Toscana Medica - Giugno 2020

T OSCANA M EDICA 5 / 2020 7 testatina nell’ambiente esterno. La so- pravvivenza degli agenti patoge- ni è condizionata dal microclima ambientale (umidità, tempera- tura, ventilazione), nonché dai prodotti organici con cui vengo- no espulsi dal soggetto infetto o malato (aria respirata, saliva, espettorati, mucosità nasali). I virus sono patogeni endocellula- ri, quindi sopravvivono nel ma- teriale escreto fino a quando le cellule contaminate non si essic- cano. Per il Coronavirus è stato prospettato un periodo di soprav- vivenza anche di qualche giorno, in condizioni ambientali favore- voli, per cui è opportuno tenere presente che un contagio indiret- to potrebbe avvenire attraverso tutti i prodotti e gli oggetti di uso comune che possono risultare contaminati (mani, alimenti, ri- fiuti, stoviglie, giornali, vestiario, scarpe, asciugamani, borse, sac- chetti, fazzoletti, saponette, ma- niglie, corrimano ecc.). Tutto ciò può funzionare da supporto al vi- rus, assumendo il ruolo di “veico- lo”, cioè di mezzo di trasmissione indiretta tra i soggetti infetti e le persone sane. La contaminazio- ne può avvenire per l’espulsione di materiali organici dalla bocca e dal naso oppure per il deposi- tarsi dell’aerosol microbico dopo un periodo più o meno lungo di sospensione nell’aria. Come considerazione conclusiva va evidenziato che, al di là del- le terminologie epidemiologiche più o meno corrette, la rilevan- te informazione quotidiana è un contributo importante della stampa nella lotta al Coronavirus. Infatti soprattutto dai giornali ri- ceviamo in dettaglio e con ampia documentazione le indicazioni sui comportamenti da tenere e la conoscenza delle disposizioni da osservare. sandro.boccadoro@virgilio.it no si verifica attraverso i contatti stretti, gli abbracci, i baci e so- prattutto con la tosse e gli starnu- ti, ma anche nel corso di un collo- quio ravvicinato. Infatti parlando il soggetto infettato espelle dalla bocca elementi organici conta- minati dal virus: saliva, secrezio- ni respiratorie, cellule epiteliali sfaldate. Il complesso di parti- celle infettanti permane sospeso nell’aria, per tempi più o meno lunghi, dove forma un vero e pro- prio aerosol microbico. La com- ponente più pesante sedimenta, ma le particelle più piccole, di dimensioni microscopiche, ri- mangono in sospensione nell’aria e perdurano fino all’essiccamen- to del materiale eliminato. Negli ambienti confinati frequentati da persone infette o malate il conta- gio interumano, oltre che per tra- smissione immediata a seguito di contatti troppo ravvicinati, si può verificare anche respirando l’aria contaminata da un aerosol micro- bico. Il pericolo è più consisten- te se le persone che tossiscono o starnutiscono non osservano un comportamento corretto. Distanza di sicurezza. Per non incorrere nel rischio legato alla trasmissione da contagio interu- mano si consiglia di evitare col- loqui ravvicinati e si raccomanda di osservare almeno un metro di distanza interpersonale. Purtrop- po questa precauzione è difficil- mente rispettabile negli ambienti di vita collettiva che non si posso- no evitare (ospedali, alcuni luoghi di lavoro, mezzi di trasporto pub- blico) dove è indispensabile l’uso della mascherina. Infine quando si tossisce e si starnutisce è do- veroso usare e smaltire adegua- tamente fazzoletti monouso per coprire naso e bocca, onde evitare ad altri il rischio di contagio da aerosol microbico. Contagio indiretto. Sussiste quest’altra possibilità di trasmis- sione, anche se non si conosce ancora con certezza la capaci- tà di resistenza del Coronavirus stono nella ricerca tramite tampo- ni, test sierologici e altri accerta- menti sanitari. Sussistono anche condizioni di portatori transitori , che si manifestano in alcune fasi evolutive della malattia infettiva. Quando il periodo d’incubazione decorre come infezione latente si parla di portatori precoci. Si parla di portatori convalescenti quan- do i virus permangono nell’orga- nismo per brevi periodi dopo la guarigione clinica. Cordoni sanitari. Con questi provvedimenti si isolavano una o più comunità territoriali allo scopo di contenere la diffusione dell’epidemia in corso di pesti- lenze. Purtroppo anche in tempi moderni si è dovuto fare ricorso a queste drastiche misure costrit- tive e lesive della libertà persona- le, affidando i controlli alle forze dell’ordine e ai militari per cir- coscrivere le aree maggiormente colpite dal Coronavirus. Sorveglianza sanitaria. Rien- trano in questo termine i control- li effettuati sia alle persone che giungono dall’estero dove l’epide- mia è in atto sia ai cittadini che hanno frequentato regioni alta- mente contaminate. È un prov- vedimento specifico di profilassi l’obbligo di essere sottoposti ad accertamenti medici e a eventuali periodi di osservazione. Si posso- no inoltre far rientrare nella sor- veglianza sanitaria altre misure di contenimento, non contemplate peculiarmente nei protocolli del- la profilassi, inerenti la limitazio- ne agli spostamenti individuali e alla circolazione dei mezzi, le autocertificazioni, la chiusura di esercizi commerciali, la contuma- cia negli alberghi, l’esecuzione di screening di massa. Contagio interumano. Nelle malattie a trasmissione aerea il contagio avviene in prevalenza direttamente tramite il passaggio immediato della carica virale dai soggetti infetti o malati alle per- sone sane. Il contagio interuma-

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