Toscana Medica - Ottobre 2020
T OSCANA M EDICA 8 / 2020 29 testatina clima s lute ambientale. L’esposizione prenatale al bisfenolo A ha determinato nel topo alterazioni neuronali a livello dell’ippocampo, nella scimmia spina bifida, alterazioni delle cellule del Purkinje e della corteccia frontale. Studi di coorte nell’uomo hanno evidenziato che l’esposizione al BPA durante la gestazione o nei primi anni di vita determina disturbi del comportamento, sintomi depressivi e iperreattività. Le diossine e i composti PCB e PBB strutturalmente simili sono prodot- ti in reazioni di combustione indu- striale, come negli inceneritori, o si formano come prodotti terminali nella sintesi di erbicidi. Sono com- posti altamente lipofili, con una lunga persistenza nell’ambiente; l’e- sposizione umana è prevalentemen- te attraverso la dieta. Le diossine e i PCB si legano al recettore per gli idrocarburi arilici ( AhR, Arylhydro- carbon Receptor ), una proteina che svolge l’azione di fattore di trascri- zione regolando l’espressione genica di enzimi implicati nei processi me- tabolici e di ormoni e interferendo con i fattori che regolano il sistema immunitario e la differenziazione cellulare (Figura 3). Uno studio olandese ha evidenziato ri- dotte capacità cognitive in bambini le cui madri erano state esposte a PCB durante la gravidanza. Una serie di alcuni anni il glifosato è argomento di un acceso dibattito scientifico. Nel febbraio di quest’anno la rivista En- vironmental Health ha pubblicato una rivalutazione sulla possibile can- cerogenicità del glifosato, condotta dal tossicologo Christopher Portier, ex direttore del National Toxicology Program americano e oggi docente presso l’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. Dati scientifici recenti hanno confermato la pericolosità per l’ambiente e l’uomo del glifosato, in quanto interferendo con l’attività en- zimatica del citocromo P450 poten- zia l’attività di altre sostanze xenobio- tiche ambientali e modifica l’attività di vitamine come la D 3 e la A. Influi- sce sul microbiota, determinando de- ficit di Lactobacillus ed è ipotizzato un effetto androgenico. Per interferente endocrino, l’EPA identifica “una sostanza esogena che interferisca a livello umano con la sin- tesi, la secrezione, il trasporto, l’azio- ne o l’eliminazione di ormoni naturali importanti per la riproduzione, lo svi- luppo fisico e cognitivo e quindi l’ome- ostasi e il benessere dell’individuo”. Rientrano in questa categoria nume- rosi composti presenti nell’ambiente come le diossine, gli insetticidi or- ganofosforici, il bisfenolo A (BPA), composti bifenilici polibromurati o clorinati (PBB, PCB), metalli pesan- ti e altre sostanze con minor impatto Le modificazioni epigenetiche in- dotte dagli inquinanti ambientali ma anche dai farmaci, dagli alimenti e dalla malnutrizione potrebbero esse- re implicate nell’alterazione del Fetal Programming . Secondo le teorie del- la Developmental Origin Health and Disease (DOHaD) sulla program- mazione fetale, un nuovo approccio della ricerca medica che enfatizza il ruolo dell’esposizione prenatale e perinatale a fattori ambientali, mo- dificazioni epigentiche potrebbe es- sere l’origine di alcune malattie che si manifesterebbero nell’età adulta, come ad esempio l’obesità. Il glifosato, registrato negli USA nel 1974 e con una storia molto controversa, è l’erbicida più utiliz- zato nel mondo. È un potente ini- bitore dell’enzima 3-fosfoshikimato 1-carbossivinil-transferasi (EPSPS), un enzima appartenente alla classe delle transferasi coinvolto nella sin- tesi degli aminoacidi nel cloroplasto, non presente nei mammiferi e per questo motivo ritenuto innocuo per l’uomo. Il glifosato è ampiamente utilizzato in tutto il mondo, soprat- tutto nella coltivazione dei prodotti geneticamente modificati (OGM): negli Stati Uniti nel 2012 sono sta- te utilizzate 109.000 tonnellate di prodotto. Con gli anni, molte specie di OGM sono diventate resistenti al glifosato e per superare questa pro- blematica nel 2012 l’EPA ha appro- vato un altro composto, l’ENLIST2, contenente, oltre al glifosato, un altro principio attivo altamente tos- sico. Nello stesso anno il 90% dei campioni di mais, grano, soia, colza, orzo, birra analizzati sono risultati contaminati da glifosato. Nel marzo 2015 lo IARC ( Internatio- nal Agency on Research on Cancer), attraverso una valutazione dei dati tossicologici ed epidemiologici, defi- nisce il glifosato “ un probabile can- cerogeno ” per l’aumento dell’inci- denza del linfoma non -Hodgkin. Nel novembre dello stesso anno l’EFSA (European Food Safety Authority) aggiorna il profilo tossicologico del glifosato affermando che “è improba- bile che costituisca un pericolo di can- cerogenicità per l’uomo”. Pertanto da Figura 3 – Meccanismo di azione della tetracloro-dibenzo-diossina (TCDD). DRE EFFETTO TCDD TCDD TCDD TCDD + – AhR AhR Hsp90 Hsp90 AhR ARNT
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