Toscana Medica - Luglio-Agosto 2020

6/2020 T OSCANA M EDICA 24 testatina quali à e professione glio difficoltoso e ricorso a tagli cesari senza reale indicazione, che nelle don- ne infibulate potrebbero essere evitati con l’intervento di deinfibulazione). La deinfibulazione è l’apertura del- la cicatrice di infibulazione con la ricostruzione delle labbra. L’inter- vento migliora il flusso urinario e mestruale, riduce la dismenorrea, cura la dispareunia, risolve i pro- blemi di infezioni urinarie e vagi- nali, permette l’esecuzione degli prescrizione religiosa. Per tale moti- vo i leader religiosi hanno il dovere morale, civile e legale di dare le giu- ste informazioni a questo proposito nelle loro comunità. I danni alla salute sono dovuti soprat- tutto all’escissione e all’infibulazione. Sono frequenti i problemi psicosessuali (dispareunia), genito-urinari (infezioni genito-urinarie, cisti, neurinomi post traumatici), ostetrici (lacerazioni peri- neali, distocia, monitoraggio del trava- provenienti dai Paesi interessati, le stime parlano di rischio di mutilazio- ne nel 15-24% dei casi (Istituto Eu- ropeo per l’Uguaglianza di Genere EIGE, 2017-2018). Nei Paesi d’origine tali tradizioni so- pravvivono da tempi immemorabili, nonostante ci siano campagne di sen- sibilizzazioni e leggi che le vietano. Le ragioni che contribuiscono a man- tenerle sono le più disparate, da ap- partenenza e inclusione sociali, a erra- te credenze sul concetto di purezza e decoro femminile, da tabù sul corpo e sulla sessualità “incontrollabile” della donna senza MGF, a paura di esclu- sione ed emarginazione dal proprio contesto sociale e perdita della pro- pria identità di appartenenza al gene- re femminile. È l’etnia di appartenen- za che mantiene tradizioni antiche e dannose per la salute della donna. Molti pregiudizi e credenze errate hanno contribuito a rispettare que- sta pratica come l’idea di eliminare la parte maschile o impura dei genitali femminili per la la tutela della vergi- nità e il mantenimento della castità in preparazione al matrimonio. Tuttavia, qualcosa sta cambiando e, nel complesso, la pratica delle MGF è in declino e divenuta illegale in molti Paesi ad alta prevalenza negli ultimi 30 anni. L’UNICEF riporta che nei 31 Paesi interessati circa una su tre ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni ha subito una MGF contro una su due di 30 anni fa (Figure 1, 2). Purtroppo non tutti i Paesi hanno fatto progressi in questo senso e il ritmo del declino non è stato unifor- me; è stato rapido tra le giovanissi- me in Paesi dove un tempo la prati- ca era quasi universale, come Egitto e Sierra Leone, e in Paesi in cui era limitata a piccole aree interne come Benin e Maldive (Tabella I). Anche l’età in cui viene praticata la MGF varia: da pochi giorni dalla nascita ai 15 anni, di solito prima del menarca. Nessuna religione prescrive una mutilazione genitale femminile e le donne mutilate appartengono a tutte le fedi (cristiana, ebrea, isla- mica, animista), spesso loro stesse credono erroneamente che sia una Figura 1 – Percentuale ragazze giovani con MGF 2020. Da UNICEF global data- bases 2020, based on DHS (Demographic and Health Surveys), MICS (Multiple Indicator Cluster Surveys) and other national surveys, 2004-2018 , mod. Figura 2 – Tabella Paesi con ragazze con MGF 2020. Da UNICEF global databases 2020, based on DHS (Demographic and Health Surveys), MICS (Multiple Indica- tor Cluster Surveys) and other national surveys, 2004-2018 , mod. 6 Tabella Paesi con ragazze MGF 2020 Source: UNICEF global databases, 2020, based on DS, MICS and other national surveys, 2004-2018. 0% 10% 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 20% 30% 40% 50% 60% 49 47 45 44 42 39 34 70% 80% 90% 100% 30 anni fa 25 anni fa 20 anni fa 15 anni fa 10 anni fa 5 anni fa Oggi

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