Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021

4/2021 T OSCANA M EDICA 34 testatina quali à e professione AIDS (dalle scimmie), influenza aviaria A/H5N1 (dagli uccelli sel- vatici), influenza A/H1N1 – la pan- demia del 2009 – (contenente geni di virus aviari e suini), per arriva- re ai coronavirus (comuni in molte specie animali come i cammelli e i pipistrelli) che hanno provocato, nell’ordine, SARS (sindrome respi- ratoria acuta grave, Severe Acute Respiratory Syndrome ) nel 2002- 03, MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East Respi- ratory Syndrome ) nel 2012 e l’at- tuale COVID-19. La storia dei salti di specie è de- scritta magistralmente nel libro di David Quammen, pubblicato nel 2012, Spillover: le infezioni uma- ne e la prossima pandemia uma- na . Seicento pagine di dati, analisi, supposizioni, racconti di viaggio. Pagine profetiche, percorse da una riflessione fondamentale. L’uomo sta facilitando il passaggio di questi microrganismi dagli animali che fa- cevano loro da serbatoio attraverso a pratiche insensate. Il punto fon- damentale riguarda il comporta- mento umano: la nostra ingordigia e il modo in cui abbiamo modificato e deturpato gli ecosistemi. Noi sia- mo tutti parte della natura e dell’e- cosistema, il nuovo virus arriva da animali selvatici che fanno parte di un sistema diverso dal nostro e che hanno una pletora di virus che però sono singoli e specifici per ogni specie. Quando noi mescoliamo ambienti diversi, specie diverse e deforestiamo, sconvolgendo gli eco- sistemi, noi umani diventiamo degli ospiti alternativi per questi virus che non sarebbero venuti a contat- to con noi diversamente. L’effetto moltiplicativo che l’incontro con l’essere umano genera, su 7 miliar- di di possibili e potenziali ospiti interconnessi fra loro con viaggi e contatti, è enorme . Conclusione Uno dei testi fondamentali che conservo bene in vista nella mia libreria è il The Cambridge Wor- ld History of Human Disease . L’ho sfogliato ultimamente per rileg- germi la storia della Spagnola e del contesto in cui, un secolo fa, questa si diffuse in tutti gli angoli del pianeta provocando un nume- ro enorme, ma ancora imprecisa- to, di vittime (da 20 a 50 milio- ni). È verosimile che un lettore di un’immaginaria ri-edizione di quel testo, pubblicata nel futuro 2100, potrebbe imbattersi in un brano del genere: “Il periodo sto- rico della Globalizzazione è stato un formidabile incubatore di ma- lattie. L’epidemia di malattie cro- niche fu provocata da un mercato alimentare che produsse la diffu- sione globale dell’obesità: a causa di ciò già a partire dal 2015 alcuni Paesi come USA, Messico e Regno Unito registrarono un’inversione di tendenza nella secolare cre- scita della speranza di vita. Ripe- tute epidemie virali, frutto delle profonde ferite inferte dall’uomo all’ecosistema, culminarono con la pandemia da coronavirus SARS- CoV-2 che iniziata nel 2019 durò un tempo incredibilmente lungo a causa delle ripetute mutazioni del virus. I primi vaccini furono scoperti in tempi molto brevi ma la loro utilizzazione su scala plane- taria fu ritardata e ostacolata dalle leggi del mercato che impedivano ai vaccini di raggiungere i Paesi più poveri, con la conseguenza che in questi Paesi si svilupparono va- rianti del virus, causa di ricorrenti, nuove fasi pandemiche. L’intera- zione delle due pandemie – da ma- lattie croniche e da coronavirus – fu denominata sindemia ”. gavino.maciocco@gmail.com “La Salute è solo una delle componenti della felicità individuale e sociale. La Medicina a cui era stato sempre attribuito un ruolo speciale nella produzione della felicità oggi ha bisogno di far propria una prospettiva più vasta. Essa ci ha fatto compiere un buon tratto di strada e ciò costituisce innegabilmente un merito importante: ora deve riconsiderare il proprio ruolo e rendersi conto che il nostro cammino verso la felicità richiede non tanto nuovi progressi in campo medico quanto che tali progressi servano tutte le altre esigenze e le altre aspirazioni degli uomini” Daniel Callahan, La medicina impossibile

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