Toscana Medica - Luglio-Agosto 2020
T OSCANA M EDICA 6 / 2020 7 testatina qualità e prof sio e “Scienza”, però alla fine tutti certifi- cati a uscire a riprendere l’aria. Morale della favola: 1. il virus può risiedere ben più di 14 giorni; 2. sulla prevenzione aveva ragione Luc Montagner per me, ma per “gli altri” ancora non ci sono le prove… le cercheremo…; 3. altro che scudo penale per il CO- VID-2! Meglio la medicina difen- siva appena c’è un minimo dubbio: #iorestoacasa senza tampone. La Coscienza dunque è uno stru- mento fondamentale per darsi delle risposte che la Scienza non ci può dare sia perché mancano evidenze solide sia perché la Scienza è sperso- nalizzata e ci dà il quadro ma non il dettaglio sulle persone. La medicina personalizzata in fondo è ricaricare la Coscienza nella Scien- za del particolare indeterminato. Se hai una suocera con gravi problemi respiratori e sei un medico che ci con- vivi con questa suocera è meglio usare il buon senso della Coscienza e non tor- nare a casa se lavori al Pronto Soccorso in COVID time , e questo non è detto né sulle raccomandazioni del CDC di Atlanta né sui consigli dell’OMS, ha scritto il Dr. Christian Rose sul The New England Journal of Medicine del 30 aprile, un capolavoro di letteratura di medicina narrativa e personalizzata per il medico nel tempo del COVID-2. Ma cos’è la Coscienza se non una mo- dalità della Scienza regolata da funzioni quantistiche a volte paradossali proprio come in fisica quantistica il principio di indeterminazione di Heisenberg, il paradosso del gatto di Schrödinger o il fenomeno dell’ Entanglement ? Tut- ti concetti a noi medici misteriosi e sconosciuti, ma che dovremo studiare perché applicabili alla biologia quan- tistica e alla neurobiologia quantistica che studia la coscienza e il sogno. Gli antichi parlavano di Scienza e Coscienza. Oggi sembra si parli solo di Scienza. La medicina basata sull’evidenza ci spinge a non trascurare la Coscienza, che deve essere bagaglio deontologico di ogni medico prima ancora che ogget- to di nuovi promettenti studi scientifici. urolive@outook.com il manuale da guerra della medicina difensiva: mail a tutti i miei referen- ti: VOGLIO una “idoneità COVID-2 free ” per rientrare al lavoro o #ioresto- acasa sul serio e andrà tutto bene… È la medicina preventiva della nostra ASL che prende sul serio questa “stra- na” “antiscientifica” richiesta forse un po’ per dubbio, un po’ perché rompo e quindi mi mandano due infermie- re bardate come marziani a casa. Sto bene ormai da quasi un mese, i miei familiari stanno bene: sarò alla fine negativo no? Le faremo sapere… La notte prima dell’esame come in un film risogno la voce del mio Bab- bo: Libe preparati sei nel club ! Sei POSITIVO!!! Al mattino puntuale la conferma tele- fonica ma per quanto mi riguarda da uno stato di inquietudine mi ritrovo sollevato: avevo visto giusto: era giusta la mia “Coscienza” attraverso il porta- le del sogno, giusta e tranquilla per- ché i miei familiari devono aver avuto contatto col COVID-2 ma non si sono ammalati, giusta perché quanti pa- zienti anziani e fragili avrò salvato dal COVID-2?!, giusta perché non dovrò soccombere a eventuali indagini della Magistratura nelle RSA. Una vittoria, un grazie al mio Babbo, un grazie ai neurobiologi della medi- cina quantistica e della teoria quanti- stica delle funzioni intuitive del cer- vello, un grazie alla Fede, un grazie al metodo della medicina narrativa e personalizzata, un grazie ai veri esperti della pandemia: gli specialisti di igiene e medicina preventiva! Ma iniziano gli arresti domiciliari per tutta la famiglia per 60 giorni fino a che il 5° e il 6° tampone sono negati- vi, il bimbo ha il tampone negativo e la moglie quarantenata abbondante- mente oltre i 14 giorni prescritti dalla Molti sono fragili, vere farmacie viag- gianti, molti stanno nelle RSA, nelle case di riposo, molti li vedo a domicilio. E se IO fossi infetto? Sono proprio loro, i miei pazienti, che ne pagherebbero le conseguenze. La decisione è presa: il dubbio mi atta- naglia e la mattina presto mi metto al telefono e a scrivere mail : chiamo i miei responsabili, i numeri verdi, il mio me- dico di famiglia: non sto male ma vorrei fare il famoso tampone per sicurezza. La “Scienza”, le raccomandazioni, le linee guida però mi si parano davanti come baluardi insormontabili: per- ché il tampone lo fanno solo se hai la febbre, al massimo mettiti in malattia per 3 giorni poi si vedrà. Va bene e devo dire che non c’è un solo colle- ga che mi sprona a venire a lavorare, sembra che le linee guida siano dub- bie anche per loro, meno male. Passa una settimana e anche se sto molto meglio con cure indicibili, “an- tiscientifiche” per i più (vitamina D e il glutatione di Luc Montagner) e certo non consigliabili per non andare sotto processo…, il tarlo del tampone conti- nua ad assillarmi, anche 10 giorni dopo la totale scomparsa della squinanzia. Impossibile avere una proroga della malattia: ma come per un mal di gola a casa un mese? Non ha tutti i torti il mio medico di fiducia e allora ri- pensando al Babbo mi incaponisco: va bene vuol dire che mi metto in “autoquarantena” senza stipendio e a mio rischio e pericolo, ma in fondo è solo un artificio di medicina difensiva meno costosa che andare in giro per le RSA a infettare la gente per poi essere processati a posteriori naturalmente! Passa un mese e finalmente in forze e con la mia voce ritrovata ma senza quarantena “ufficiale” e senza tampo- ne sono abbastanza disperato e applico
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