Toscana Medica - Giugno 2020
T OSCANA M EDICA 5 / 2020 27 testatina un contesto concepito “per acuti”. Tutto questo non basterà, biso- gnerà agire sul territorio, negli ambulatori, al domicilio stesso dei pazienti o nelle strutture di rico- vero low care o di residenza a ca- rattere socio-sanitario, luoghi dove non si gestisce la fase acuta, ma dove si concentrano le cronicità e la fragilità. Si tratta di sfide importanti, tutt’al- tro che semplici, ma necessarie e ineludibili, che, non ho dubbi, il nostro Paese e la nostra Regione possono affrontare e vincere. simone.magazzini@uslcentro.toscana.it ridotti a una specie di casbah , sti- pati di barelle con sopra persone anziane che aspettano un letto e di altri utenti che assiepano il triage e le sale visita per eseguire presta- zioni che non trovano altrove. È stato anche a causa di questa im- magine che alcuni cittadini, nelle ultime settimane, hanno esitato a presentarsi e in alcuni casi hanno ritardato le cure per patologie se- vere; anche su questo nei prossimi mesi dovremo riflettere. In futuro, se vogliamo dei DEA efficienti e sicuri, si dovrà anche riorganizzare l’ospedale, adeguan- done i posti letto al reale fabbiso- gno e lavorandoci tutti quanti set- te giorni su sette, come si addice a re a lungo operativi il pre-triage , l’utilizzo di DPI, il distanziamen- to e i percorsi separati, magari presto potremo contare anche su test più rapidi per la ricerca del COVID, ma soprattutto, se vor- remo sperare di farcela, il Pronto Soccorso dovrà essere utilizza- to appropriatamente in modo da rendere adeguati gli spazi e man- tenere sostenibile la pressione sugli operatori. Questa è la chiave di volta della Fase 2, come lo straordinario im- pegno e lo spirito di sacrificio de- gli operatori sono stati quella del successo della Fase 1. Dovranno sparire le immagini, or- mai familiari, dei Pronto Soccorso Marco Stuppioni, 1° F Scuola Secondaria Ghiberti di Firenze.
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