Toscana Medica - Giugno 2020

T OSCANA M EDICA 5 / 2020 39 testatina un sistema indennitario che tuteli chi ha subito perdite irreparabili; • la Legge 24/2017 va completata e vanno approvati i decreti applicativi specie per i fondi rischi e riserve e tabelle applicative del macrodanno, come va di nuovo affrontata una se- rie fase legislativa che allinei il nostro Paese alla maggioranza dei Paesi nel mondo in tema di responsabilità pe- nale colposa degli operatori sanitari dove tale responsabilità non esiste. La missione del curare e prendersi cura delle persone affette da malattie e rela- tive sofferenze non si sceglie per caso e quindi diversa deve essere la considera- zione del legislatore. martellonimassimo.prof.@gmail.com la Legge di conversione del 24 aprile 2020, n. 27, e dall'articolo 74 del De- creto Legge n. 34 del 19maggio 2020, deve essere cambiato in tema di im- munodepressi perché la norma non tutela a titolo della patologia, bensì di una patologia per la quale l’interessa- to sia portatore di handicap , causa di difficoltà all’integrazione lavorativa o all’apprendimento o di relazione tali da determinare svantaggio sociale. La norma così fatta sta determinando solo disuguaglianze di trattamento nel rilascio di certificazioni utili ad ottene- re, in caso di quarantena o isolamento fiduciario in assenza di malattia, una condizione di ricovero ospedaliero; • per le famiglie e i superstiti va creato datore perché prevale l’interesse del- la collettività; • i soggetti in quarantena e in isola- mento fiduciario devono essere tute- lati mediante accertamenti, data l’in- certezza della durata della positività eventuale. La sorveglianza deve esse- re garantita e certo anche prima che si manifestino sintomi. Questa linea appare ormai come evidenza fondata sia per il fatto che in alcuni casi la sin- tomatologia è anche di tipo non respi- ratorio sia perché gli studi pubblicati di Vò e di Alzano e Nembro ci dicono che i soggetti portatori asintomatici del virus variano dal 40 al 60%; • l’articolo 26 del Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18, modificato dal- Ricordo di Gian Gastone Neri Serneri All’alba del 20 marzo scorso è venuto a mancare all’età di 94 anni il Professor Gian Gastone Neri Serneri. Nato a Chiusi (Siena) il 10 ottobre 1925, iniziò la carriera accademica come allievo di Antonio Lunedei e Ugo Teodori a Firenze. In seguito fu chiamato all’Università di Sassari, dove ricoprì la carica di Direttore della Clinica Medica. Rientrato a Firenze nel 1974, venne nominato Direttore dell’Istituto di Patologia Medica II e poi della Clinica Medica e Direttore delle Scuole di Specializzazione inMedicina Interna e inMalattie Cardio- vascolari. Neri Serneri è stato Presidente della Società Italiana di Medicina Interna, fondatore e Presidente della SISET – Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e Trombosi – e più volte membro del Consiglio Nazionale Universitario. Ha svolto attività didattica fino al 2000 e nel 2001 gli è stato conferito il titolo di Pro- fessore Emerito. La stella polare che ha costantemente orientato tutto il suo magistero è stata la centralità del malato nelle tre branche che costituiscono l’essenza di un Professore di Medicina: la Clinica, la Ricerca e la Didattica. In Clinica ha sempre sostenuto con forza la necessità di un’accurata raccolta dell’anamnesi e di un esame clinico sistematico e completo, l’accorto ricorso alla diagnostica, elementi formativi che hanno poi improntato generazioni di allievi e sono rimasti un riferimento per la loro intera vita di medici. Il suo grande intuito nel riconoscere quale innovazione scientifica potesse costituire un passo in avanti nella cura del malato ha caratterizzato il suo ruolo di fermo nocchiero nella ricerca. Le sue osservazioni pionieristiche, infatti, sono tuttora un preciso riferimento nel campo delle sindromi coronariche acute, dell’infarto cerebrale e della patologia vascolare. Dopo il pensionamento ha continuato l’attività di ricerca: il suo ultimo articolo scientifico è apparso su una rivista internazionale nel 2013 e nel 2015, alla soglia dei novant’anni, ha pubblicato un volume sul significato del sintoma dolore in Clinica che ha riportato un grande successo editoriale. Le sue lezioni accademiche, affascinanti per efficacia e spiccato indirizzo clinico, erano affollatissime e accanto ai giovani studenti del corso di laurea sedevano regolarmente docenti universitari e medici che ormai da molti anni esercitavano la professione al di fuori dell’Università. Uomo dal carattere fermo e, quando necessario, intransigente. Chi l’ha conosciuto a fondo ritiene che questo lato del carattere fosse indispensabile al raggiungimento del progresso scientifico che la sua figura ha consentito. La sua fama ha dato origine a diversi aneddoti fra i quali ci piace citarne uno. Le finestre del suo studio, ogni sera illuminate fino a tardi, testimoniavano la sua intensa attività di studio e di approfondimento. Per molti quelle finestre rafforzavano l'aureola di fiducia verso il grande Clinico. Per alcuni allievi e giovani medici, che preferivano lo svago allo studio, costituivano un tacito rimprovero. Probabilmente il Professore ne era a conoscenza e non se ne dispiaceva. Lezioni affascinanti, attività di ricerca intensa e brillante, attività clinica quotidiana e appassionata. Il Professor Neri Serneri è stato un vero Maestro e uno dei più grandi clinici che l’Ateneo di Firenze e l’Università Italiana abbiano avuto nel dopoguerra. Gian Franco Gensini, Giulio Masotti

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