Toscana Medica - Luglio-Agosto 2020

T OSCANA M EDICA 6 / 2020 15 testatina qualità e prof sio e ne di vari “piani strategici” alternativi. Dal 2015, all’ospedale di Empoli, si è registrata una crescita esponenziale de- gli accessi al day service DAMA/PASS: 11 nel 2015, 26 nel 2016, 161 nel 2017, 247 nel 2018 e 182 nel primo semestre 2019, tra i quali la necessità di seda- zione si è avuta mediamente nel 30% dei casi. I pazienti provengono preva- lentemente dalla Azienda USL Tosca- na-Centro ma anche dalle altre Azien- de Sanitarie toscane e, in alcuni casi, da altre Regioni (Puglia, Lazio). I necessari accomodamenti ragionevo- li, oltre che nel day service e nell’am- bulatorio odontoiatrico, devono essere introdotti anche nel ricovero e soprat- tutto nel Pronto Soccorso, dove la pre- senza di uno stato di agitazione è da considerarsi, fino a prova contraria, se- gno di causa organica (cause frequenti: dolore, ipossia, infezione), dalla quale derivano sintomi che il paziente non è in grado di esprimere. La cultura dell’a- dattabilità deve attraversare l’ospedale, affinché tutte le persone con disabilità intellettiva possano godere pienamente del loro diritto alla salute. david.coletta@uslcentro.toscana.it pronto soccorso, perché si potranno evi- tare le complicanze che si manifestano acutamente o le cronicizzazioni dovute al mancato ricorso alle cure. Il servizio ambulatoriale DAMA/PASS funziona come day servic e: tutte le pre- stazioni necessarie all’ iter diagnostico sono programmate ed eseguite in un unico accesso ( all in one time ) per non moltiplicare il disagio che ha la persona con disabilità intellettiva nell’accedere in ospedale e sono effettuate nell’ambu- latorio dedicato secondo la logica all in one place , a esclusione della radiologia. Il percorso inizia con un confronto te- lefonico con il medico curante e pro- segue con un colloquio di persona o telefonico, condotto dall’anestesista, dall’internista e dall’infermiere facili- tatore, con la famiglia/ caregiver , fina- lizzato alla raccolta dell’anamnesi ap- profondita e globale, sostituendo così la prima visita che solitamente apre un percorso di cura: per la pianificazione della strategia di accoglienza, degli ac- certamenti da svolgere, la raccolta di dati indispensabili per l’anestesista e per l’internista, per studiare la necessi- tà o meno di sedazione e la preparazio- nista, un chirurgo, un’anestesista, un infermiere “facilitatore”, un medico radiologo e un tecnico di radiologia, un odontoiatra, un medico della direzio- ne ospedaliera. Questi specialisti non sono esclusivamente dedicati alle per- sone con disabilità, continuano a fare il proprio lavoro con tutti i pazienti, impiegando parte del proprio tempo lavoro all’ équipe per la disabilità, dopo aver seguito un programma di forma- zione. Fin dall’inizio del nostro pro- getto l’anestesista è stato considerato parte integrante del nucleo, insieme all’internista e all’infermiere, non un semplice consulente tecnico da chia- mare al momento del bisogno. Per tutte le specialità o i servizi che esistono nell’ospedale è necessario avere uno o due referenti preparati, che si siano formati e possano così ri- spondere alle richieste dell’ équipe . L’ équipe rappresenta infatti il punto di riferimento per tutto l’ospedale per la cura di casi complessi e la consulenza in casi più semplici, è il nodo centrale del DAMA/PASS: quanto migliore sarà il servizio ambulatoriale tantominore sarà il numero dei ricoveri e degli accessi in

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