Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021
T OSCANA M EDICA 4 / 2021 33 testatina qualità e prof sio e agricolo o industriale, con il con- seguente aumento di CO 2 , vedi ef- fetto serra e cambiamenti climatici. La deforestazione distrugge anche il naturale habitat di animali e di in- setti, che si trovano costretti, nella ricerca del cibo, a entrare in con- tatto con gli umani. È il caso della malattia di Chagas, diffusa in so- prattutto in America latina e causa- ta dal Tripanosoma cruzi , trasmes- so all’uomo dalla puntura di diverse specie di cimici (triatomine). È il caso della malattia da virus Ebo- la, dove l’introduzione del virus in comunità umane avviene attraver- so il contatto con sangue, secre- zioni, organi o altri fluidi corporei di animali infetti. In Africa è stata documentata l’infezione a seguito di contatto con scimmie, antilopi e pipistrelli trovati malati o morti nella foresta pluviale. In entrambi i casi la deforestazione rappresen- ta il principale fattore che porta in contatto le persone con il vettore della malattia. Il fenomeno del passaggio di un virus dall’animale all’uomo, con la conseguente possibilità del conta- gio da uomo a uomo – il “salto di specie”, spillover –, è un fenome- no che si è sempre verificato nella storia dell’umanità, ma negli ultimi decenni si è presentato con una fre- quenza mai vista, dando vita a epi- demie e pandemie virali devastan- ti: non solo Ebola, ma anche HIV/ ti, conservati) and drinks ( bevande zuccherate e gassate). La crescita delle megalopoli Nel 2007 la popolazione mondiale che vive nelle aree urbane ha su- perato il 50% per la prima volta nella storia. Al tempo della globa- lizzazione, dal 1990 al 2018, questa popolazione è raddoppiata, pas- sando da 2 a 4 miliardi di abitanti. Un’urbanizzazione che ha portato alla creazione di città di enormi dimensioni (megalopoli): da Tokio (38 milioni di abitanti) a Shanghai (34 milioni), da Dheli (27 milioni) a New York (23 milioni), a Mexico City, Sao Paulo e Lagos (tutte con 21 milioni di abitanti). Molto spes- so queste immense concentrazioni di popolazione si sono realizzate in modo caotico e non programmato, creando così le condizioni ideali – a causa del sovraffollamento abitati- vo, della povertà della popolazione e della mancanza di infrastrutture igieniche e sanitarie – per la dif- fusione di malattie infettive (come la tubercolosi) e la riemersione di malattie di altri tempi come la pe- ste (epidemie in India nel 1994 e nel 2002). Deforestazioni e salti di specie ( spillover ) La deforestazione è la riduzione delle aree verdi naturali della terra volta a sfruttare il terreno a scopo rischio di contrarre la Dengue, con una stima di 50-100 milioni di infe- zioni nel mondo ogni anno. A causa di ciò circa 500 mila persone si rico- verano per forme gravi di Dengue, gran parte dei quali sono bambini. Il 2,5% di questi muore. Il motivo della massiva diffusione del virus va ricercato, secondo l’OMS, nella carenza di attività di prevenzione, nel quasi totale abbandono delle attività di bonifica e disinfestazione delle zone in cui si riproducono le zanzare, ovvero tutti i punti in cui l’acqua tende a raccogliersi e a ri- stagnare, come pneumatici, barili scoperti, secchi e cisterne. Anche nel campo della ricerca nes- sun passo avanti è stato fatto nel campo di vaccini meno appetibili dal punto di vista del ritorno econo- mico, come quelli contro la malaria e l’HIV. Privatizzazioni e salute A causa della privatizzazione dei servizi sanitari (e anche dei pa- gamenti richiesti dalle strutture pubbliche) ogni anno nel mondo milioni di persone affrontano spe- se catastrofiche per curarsi e sono trascinati al di sotto della soglia della povertà; per lo stesso motivo milioni di persone alla fine rinun- ciano a curarsi. Le privatizzazioni sono anche causa di epidemie. È il caso di un’epidemia di cole- ra scoppiata in Sud Africa (in una zona rurale a nord di Durban) nel 2000, che ha provocato circa 120 mila casi ed è costata 265 mor- ti. Alla base dell’epidemia ci sono state la privatizzazione dell’acqua e l’impossibilità di pagarla da parte della popolazione più povera, co- stretta a rifornirsi con le acque di un fiume contaminato. Attualmen- te si stima che nel mondo 780 mi- lioni di persone non hanno accesso a fonti sicure di acqua e 2,5 miliar- di di persone non hanno accesso a servizi igienici basici). Nello stesso tempo (più nei Paesi ricchi) si as- siste al fenomeno della transizione nutrizionale: dalle diete tradiziona- li a quelle basate su highly proces- sed food (cibi confezionati, precot- “Chi non conosce la verità è uno sciocco ma chi, conoscendola, la chiama bugia è un delinquente” Bertold Brecht
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