Toscana Medica - Aprile-Maggio 2021

T OSCANA M EDICA 4 / 2021 49 testatina qualità e prof sio e di Wuhan (Cina) aveva segnalato all’OMS un cluster di casi di pol- monite a eziologia ignota nella pro- vincia cinese di Hubei. Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese aveva riferito che era stato identifi- cato come agente causale un nuovo coronavirus (2019-nCoV), renden- done pubblica la sequenza geno- mica. Data la sua rapida diffusione in altre aree della Cina e le segna- lazioni di casi anche in Thailandia, Giappone e Corea del Sud, l’OMS convocò una riunione per valutare se l’epidemia rappresentasse un’emer- genza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Il 22 gennaio 2020 un comunicato della Direzione generale della pre- venzione sanitaria Ministero della Salute Ufficio 05 - prevenzione del- le malattie trasmissibili e profilas- si internazionale diceva fra l’altro: Attualmente il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) stima che il ri- schio di introduzione dell’infezione in Europa, attraverso casi importa- ti, sia moderato. Abbiamo proprio in quel momen- to percepito la vera differenza esi- stente fra territorio e ospedale, la mancanza del concetto di sistema sanitario inteso come scambio di informazioni tra i vari attori, la ca- renza di rispetto reciproco e la cri- si del servizio sanitario inteso come distributore di servizi. Come medici di medicina generale (MMG) abbiamo iniziato a lanciare appelli per essere riforniti di ade- guati DPI, una vera urgenza que- sta, anche in considerazione del fatto che i nostri ambulatori, pur se meno frequentati e più ordina- ti per modalità di accesso, erano e sono stati sempre aperti e che do- vevamo pur sempre effettuare le visite domiciliari. Siamo stati inondati di circolari in cui, se da una parte si raccomanda- va di ridurre il più possibile l’acces- so in ospedale, dall’altra si diceva chiaramente ai medici di famiglia che se non riscontravano sintomi febbrili dubbi nel paziente, essi avrebbero dovuto continuare la normale attività di visita. È chiaro che a questo punto il territorio si sia organizzato utiliz- zando, almeno per la nostra espe- rienza, la propria Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) in maniera ottimale. Alla sua istituzione l’obiettivo ge- nerale dell’AFT era stato proprio di migliorare il percorso di presa in carico del paziente, l’appropria- tezza e l’equità di trattamento degli assistiti, diminuendo la variabilità di comportamento tra i medici di medicina generale. “E della catasta di moduli che ne facciamo? Un falò attorno a cui si scaldano i pionieri di un nuovo modello di fiducia in medicina, decisi ad abbandonare il modello burocratico difensivistico e a immaginare una diversa ‘normalità’ in futuro” Sandro Spinsanti, Immaginare un nuovo rapporto di fiducia (Reg Proc Med 2021;112) AFT: il buono e il cattivo di una tempesta di Alessandro Frati, Bruno Rimoldi Alessandro Frati Laurea in Medicina e Chirurgia (1983). Specializzazione in Urologia (1987). Medico di Medicina Generale dal 1992. Coordinatore della AFT 22 Campi Bisenzio dall’ottobre 2019. Membro del Direttivo Asiam “ Cari colleghi Coordinatori AFT, visto il susseguirsi di notizie ri- guardanti il rischio di diffusione dell’infezione da coronavirus at- tualmente in corso in Cina, su in- dicazione della Direzione Sanita- ria Aziendale si ritiene necessaria e urgente una riunione per condivi- dere le notizie più recenti ”. Con questa e-mail , arrivata il 28 gennaio 2020 e con la riunione urgente indetta per il 31 genna- io è iniziata una tempesta per la Medicina Generale. Ciò in conse- guenza di una serie di eventi ini- ziati il 31 dicembre 2019 quando la Commissione Sanitaria Municipale Bruno Rimoldi Laurea in Medicina (1983). Specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (1989). Medico di Medicina Generale, AFT Campi Bisenzio. Redattore capo di “Toscana Medica” (1988-2017)

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