Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
4/2021 T OSCANA M EDICA 32 testatina quali à e professione del vaiolo, solennemente annun- ciata dall’OMS nel 1979 a conclu- sione di una campagna vaccinale planetaria. Nei Paesi sviluppati a quel tempo le malattie infettive rappresentavano una minima por- zione del totale delle cause di mor- talità. Nei Paesi in via di sviluppo ci si aspettava – in un lasso di tem- po ragionevole – la stessa evoluzio- ne dei Paesi più ricchi, avvenuta grazie al miglioramento delle con- dizioni di vita (in primis alimenta- zione e igiene) e all’utilizzazione di vaccini e antibiotici. Ma l’idea di essere in procinto di liberarsi dal fardello di quelle malattie che da sempre avevano pesantemente afflitto il genere umano era desti- nata ben presto a sfumare. Infatti a partire dagli anni ’80 del secolo scorso l’umanità si sarebbe trova- ta a fare i conti con un’epidemia tanto inattesa quanto inizialmente letale come quella di HIV/AIDS, che avrebbe provocato, soprattut- to nel Sud del mondo, decine di milioni di morti. Ma non è comparso solo l’HIV/ AIDS. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso si è registrata l’emer- sione, e la ri-emersione, di una serie di malattie infettive: un fenomeno correlato a molteplici – spesso con- comitanti – ragioni, quasi sempre riferibili al contesto politico ed eco- nomico/finanziario della globalizza- zione e ai suoi corollari: invadenza del mercato e del privato e ruolo sempre più ridotto degli Stati e del settore pubblico, sfruttamento in- tensivo e distruzione delle risorse naturali del pianeta: cambiamenti climatici, deforestazioni, urbanizza- zione, cementificazione ed esagera- to sviluppo di megalopoli. Tutti fattori che hanno prodotto pesanti conseguenze sulla salute della popolazione e sull’efficienza dei sistemi sanitari e alla fine hanno condotto alle catastrofiche conse- guenze della pandemia COVID-19. Salute e mercato L’applicazione delle logiche del mercato alla sanità ha globalmente prodotto una serie di conseguen- ze che sono risultate decisive nella tragica evoluzione della pandemia. Dagli anni ’80 del secolo scorso l’in- teresse del business e anche della politica si è concentrato sulle atti- vità sanitarie ad alto valore aggiun- to in termini economici: ricoveri ospedalieri ad alta specializzazione, innovazione tecnologica nei campi della diagnostica e della cura, ma anche forti investimenti nell’ambito della lucrosa assistenza residenziale agli anziani. Abbandonati a se stessi, per il motivo opposto, i settori delle cure primarie e della prevenzione. Il caso della Dengue – malattia vi- rale veicolata da una zanzara ( Ae- des Aegypti ) – è paradigmatico. Negli anni ’80 furono registrate epidemie in 13 Paesi dell’America latina e dell’Asia, con un numero limitato di casi e di decessi. Oggi la malattia è endemica in più di 100 Paesi dell’Africa, delle Ameri- che e dell’Asia; secondo l’OMS ol- tre 2,5 miliardi di persone sono a La pandemia come problema globale di Gavino Maciocco Gavino Maciocco Medico di Sanità Pubblica, volontario civile in Africa, Medico di Famiglia, esperto di Cooperazione Sanitaria per il Ministero degli Esteri, dirigente di ASL. Attualmente insegna all’Università degli Studi di Firenze, dove si occupa di Cure Primarie e di Sistemi Sanitari Internazionali. Dal 2003 cura per “Toscana Medica” la rubrica “Sanità nel mondo”. Direttore del sito web: www. saluteinternazionale.info C’è stato un momento nella storia della sanità – localizzabile alla fine degli anni ’70 del secolo scorso – in cui si considerò definitivamente esaurita la stagione delle malattie infettive. Una vittoria simbolica- mente segnata dall’eradicazione “La disponibilità di una buona assistenza medica tende a variare inversamente con il bisogno di essa nella popolazione servita. La legge dell’assistenza inversa agisce con maggiore intensità dove l’assistenza medica è esposta alle leggi del mercato e meno dove tale esposizione è ridotta. L’erogazione dell’assistenza medica secondo le regole del mercato è una forma sociale primitiva e storicamente sorpassata e ogni ritorno all’indietro aggraverebbe la mala distribuzione delle risorse mediche” Julian Tudor Hart, Lancet 1971;27(02)
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