Toscana Medica - Giugno 2020

5/2020 T OSCANA M EDICA 18 testatina A ottobre 2019 è arrivata una noti- zia attesa con ansia e accolta con un sospiro di sollievo. Il vaccino con- tro il virus Ebola è stato approvato a soli 2 anni dalla comparsa sulla scena mondiale di questa temibile minaccia. Superato questo scoglio, la nostra attenzione è tornata alle malattie cronico degenerative e all’epidemia di diabete e di obesità che imperversa con il suo pesante fardello di morbilità e mortalità. All’improvviso, a fine gennaio, si è profilato all’orizzonte il SARS- CoV-2 che, in breve tempo, ha generato la dilagante pandemia di COVID-19. Un’altra malattia tra- smissibile che ci ha colto di sorpre- sa e impreparati. Il SARS-CoV-2 ha effettuato il salto di specie da pochi mesi. Se il suo adattamento molecolare ai recetto- ri delle vie respiratorie del nuovo ospite migliorerà, potrà fare danni ancora più gravi. Non si sa se ciò avverrà, ma le potenzialità ci sono tutte. Per questo dobbiamo prepa- rarci ad affrontare la temuta “se- conda ondata” dell’epidemia pre- vista per il prossimo autunno e gli eventuali periodi di quarantena “a singhiozzo” che si potranno alter- nare per almeno 2 anni. Si temono ulteriori future emer- genze virologiche favorite anche dall’esposizione prolungata al par- ticolato ultrafine, ai metalli pesanti, agli Ossidi di N (NOx) e ad altri in- terferenti endocrini. Il particolato ultrafine e gli inquinanti ambientali procurano un’infiammazione per- sistente di basso grado e una di- sfunzione endoteliale sistemica che favoriscono lo sviluppo di malattie croniche neurodegenerative, respi- ratorie e cardiovascolari e, nel caso smartphones , tablet e apps da parte sia della popolazione generale che dei soggetti più a rischio. Con que- sti strumenti gli operatori sanitari possono rilevare più puntualmente anche la presenza di sintomi com- patibili con una nuova infezione da COVID-19 e attivare tempestiva- mente le procedure di diagnosi e cura e la rivalutazione nel tempo. È necessario un sistema informa- tivo per il monitoraggio costante della diffusione del contagio a li- vello di microaree geografiche, che i servizi territoriali dovrebbe- ro gestire con il coinvolgimento attivo dei medici di famiglia e dei pediatri. Queste figure professio- nali possono agire da vere e pro- prie “sentinelle”, oltre che essere il fulcro dei percorsi di prevenzione, cura e assistenza. L’esperienza ci suggerisce l’utili- tà assoluta dell’attivazione di una rete di ospedali COVID e di cor- ridoi alternativi o preferenziali per garantire un intervento rapido ed efficace in caso di qualsiasi allarme anche per i prossimi anni. In conclusione, data l’interconnes- sione esistente fra le pandemie che ci opprimono e l’ambiente nel qua- le viviamo, la risposta deve essere sistemica e di ampio respiro per difendere la salute e il futuro delle popolazioni. carlo.manfredi@mdtech.it COVID-19: esperienze e riflessioni dalla Medicina Generale di Carlo Manfredi Carlo Manfredi Medico di Medicina Generale, Specialista in Pediatria e Farmacologia, Presidente OMCeO Massa Carrara, Referente FNOMCeO per Research4life, Responsabile Commissione FNOMCeO-AIFA di infezione da SARS-CoV-2, predi- spongono alla tempesta di citochi- ne e alla disfunzione trombotica. Il SARS-CoV-2 utilizza, per entrare nelle cellule dell’ospite, il recettore ACE2 che è maggiormente espres- so nelle persone anziane e in quelle colpite dalle patologie cardiovasco- lari e metaboliche. All’evoluzione demografica e all’incremento delle malattie croniche hanno corrispo- sto una proliferazione di tecnolo- gie diagnostiche e terapeutiche e di reparti ospedalieri di alto livello e l’indebolimento dei presidi terri- toriali con un abbassamento della guardia per contrastare la diffusio- ne delle malattie infettive. Emerge dunque una fitta trama che lega fra di loro le pandemie di ori- gine virale con quelle da malattie cronico degenerative e metaboliche. All’improvviso ci siamo accorti che viviamo in una rete di rela- zioni. Se mi proteggo dall’infezio- ne da SARS-CoV-2, contribuisco anche alla salvezza degli altri. Se non si osservano le regole, saremo travolti tutti. Il distanziamento sociale indotto dal COVID-19 ha implicato anche il passaggio dal- le visite al paziente effettuate di persona alle consulenze a distan- za, specialmente nei casi sospetti. Uno sconvolgimento della rela- zione medico paziente. La sorveglianza del territorio è cruciale. All’accertamento di un “caso” deve seguire l’inchiesta epidemiologica per la ricerca del- la fonte d’infezione e l’identifi- cazione di altri soggetti esposti al rischio, che devono essere sorve- gliati attivamente. Le strategie di gestione di infetti e contatti de- vono comprendere anche l’uso di

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