Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021

T OSCANA M EDICA 4 / 2021 17 testatina qualità e prof sio e immediatamente. Poiché il ricono- scimento di estraneità avviene sulle molecole di uracile presenti nel fi- lamento di RNA, questo nucleoside viene modificato con l’uso di uno pseudouracile, rendendo l’RNA non riconoscibile al sistema immu- nitario, ma sempre ben leggibile dal ribosoma per la sintesi della pro- teina S. Altre modifiche vengono apportate per rendere la molecola di RNA più efficiente nella pro- duzione, per far sì che la proteina S venga emessa subito all’esterno della cellula, dove deve essere ri- conosciuta dal sistema immunitario e per fare degradare la molecola di RNA al termine della produzione. Altra modifica ancora più inte- ressante della molecola di mRNA serve a produrre la proteina S nella cosiddetta configurazione “pre-fusione”, cioè con la struttura terziaria che ha alla superficie del coronavirus prima dell’aggancio al recettore ACE-2. A tale scopo, la sequenza del filamento di mRNA viene modificata per codificare, in un determinato punto critico del- la struttura della proteina, la pre- senza di due molecole di prolina al posto di una lisina e una valina, previste dalla sequenza nativa del virus. Questo accorgimento rende la proteina più rigida, in modo da mantenere la configurazione che ha effettivamente quando si tro- va sulla superficie del coronavirus. Diversamente la proteina collasse- rebbe e indurrebbe la produzione di anticorpi inefficaci sulla configu- razione pre-fusione della proteina. I vaccini basati su piattaforme tradizionali Numerosi vaccini concepiti con me- todica tradizionale sono già in uso in varie parti del mondo, altri sono ancora in fase di sperimentazione: si tratta nella maggior parte dei casi di vaccini costituiti da proteina virale o da SARS-CoV-2 inattivato. Quel- li già in uso hanno buoni risultati in termini di efficacia, senza raggiun- gere però i risultati dei vaccini basa- ti su mRNA (Tabella I). Considerazioni conclusive La corsa al vaccino preventivo per COVID-19 ha visto largamente vinci- tori, in termini di rapidità di sviluppo e in termini di efficacia, i vaccini basa- ti sulle nuove piattaforme, in partico- lare quelli costituiti da mRNA. La ricerca degli ultimi anni sulle infezioni virali emergenti – si pensi ad esempio a Ebola o a Zikavirus – già aveva portato solidi elementi a sostegno dei vaccini genetici, il cui problema è portare l’informazione per la sintesi delle proteine bersa- glio all’interno delle cellule umane senza degradare gli acidi nucleici. La prima soluzione adottata è stata quella dei vettori virali: su questi è basato il primo vaccino efficace con- tro Ebola, così come diversi vaccini Figura 4 – Illustrazione del meccanismo cellulare di sintesi della proteina S dopo vaccinazione con vaccino mRNA (da: N Eng J Med 2021;384:403, mod.). Figura 3 – Piattaforme vaccinali per COVID-19. Piattaforme vaccinali tradizionali • VIRALI – a virus uccisi – a virus attenuati • PROTEICI – a subunità – a particelle virus-like Nuove piattaforme vaccinali • VACCINI A VETTORI VIRALI – vettori virali replicanti – vettori virali non replicanti • VACCINI AD ACIDI NUCLEICI – a DNA – a mRNA Vaccino Paese Tipo Protezione Scheda Pfizer/BioNTech USA/ Germania mRNA 95 2 dosi -21 giorni Moderna USA mRNA 94,5 2 dosi - 28 giorni Oxford/Astra-Zeneca GB chAdOx-1 62/82,4 * 2 dosi - 3/12 settimane Gamaleya (Sputnik V) Russia Ad26, Ad5 91,6 2 dosi - 21 giorni CanSimo Cina Ad5 65,7 Singola dose Johnson&Johnson USA Ad26 72 Singola dose Novavax USA Proteine 89,3 2 dosi - 21 giorni Sinopharm Cina Virus inattivato 79,3 2 dosi - 21 giorni Sinovac Cina Virus inattivato 50,4 2 dosi - 21 giorni *: protezione 62% con richiamo a 21 giorni; 82% con richiamo differito a 12 settimane. Tabella I – Vaccini attualmente in uso. Nanoparticella lipidica Cellula muscolare Ribosoma mRNA Proteina spike (conformazione prefusione)

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