Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
T OSCANA M EDICA 4 / 2021 11 testatina qualità e prof sio e ancestrale, ma che non hanno alterato la gravità della malattia. La sostituzio- ne D614Gmostra anche una maggiore infettività in linee cellulari e differenti sensibilità alla neutralizzazione anti- corpale. Le analisi strutturali hanno anche rivelato che i domini di legame del recettore (RBD) nella proteina S della forma G614 occupano una per- centuale più alta nella conformazione aperta rispetto alla forma D614, il che implica una migliore capacità di legarsi al recettore dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2). Nulla in biologia può essere compreso se non alla luce dell’evoluzione, diceva Theodus Dobzhansky ( https://en.wiki - pedia.org/wiki/Nothing_in_Biology_ Makes_Sense_Except_in_the_Light_ of_Evolution ), e in un meraviglioso lavoro pubblicato dal gruppo di Sara Otto a fine primavera 2020 anche per la pandemia COVID-19 i modelli di biologia evoluzionistica prevedevano una seconda ondata e un’evoluzione del virus verso una forma più trasmis- sibile ma non più cruenta e letale. Prove sperimentali, ottenute anche grazie a modelli sperimentali sempre più appropriati, hanno oggi provato in modo certo che la variante SARS- CoV-2 S era già su questa traiettoria a marzo, quando aveva ormai sostituito in quasi tutto il mondo la variante ori- ginale di Wuhan. Oggi sappiamo però che questa va- riante non aveva raggiunto il massimo limite di diffusione potenziale. Sappia- mo con certezza che la nuova variante inglese, che si origina da essa, ha an- cor più ottimizzato il sito della spike e ha una capacità del 40% superiore di trasmettersi e infettare. La nuova va- riante isolata per la prima volta in un paziente inglese e adesso in espansione nel resto dell’Europa e nel mondo ha, rispetto al ceppo originario di Wuhan, un totale 17 di mutazioni codificanti (in ognuna cambia o manca un ami- noacido), in quattro diverse proteine del virus. Otto mutazioni sono nella proteina spike , quella contro cui sono stati sviluppati i vaccini di BioNtech, Moderna e AstraZeneca. Una di que- ste potrebbe alterare il legame del vi- rus alle nostre cellule, un’altra ha un ruolo immunologico ed è associata a un possibile minore riconoscimento nella diagnosi, una terza è nel sito di maturazione della spike , ossia nel sito tagliato da un nostro enzima con un ruolo cruciale nel favorire l’infezione. Mentre questo articolo va in stampa sono apparse due nuove varianti, quel- la Brasiliana e quella Sudafricana, che potrebbero porre dei problemi relati- vamente al riconoscimento degli an- ticorpi prodotti dopo la vaccinazione con AstraZeneca. È un processo per- fettamente coerente con le predizioni dei modelli evoluzionistici: la velocità tenderà ad aumentare, come la capa- cità di sfuggire al sistema immune. Su ogni altro effetto non si può dire nulla al momento, ma è decisamente impor- tante sapere che un’altra delle predi- zioni dei modelli è che la letalità del virus dovrebbe lentamente diminuire aumentando la frazione dei portatori paucisintomatici. Di certo sappiamo che è fondamentale costruire un sistema di monitoraggio dell’evoluzione virale che per i casi positivi ci indichi quale ceppo virale ha causato l’infezione e come questo si stia diffondendo, permettendoci di acquisire informazioni essenziali sul- le dinamiche evolutive dell’infezione stessa. Ciò servirà per sviluppare e adattare i vaccini all’evoluzione del vi- rus, almeno fino a quando questo non sarà sostituito dal prossimo. cavalieri.unifi@gmail.com Si bruciano le vesti degli appestati , Anonimo. Bodleian Library Oxford.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NTA4Njg=