Toscana Medica - Luglio-Agosto 2020

6/2020 T OSCANA M EDICA 12 testatina quali à e professione Comunicazione a uso interno Accanto all’opportunità di relazio- narsi verso l’esterno, si è reso ne- cessario organizzare un’importante e pensata comunicazione interna, rivolta al personale e a tutti gli opera- tori coinvolti nell’assistenza. Abbiamo potuto distinguere una mo- dalità comunicativa: 1. a carattere collegiale di tipo de- cisionale, riservata ai vertici di- rezionali sanitari e organizzativi di presidio per condividere e concordare scelte e decisioni or- ganizzative comunque difficili; in questo contesto è stata deter- minante la disponibilità messa in campo dagli interpreti per la con- divisione degli spazi e delle risor- se indirizzati alla risoluzione di un problema comune; 2. a carattere verticale di tipo pira- midale, dedicata alla trasmissione di direttive organizzative e gestio- nali, con uno sviluppo a cascata lungo la catena di comando in modo da mantenere una corretta e univoca trasmissione del mes- saggio garantendo una diffusione la più ampia e veloce possibile; 3. a carattere orizzontale di tipo cir- colare a cerchi concentrici per la diffusione di protocolli, procedu- re, indicazioni cliniche e assisten- ziali. Questo terzo livello comu- nicativo ha presentato esperienze veramente interessanti e per molti versi innovative. In particolare il personale medico e infermieristi- co ha sentito la necessità di adot- tare procedure specifiche mirate al miglioramento dell’assistenza e delle cure dei pazienti e al rispetto e consolidamento delle pratiche di contenimento della diffusione del contagio, anche e soprattutto tra gli operatori. La novità assoluta rappresentata dalla malattia stessa nelle sue varie forme ha richiesto una revisione e un aggiornamen- to continui delle abituali pratiche assistenziali e gli operatori si sono trovati spesso a imparare “sul cam- po” nuovi modelli e nozioni teori- che, pertanto la trasmissione orale diretta delle conoscenze ha svolto un ruolo cardinale. ricoverati e riguardante dati sensi- bili. Considerata la delicatezza dei dati da trasmettere ma considerate anche la particolarità e l’ecceziona- lità della situazione, non si è potuto fare altrimenti che fornire queste informazioni soprattutto per via te- lefonica, previ consenso e autoriz- zazione dei pazienti stessi, laddove fosse possibile. Il personale medico e nella fattispecie i medici di rife- rimento di ogni paziente si sono assunti l’onere di contattare quoti- dianamente il parente più prossimo o la persona di riferimento indicata dal paziente stesso per fornire ag- giornamenti sull’evoluzione clinica e l’andamento del ricovero. Questa attività necessaria ha prodotto sui sanitari incaricati un notevole ca- rico emotivo generato dalla straor- dinarietà e complessità della situa- zione. Per migliorare tale aspetto, grazie alla disponibilità di infermie- ri e medici, i reparti di assistenza COVID+ sono stati dotati di dispo- sitivi portatili ( tablet ) per effettua- re brevi videochiamate whatsapp tra pazienti e congiunti Le azioni che abbiamo effettuato si sono sempre basate sulla conside- razione che quanto più una comu- nità cresce e diventa “competente” rispetto al proprio stato di salute, quanto più le attività di sua promo- zione saranno efficaci e i risultati di queste sostenibili, tanto più even- tuali nuovi comportamenti virtuosi potranno divenire parte della cultu- ra, permettendoci di integrarci con l’importante e complesso lavoro nel frattempo richiesto sul territorio. Questo è in linea con quanto espri- me l’Unione Europea (Decisione del Parlamento europeo e del Con- siglio del 24 settembre 1998): “co- municazione, informazione, edu- cazione e formazione sono mezzi che stimolano la consapevolezza ambientale e promuovono il cam- biamento dei comportamenti in tutti i settori della società”, dichia- razione che evidenzia l’importanza dello scambio e dell’interazione (Decisione n. 2179/98/CE del Par- lamento europeo e del Consiglio del 24 settembre 1998). 4. comunicazione indiretta sui temi della salute e della cura : comuni- cazioni che non hanno obiettivi informativi né sono specificata- mente dedicate alle tematiche sanitarie e possono avvenire at- traverso le fiction o le pubblicità commerciali, ad esempio quelle in cui compaiono medici. All’interno di un ospedale, si può sperimentare l’importanza della comunicazione divulgativa, di tipo diretto per le autorità cittadine e di tipo indiretto per gli organi di stampa al fine di ragguagliare a ca- denze precise gli amministratori e la cittadinanza dell’andamento dell’epidemia e dei provvedimenti adottati dalle autorità sanitarie a tale proposito. Nella gestione dell’emergenza COVID-19, questo tipo di comu- nicazione è risultata particolar- mente delicata per i contenuti e le modalità con cui questi venivano espressi, inoltre è stato necessario inviare messaggi univoci e non con- trastanti; di conseguenza è risultato opportuno limitare al minimo il nu- mero dei comunicati e dei soggetti autorizzati a emanarli, rendendo tale attività pienamente ed esclu- sivamente appannaggio della Dire- zione Sanitaria di presidio. Sono state date continuamente in- formazioni medico-sanitarie, grazie anche all’importante rete costruita con le istituzioni locali e ai mezzi comunicativi messi a disposizione a livello aziendale. Questa comunicazione, generalmen- te di tipo organizzativo, a carattere sociale, sanitario e assistenziale, è stata spesso diretta a istituzioni e forze dell’ordine piuttosto che ad associazioni di volontariato, con l’o- biettivo di creare e migliorare una rete di servizi per la gestione e il contenimento del contagio (come ad esempio la gestione dei trasferimenti sanitari di persone e dispositivi oppu- re le forniture ospedaliere). L’aspetto che ha coinvolto maggior- mente il personale e l’intera orga- nizzazione ha riguardato la comuni- cazione di tipo clinico relativa alle condizioni di salute dei pazienti

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