Toscana Medica - Ottobre 2020

T OSCANA M EDICA 8 / 2020 27 testatina clima s lute L’inquinamento è una modificazione dell’ambiente, naturale o dovuta ad antropizzazione da parte di elemen- ti inquinanti. È sicuramente un fe- nomeno che minaccia la natura e di conseguenza l’uomo, un problema tipico dei paesi maggiormente indu- strializzati ma che interessa tutto il pianeta. I suoi effetti sono amplificati da numerosi fattori ed espandendosi attraverso l’aria e l’acqua coinvolge anche le zone più remote e inconta- minate della terra. Per inquinamento si intende l’im- missione nell’ambiente di gas, so- stanze chimiche, agenti infettivi o sostanze biologiche che alterano le condizioni chimico-fisiche di aria, acqua e suolo in misura tale da superare la capacità di resilienza dell’ecosistema, influendo in senso negativo sulla vita dell’uomo e delle specie animali e vegetali. L’inquinamento ambientale ha di- verse fonti: • sia antropiche , come ad esempio: - l’utilizzo di combustibili fossili, - l’utilizzo di solventi e metalli nei processi industriali e di pesticidi in agricoltura, - lo smaltimento dei rifiuti, - il traffico; • che di origine naturale , come: - le eruzioni vulcaniche, - gli incendi, - le polveri aero-diffuse, - l’emissione di composti organici volatili. Da tempo numerose informazioni scientifiche hanno evidenziato che l’inquinamento ambientale interferi- sce con i processi riproduttivi, poten- do determinare alterazione del ciclo mestruale nella donna, riduzione della fertilità maschile, ma soprattut- to potendo influenzare negativamen- te lo sviluppo fetale. In questo articolo ci focalizzeremo su alcuni inquinanti ritenuti dagli autori di maggior interesse come fattori di rischio riproduttivo. Gli inquinanti atmosferici possono essere di tipo gassoso o particolato, quest’ultimo classificato in ragione del diametro delle particelle: il particola- to fine con diametro delle particelle non superiori a 2,5 µ (PM2,5) e le polveri sottili con diametro inferiore ai 10 µ (PM10) sono particolarmente dannosi per la salute umana e quindi anche per il feto, in quanto inalabili. Il particolato viene rilasciato in at- mosfera dal traffico veicolare, dalle centrali termoelettriche, dai processi industriali, dal riscaldamento civile (Figura 1). Uno studio britannico su un picco- lo numero di pazienti non fumatrici che avevano partorito bambini sani, presentato a Parigi nel 2018 all’ In- ternational Congress of European Respiratory Society, ha evidenzia- to la presenza di nano-particelle PM2,5 e PM10 nei macrofagi isolati dalla placenta. Lo studio MONITER che ha valuta- to l’esposizione a PM10 emesso dagli otto inceneritori dell’Emilia Romagna ha rilevato un considerevole aumen- to del rischio di nati prematuri e di aborti. È opinione comune che con- centrazioni elevate nell’aria di PM2,5, PM10, biossido di azoto e ozono siano tra le cause di aumento dell’abortività spontanea, ritardo della crescita in- L’inquinamento ambientale interferisce con i processi riproduttivi e influenza negativamente lo sviluppo fetale. Le polveri sottili insieme ad altri inquinanti presenti nell’aria sono responsabili di aumento dell’abortività spontanea, ritardo di crescita intrauterina, nascita di bambini pretermine e sottopeso. Molti pesticidi in un periodo sensibile o critico determinano modificazioni epigenetiche di geni e proteine del sistema neuroendocrino e possono dare origine ad alterazioni dello sviluppo cognitivo e delle funzioni affettive. Le diossine, i metalli pesanti, e molti insetticidi si comportano come interferenti endocrini, interagendo con ormoni importanti per lo sviluppo e il benessere dell’individuo. Parole chiave: polveri sottili, insetticidi organo-fosfati, diossine, epigenetica, interferenti endocrini Inquinamento ambientale: fattori di rischio in gravidanza di Emanuela Masini, Alessandra Pistelli, Alessandra Ieri Emanuela Masini Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA), Università degli Studi di Firenze Alessandra Pistelli, Alessandra Ieri SODc Tossicologia Medica - Centro Antiveleni e Centro di Riferimento Regionale di Tossicologia Perinatale, AOU Careggi, Firenze

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