine del giorno, è stata raggiun- ta la conclusione che il sistema ECM nazionale, a circa venti anni dalla sua istituzione, necessita di una profonda rivisitazione e di un capillare aggior- namento per continuare a rispondere in maniera efficace alle esigenze dei pazienti e alle nuove istanze del siste- ma sanitario, legate al progredire ve- locissimo di conoscenza e tecnologia. È stata pertanto decisa l’istituzione di un gruppo di lavoro che nel corso del 2020 dovrà occuparsi di rivedere cri- ticamente e modificare questo impor- tante e complicato percorso. Al di là degli interventi di futura pro- grammazione, quello che in maniera prioritaria riguarda adesso tutti i me- Riposti negli scatoloni gli addobbi e le luminarie che hanno abbellito le fe- ste appena trascorse, in questo primo scorcio dell’anno vorrei spendere qual- che parola per parlare di ECM, croce, delizia e talvolta oggetto oscuro per tanti Colleghi che improvvisamente hanno dovuto fronteggiarlo. Partiamo allora dall’inizio. Come tutti sanno, o almeno dovrebbero sapere, il Codice di Deontologia Medica rap- presenta il testo fondante della nostra professione nel quale sono raccolti in maniera ordinata gli obblighi ai quali tutti dobbiamo attenerci. L’articolo 19 del Codice intitolato Ag- giornamento e formazione professio- nale permanente recita testualmente: “il medico, nel corso di tutta la sua vita professionale, persegue l’aggiornamen- to costante e la formazione continua per lo sviluppo delle conoscenze e del- le competenze professionali tecniche e non tecniche, favorendone la diffusione ai discenti e ai collaboratori. Il medico assolve agli obblighi formativi. L’Ordine certifica agli iscritti ai propri Albi i cre- diti acquisiti nei percorsi formativi e ne valuta le eventuali inadempienze”. Anche se la semplice lettura di quest’ar- ticolo e un minimo di riflessione par- tecipata sul suo reale significato do- vrebbero poter stimolare il “senso del dovere”, per anni le istanze della forma- zione continua hanno goduto di scarsis- sima considerazione presso molti medi- ci, complice anche un certo colpevole disinteresse degli organismi tecnico-po- litici deputati alla sua gestione. Le cose sono improvvisamente cam- biate quando qualche mese fa sui gior- nali è deflagrata la notizia delle preoc- cupanti vicende legali e assicurative che hanno coinvolto un collega citato in giudizio da un paziente per una pre- sunta questione di mala diagnosi/mala terapia. Ebbene, la Compagnia assicu- ratrice del medico in questione aveva sollevato un gran numero di eccezioni al suo operato sottolineando tra l’altro che il suo non avere conseguito i ne- cessari crediti formativi per il periodo ECM: luci e ombre di Teresita Mazzei

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