Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021

4 / 2021 T OSCANA M EDICA 46 testatina opinio i a confronto re in modo personalizzato alle ne- cessità rilevate. L’utilizzo di nuove tecnologie (ICT), quali la telemedicina per il monitoraggio dei parametri, la televisita o il teleconsulto, in- sieme con la condivisione dei dati clinico-assistenziali delle cartelle cliniche, siano esse di provenienza territoriale oppu- re ospedaliera, sono l’elemen- to irrinunciabile del modello di integrazione professionale. E, per una continuità di cura territorio-ospedale-territorio, viene indicato, come primo pas- so per abbattere i “muri dell’ospeda- le”, il superamento del DEA con la creazione di servizi dedicati, quali il day service , o percorsi organizzati per malattie acute o croniche riacu- tizzate o la realizzazione di Cure In- termedie, a gestione non solo specia- listico-ospedaliera ma anche da parte del medico di medicina generale, per le situazioni a bassa intensità di cura ( low care ). vizio, come quelli diagnostico-stru- mentali di primo livello, gestiti di- rettamente dai medici di medicina generale, oppure l’aumento del personale amministrativo o infer- mieristico di studio. Come cardini del modello vengono indicate l’in- tegrazione professionale in team multiprofessionali e la centralità del cittadino; come obiettivo, la re- alizzazione di una rete assistenziale capace di rispondere alle necessità socio-sanitarie in modo uniforme e personalizzato. Il team multidisciplinare socio-sa- nitario, sotto la responsabilità del medico di famiglia, sia esso all’in- terno della Casa della Salute che negli ambulatori di prossimità, assi- cura ai pazienti, specie complessi o fragili, tramite la definizione di un PAI (Piano Assistenziale Individua- lizzato), come pure con la parteci- pazione di altre figure professionali di riferimento, un’assistenza inse- rita in un percorso di continuità di cura integrato, capace di risponde- La pandemia da COVID-19 ha portato alla luce gli effetti di un progressivo depauperamento di strutture, servizi e personale, do- vuto a tagli indiscriminati e ri- dotti stanziamenti. Le criticità di un sistema impoverito, unite al complesso rapporto generato da decisioni ora nazionali, ora locali, hanno condotto a una frammen- tazione organizzativa e strutturale che, a tutti i livelli, ha impedito il raggiungimento degli obiettivi sta- biliti in modo uniforme. Nel territorio, la desertificazione dei servizi e la cronica carenza di investimenti hanno condotto a un’impreparazione organizza- tiva e strutturale che si è dram- maticamente, ma non inaspet- tatamente, rivelata durante la pandemia, specie nelle prime fasi. Fra le varie cause della ca- rente risposta territoriale sono state individuate la mancan- za di personale, l’arretratezza informatica, l’assenza di cure intermedie e la scarsa integra- zione con gli altri professionisti sanitari e socio-sanitari. Dall’analisi di queste fragilità del Sistema Territorio nel suo com- plesso, la componente professio- nale sanitaria propone un modello di riorganizzazione basato su una gestione certa dei finanziamenti destinati al territorio, rendendo possibili interventi sia strutturali, come ad esempio la realizzazione delle Case della Salute, sia di ser- Parola d’ordine: riorganizzare CONDIZIONAMENTI E LIMITI DELLA PROFESSIONE Quanti medici servono (una professione elitaria) La cura è di per sé un rischio (la colpa come figura penale) I limiti posti dal terzo pagante (quanta amministrazione è accettabile) Dominus o primus inter pares (il team e la complessità) Il conflitto di interesse (compromessi o ricerca della purezza) Il problema socio-economico (entità delle risorse ed equità) I limiti di una professione libera ( intramoenia ) Il rapporto con il paziente (decidere o negoziare) “Oggi l’Europa ha la possibilità di bloccare il ‘virus dell’individualismo radicale’ di cui parla Papa Francesco e impedire che la legge del mercato e dei brevetti abbia la precedenza sulla salute dell’umanità” Dalla lettera di Rosy Bindi e Silvio Garattini a Mario Draghi del 26.02.21 Elisabetta Alti Vice Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze

RkJQdWJsaXNoZXIy NTA4Njg=