Toscana Medica - Giugno 2020
T OSCANA M EDICA 5 / 2020 47 testatina La pandemia dovuta al SARS- CoV-2 ha effetti diversi negli uomini rispetto alle donne. In particolare, il tasso di letalità do- vuta alla malattia indotta da questo nuovo coronavirus (COVID-19) varia in base al sesso: nei casi con- fermati in Cina la letalità negli uo- mini è risultata del 4,7% rispetto al 2,8% nelle donne, quindi circa il doppio. I dati italiani sono simili e indicano una più elevata letalità negli uomini che nelle donne con un rapporto di circa 3:1 per tutte le fasce di età, tranne che per gli ultra novantenni dove la popola- zione femminile è molto più rap- presentata (circa l’80%). Anche per quanto riguarda la percentuale dei contagi gli uomini si ammala- no di più: il 45% nelle donne e il 55% negli uomini (in base ai dati presenti nell’infografica dell’Isti- tuto Superiore di Sanità ISS del 2 aprile). Questa differenza fra i sessi po- trebbe essere in parte spiegata da differenti stili di vita, come l’abi- tudine al fumo, prevalente negli uomini, che faciliterebbe sia la suscettibilità all’infezione che la progressione della malattia, o la maggiore propensione delle don- ne a rispettare le regole, specie quelle legate all’igiene. Un altro fattore importante è lega- to alla risposta immunitaria, sia in- nata che adattativa. La prima è una risposta rapida ma non specifica presente in tutti gli esseri viventi, mentre la seconda è l’insieme del- le risposte di tipo specifico attiva- te dal sistema immunitario verso i microrganismi patogeni, presente solo nei vertebrati. Ebbene, en- trambe sono più forti e più effi- Differenze di genere in COVID-19: possibili meccanismi di Maria Cristina Gagliardi, Elena Ortona, Anna Ruggieri Maria Cristina Gagliardi Ricercatore Centro di Riferimento per la Medicina di Genere, Istituto Superiore di Sanità Elena Ortona Primo Ricercatore Direttore Unità di Fisiopatologia Genere-Specifica, Centro di Riferimento per la Medicina di Genere, Istituto Superiore di Sanità Anna Ruggieri Primo Ricercatore Centro di Riferimento per la Medicina di Genere, Istituto Superiore di Sanità caci nelle donne che negli uomini e questo determina una maggiore “resistenza” alle infezioni. Tutta- via, ulteriori fattori possono essere presi in considerazione per spie- gare le differenze di genere nella progressione dell’infezione e nei tassi di letalità per COVID-19. Proviamo però a entrare nei mec- canismi alla base dell’infezione. Il virus fa ingresso nelle nostre cellu- le attraverso un recettore che per COVID-19 si chiama ACE2, acro- nimo di Angiotensin Converting Enzyme 2 , ovvero Enzima di Con- versione dell’Angiotensina. Que- sto enzima regola la vasocostrizio- ne delle arterie tanto che i farmaci ACE-inibitori sono ampiamente utilizzati nella cura dell’iperten- sione. ACE2 è espresso anche sul- le cellule dell’epitelio polmonare e ha un ruolo molto importante in quanto è capace di proteggere il polmone dai danni dovuti all’infe- zione quali infiammazione, fibrosi e stress ossidativo. Quando il virus si lega ad ACE2 ed entra nella cel- lula, diminuisce la sua espressione e la sua funzione protettiva. Quali possono essere le differenze tra donne e uomini in questo mec- canismo? Ne possiamo considera- re almeno due: 1. gli estrogeni aumentano l’espres- sione di ACE2. Possiamo quindi immaginare che nel polmone delle donne in età fertile, ACE2 sia più espresso e che quindi anche dopo l’infezione virale ri- manga in una quantità sufficien- te per continuare a svolgere il proprio ruolo protettivo. Al con- trario, gli androgeni potrebbero avere un ruolo opposto nell’in- fluenzare l’espressione di enzi- mi cellulari coinvolti nelle fasi successive all’attacco del virus al recettore, che favoriscono le fasi successive dell’infezione delle cellule polmonari; 2. sappiamo inoltre che nelle cel- lule “femminili” ci sono due cromosomi X e la ridondante espressione dei prodotti dei geni presenti in doppia copia su entrambi i cromosomi viene impedita mediante l’inattiva- zione casuale di uno dei due. Esistono però zone che sfug- gono all’inattivazione e i geni presenti in queste zone posso- no essere sovra-espressi nelle donne. ACE2 è codificato sul cromosoma X proprio in queste
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