Toscana Medica - Marzo 2020

T OSCANA M EDICA 3 / 2020 15 testatina qualità e prof sio e ha un’efficacia maggiore in termini di perdita di peso, riduzione della massa grassa e delle dimensioni degli adipociti quando somministrato da solo e che questi effetti sono ridot- ti quando somministrato insieme al L. strain Shirota. Quando si decide di assumere un probiotico una questione importan- te riguarda il momento in cui que- sto viene assunto. La capacità dei batteri probiotici di raggiungere le loro sedi di attecchimento e molti- plicazione è influenzata innanzitutto dalla capacità di superare e resistere all’acidità gastrica e in secondo luogo dalla disponibilità di nutrienti quale substrato ideale per una rapida mol- tiplicazione. I batteri probiotici ven- gono testati entro un intervallo di pH compreso fra 3 e 10 e il pH gastrico, mentre a stomaco vuoto è 2, a sto- maco pieno è 3,5. Pertanto, è facile comprendere come per favorirne la sopravvivenza sia consigliabile assu- mere i probiotici a stomaco pieno; ciò garantisce anche l’immediata di- sponibilità dei nutrienti. La revisione di marzo 2018 delle linee guida sull’uso di probiotici e prebiotici del Ministero della Salu- te sostiene che la dose minima di probiotici giornaliera da sommini- strare deve essere non inferiore a 10 9 unità formanti colonie, eccet- to per quei casi in cui le evidenze scientifiche dimostrino che, per svolgere l’azione probiotica, sono sufficienti dosi inferiori. Le caratteristiche ideali di un pro- biotico per un buon attecchimento sono rappresentate dalla forma, in particolare quella bastoncellare, e dalla composizione della membrana, che dovrebbe essere ricca di acidi grassi saturi e in particolare di acido miristico. In ultimo, per scegliere il probioti- co più idoneo alle proprie necessità, bisogna considerare la formulazio- ne. In commercio sono disponibili diverse formulazioni, ma non tutte hanno la stessa validità. La com- pressa è la modalità che permette di somministrare quantità notevoli di batteri, tuttavia la compressione, scaldando la polvere, può provocare possono anche raggiungere il tessuto linfoide sottomucoso mediante in- terazione con le cellule M deputate al passaggio dei batteri dal lume alla parete intestinale. Quando nella pratica di tutti i giorni si sceglie fra i vari probiotici dispo- nibili è necessario prendere in consi- derazione alcuni fattori (Tabella III). Qualora si scelga un mix di probio- tici si può porre il problema della competizione fra ceppi che possono mitigare o annullare l’effetto benefi- co del probiotico stesso. La compe- tizione si può realizzare a più livelli: a) per i nutrienti; b) per i siti di lega- me; c) per uno “sbilanciato” rappor- to fra i ceppi. Se vengono utilizzate quantità eccessive di un certo ceppo questo può invadere anche i distret- ti di pertinenza di altri batteri. Un esempio di competizione è quella fra Bifidobatteri e Lattobacilli, in quanto i primi, per raggiungere le loro sedi di attecchimento, le cripte, incontra- no maggiori difficoltà per la presenza di ossigeno, a differenza dei secondi che invece possono sopravvivere an- che in un ambiente aerobico; i Lat- tobacilli, se sono in concentrazioni eccessive rispetto ai Bifidobatteri, possono competere con essi e impe- dirne l’attecchimento. A conferma di ciò, in uno studio condotto su sog- getti obesi è emerso che il B. longum 12 . Va anche considerato che, per una determinata condizione clinica, esistono ceppi batterici che hanno un effetto positivo e ceppi afferenti alla stessa specie che possono avere un effetto esattamente opposto. Ad esempio, mentre L. gasseri è associa- to a una riduzione , L. fermentum e L. ingluviei sono associati a aumento del peso corporeo. In questi ultimi anni si sono comin- ciati a comprendere i complessi mec- canismi mediante i quali i probiotici esplicano la loro attività (Tabella II). In particolare è stato osservato che i probiotici modulano il sistema im- munitario, modificando sia la riposta immunitaria innata che quella adat- tativa. I probiotici interagiscono in- fatti con i Toll-Like Receptor espressi sulle cellule immunitarie (cellule dendritiche, macrofagi e linfociti B), modulando il signaling da essi me- diato in senso antinfiammatorio. La regolazione del sistema immunitario avviene anche mediante una diretta interazione con le cellule dendritiche dotate, come è noto, di estroflessioni che si estendono fino al lume inte- stinale, dove interagiscono e inglo- bano i batteri e i loro metaboliti. Il risultato del processo di interazione tra cellula dendritica e probiotico è la differenziazione e l’espansione di cellule T regolatorie. I probiotici Fattori che condizionano la scelta di un probiotico • Composizione del probiotico: mix o probiotici di un solo tipo • Momento di assunzione del probiotico • Concentrazione dei batteri nel probiotico • Capacità di attecchimento dei probiotici • Tipologia di formulazione Tabella III – Fattori che condizionano la scelta di un probiotico. Meccanismi d’azione dei probiotici • Inibizione dei patogeni • Stimolazione della produzione di mucina • Promozione e mantenimento dell’integrità delle tight junctions • Interazione con le cellule dell’epitelio intestinale • Modulazione dell’attività delle cellule dendritiche in senso tollerogenico • Modulazione della risposta immunitaria T-mediata • Produzione di metaboliti bioattivi, in particolare acidi grassi a catena corta • Modulazione della motilità intestinale Tabella II – Principali meccanismi d’azione dei probiotici.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTA4Njg=