Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
4/2021 T OSCANA M EDICA 18 testatina quali à e professione re nuove varianti potrebbe essere effettuato con grande rapidità, nel giro di poche settimane. La tecnologia basata su mRNA ha ottenuto con questi vaccini un primo risultato di grande visibilità, ma sono molto promettenti anche gli sviluppi attesi per il trattamento di molte ma- lattie, cominciando dalla correzione di deficit enzimatici in malattie gene- tiche rare, per finire alla loro applica- zione in cardiologia o nel trattamen- to immunologico dei tumori. Il futuro di questa tecnologia è ap- pena iniziato. pgrogasi@gmail.com risultati della ricerca genetica degli ultimi venti anni e sono l’applica- zione di una serie di scoperte della ricerca di base che, prese una alla volta all’epoca della scoperta, pote- vano sembrare inutili ma che, con l’avanzamento della tecnologia, han- no trovato la loro applicazione con risultati straordinari. Nonostante siano basati su cono- scenze e tecnologie molto comples- se, i processi produttivi dei vaccini a mRNA sono in fondo semplici e tut- ti in vitro , di tipo chimico, e non ri- chiedono l’impiego di grandi colture cellulari o di lieviti come i vaccini di tipo tradizionale. Anche l’eventuale adattamento del vaccino per copri- per il SARS-CoV-2, primi fra i quali quelli di AstraZeneca e quello russo di Gamaleya. La nuova soluzione di trasporto en- docellulare di mRNA è stata quella del microincapsulamento in nano- particelle lipidiche, ottenuta grazie al tumultuoso sviluppo delle nano- tecnologie degli ultimi anni. Que- sta soluzione è quella adottata dai due vaccini di Pfizer/BioNTech e di Moderna; questi vaccini adottano anche tutta una serie di modifiche della molecola di RNA, descritte in dettaglio nel capitolo dedicato, che rendono la sintesi della proteina S estremamente efficiente. Tutti que- sti accorgimenti sono il frutto dei “Quando si giunse al punto che tutte le tombe esistenti erano colme di cadaveri la gente risolveva scavando nelle fosse delle campagne intorno alla città e deponendovi i morti come meglio poteva” Procopio di Cesarea, La guerra persiana , libro II
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